(Adnkronos) – “Abbiamo chiesto al governo italiano di prestare velocemente soccorso” ai migranti salvati dalla nave ‘Humanity 1′. E’ la risposta del governo di Berlino tramite l’ambasciata tedesca alla trasmissione di RaiTre ‘Il cavallo e la torre’, in merito “alla nota verbale del governo italiano”.
“Il governo federale ha risposto per iscritto alla nota verbale del governo italiano esponendo la propria interpretazione del diritto – si legge nella nota – Per il governo federale, le organizzazioni civili impegnate nel salvataggio di migranti forniscono un importante contributo al salvataggio di vite umane nel Mediterraneo. Salvare persone in pericolo di vita è la cosa più importante. Secondo le informazioni fornite da Sos Humanity sulla nave ‘Humanity 1’, battente bandiera tedesca, attualmente ci sono 104 minori non accompagnati. Molti di loro hanno bisogno di cure mediche. Abbiamo chiesto al governo italiano di prestare velocemente soccorso”.
La Farnesina, d’intesa con il ministero dell’Interno, informa di aver inviato per iscritto, con nota ufficiale, all’ambasciata della Repubblica federale tedesca la richiesta di avere un quadro compiuto della situazione a bordo della ‘Humanity 1’ in vista dell’assunzione di eventuali decisioni. In particolare, si legge in una nota, è stato richiesto di conoscere al più presto informazioni di dettaglio sulle persone presenti a bordo della nave, sulle zone marine in cui ha operato la nave, se vi siano persone vulnerabili a bordo e se sia stata già avanzata richiesta di protezione internazionale. Da parte italiana si continuerà naturalmente a monitorare la situazione a bordo di questa e delle altre navi e a fornire l’assistenza di emergenza che si dovesse rendere necessaria.
LA SITUAZIONE A BORDO DELLA NAVE – ‘Humanity 1’ è tornata a chiedere un porto di sbarco per i 179 migranti soccorsi tra il 22 e il 24 ottobre in tre diverse operazioni in acque internazionali: “Un’infezione simil-influenzale si sta diffondendo a bordo, causando febbre alta ad alcune persone. Tutti i test Covid sono risultati negativi. La situazione sanitaria a bordo sta peggiorando”. A preoccupare sono anche le condizioni psicologiche dei sopravvissuti. “Nei Paesi di origine, durante il viaggio in Libia e in mare, alcuni sopravvissuti hanno assistito alla morte di loro compagni di viaggio o hanno subito violenze estreme”, dice Luca, specialista in salute mentale. Ai soccorritori dell’ong tedesca, infatti, alcuni dei naufraghi a bordo hanno raccontato di aver visto annegare la notte prima dei soccorsi familiari e amici, caduti in acqua dal gommone sovraccarico.
“La maggior parte dei minori a bordo mostra condizioni psicologiche critiche e chiare conseguenze degli eventi traumatici che hanno vissuto”, spiegano. Undici, sino al 31 ottobre, le richieste di un porto sicuro di sbarco inoltrate alle autorità maltesi e italiane. Tutte senza risposta. “È inaccettabile e contrario al diritto internazionale lasciare i sopravvissuti bloccati in mare per oltre una settimana e prolungare le loro sofferenze – dice Mirka Schäfer, Advocacy Officer di SOS Humanity -. The Humanity 1 ha tenuto tutte le autorità competenti, compresi i centri di coordinamento dei soccorsi in Italia e Malta, debitamente informati su tutte le fasi delle tre operazioni di ricerca e soccorso. Tuttavia, le autorità non ci hanno fornito informazioni, né coordinato né assegnato un luogo sicuro”.