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Riscatto laurea a fini pensionistici: come funziona, quanto costa

(Adnkronos) – Avere lo sguardo rivolto al futuro è un atteggiamento lungimirante che può aiutare a costruire oggi un domani migliore. A tale proposito, forse non tutti sanno che gli anni di università possono avere un valore ai fini pensionistici. Con lo strumento del riscatto della laurea, infatti, gli anni del corso di laurea portato a termine possono essere trasformati in anni contributivi e quindi andare a integrare la posizione contributiva ai fini del diritto e del calcolo di tutte le prestazioni pensionistiche. Il riscatto della laurea è un servizio offerto dall’Inps e può essere richiesto da tutti coloro che abbiano conseguito il diploma di laurea o un titolo equiparato, anche da coloro che risultano inoccupati, al momento della domanda non risultino mai stati iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa.  

Breve guida al riscatto della laurea (VIDEO)

 

In sintesi i vantaggi legati al riscatto della laurea sono: acquisire anzianità contributiva che potrebbe comportare un anticipo nella maturazione del diritto alla pensione, incrementare l’entità della pensione, rateizzare il costo del riscatto senza interessi per dieci anni, dedurre fiscalmente il contributo del riscatto 

Cosa si può riscattare? Lo strumento del riscatto della laurea permette di riscattare i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali è stato conseguito un titolo rilasciato dall’Università o da istituti di livello universitario.  

In particolare è possibile riscattare: diplomi universitari con corsi di durata non inferiore a due anni e non superiore a tre anni, diplomi di laurea con corsi di durata non inferiore a quattro anni e non superiore a sei anni, diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni, dottorati di ricerca con corsi regolati da specifiche disposizioni di legge, titoli di laurea triennale, specialistica, magistrale e diplomi rilasciati dagli Istituti di alta formazione artistica e musicale (Afam). 

Per tutti i titoli accademici sopra indicati è possibile riscattare l’intero periodo o anche solo una parte. Un’importante novità introdotta nel 2022 riconosce la possibilità di riscattare la laurea anche nelle ipotesi in cui, a seguito di riconoscimento di esperienze formative pregresse da parte dei competenti Organi accademici, gli studenti siano iscritti ad un corso in anni accademici successivi al primo: in questi casi si possono riscattare gli anni accademici in corso nonché i periodi riconosciuti dall’Università come crediti formativi, purché non coperti da altra contribuzione.  

Il numero complessivo degli anni da ammettere a riscatto non può comunque superare quello corrispondente alla durata del corso legale che ha dato luogo al conferimento del titolo universitario.  

In ogni caso non si possono riscattare: anni universitari fuori corso, periodi del corso di studi già coperti da contributi di qualsiasi natura in una delle gestioni previdenziali indicati dalla legge. 

Quanto costa riscattare la laurea? L’importo da versare per riscattare gli anni di laurea dipende da diversi fattori. In particolare cambia a seconda della gestione previdenziale interessata e in base al momento temporale in cui si colloca il periodo di studi. Negli anni, infatti, sono cambiate le norme che disciplinano la liquidazione della pensione.  

In sintesi. 1) Per gli anni accademici anteriori all’01/01/1996, che saranno valutati con il sistema retributivo, si applica il metodo della riserva matematica che varia in base all’età, al sesso, al periodo da riscattare, all’anzianità contributiva e alla retribuzione degli ultimi anni. 

2) Per gli anni accademici successivi al 31/12/1995, che saranno valutati con il sistema contributivo, si applica l’aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda moltiplicata per la retribuzione goduta nei 12 mesi meno remoti rispetto alla domanda di riscatto e rapportata al periodo richiesto. 

 

Per fare chiarezza, ecco un esempio di calcolo dell’importo per il riscatto della laurea nel sistema contributivo. Per riscattare un corso di laurea della durata di 4 anni, effettuato tra il 2002 e il 2006 nel Fondo Pensioni lavoratori dipendenti, con domanda presentata entro nel corso del 2022 e considerando una retribuzione lorda dei 12 mesi precedenti la domanda di riscatto pari a 32.170 euro, l’importo da versare per riscattare i 4 anni di laurea è pari a 42.464 euro (32.170×33% = 10.616,10×4 anni = 42.464).  

In caso di richiesta di riscatto da parte di soggetto inoccupato, non iscritto ad alcuna gestione previdenziale e quindi che non abbia mai versato contributi, il costo sarà fissato ogni anno sulla base del minimo contributivo richiesto agli iscritti alla Gestione artigiani e commercianti INPS, che per il 2022 è pari a 16.243 euro, moltiplicato per l’aliquota del 33%. Quindi, per coloro che presentano domanda di riscatto nel 2022 il costo per riscattare un anno di corso è pari a 5.360,19 euro (16.243×33% = 5.360,19). 

In un’ottica di fornire comunicazioni sempre più chiare e servizi digitali sempre più completi per l’utente, l’Inps ha messo a disposizione di tutti gli interessati al riscatto della laurea un simulatore online. Si tratta di un servizio interattivo a libero accesso, ovvero senza necessità di inserire credenziali, consultabile da qualsiasi dispositivo fisso o mobile, che permette di conoscere gli effetti del riscatto della propria laurea.  

Sarà sufficiente accedere all’apposita sezione ‘Riscatto laurea-simulatore’ sul sito inps.it, inserire in modo anonimo alcuni dati e scoprire in tempo reale una serie di utili informazioni: la simulazione del costo del riscatto della propria laurea; la rateizzazione del costo del riscatto; il beneficio pensionistico stimato; la decorrenza della pensione (con o senza riscatto). 

In aggiunta, con il simulatore è possibile approfondire le informazioni sulle varie tipologie di riscatto di laurea fornite dall’Inps (ordinario, inoccupato, agevolato) per i diversi utenti, oltre ai possibili vantaggi fiscali derivanti dal pagamento del costo per il riscatto.  

La domanda per il riscatto della laurea va presentata all’Inps esclusivamente per via telematica tramite uno dei seguenti canali: collegandosi al sito inps.it, sezione ‘Prestazioni e servizi – servizi – portale riscatti ricongiunzioni e computo’ mediante accesso con identità digitale Spid almeno di secondo livello, Cie o Cns; rivolgendosi a patronati e intermediari dell’Istituto; contattando il Contact center multicanale Inps tramite numero verde gratuito 803164 da rete fissa oppure al numero 06.164164 da rete mobile a pagamento secondo tariffa del gestore telefonico. 

Nel caso di domanda per via telematica, dopo l’autenticazione, si accede all’area ‘Home riscatti’ ove sono disponibili diverse funzioni: nuova domanda: permette di compilare e inviare una nuova domanda di riscatto; consultazione domanda: permette di verificare in qualsiasi momento lo stato di definizione di una pratica; simulazione riscatto laurea: permette di calcolare l’onere dovuto sulla base dei dati presenti in archivio; manuale utente: descrive tutte le funzioni a supporto dell’iter di presentazione e consultazione delle domande; schede informative: permettono di consultare i principali riferimenti normativi sia per la Gestione privata che per la Gestione pubblica. 

Oltre al riscatto della laurea ordinario e a quello da parte di soggetto inoccupato, è previsto il cosiddetto riscatto agevolato, esclusivamente per i periodi di studi universitari collocati nel sistema contributivo della pensione ovvero quelli a partire dal 1996. In questo caso il costo del riscatto viene calcolato sul minimale degli artigiani e dei commercianti vigenti nell’anno di presentazione della domanda e in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente nel medesimo periodo nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Se si sceglie la liquidazione della pensione esclusivamente con il calcolo interamente contributivo, si può usufruire del ‘riscatto agevolato’ anche nel caso in cui i periodi del corso di studi siano precedenti al 1° gennaio 1996. A seconda dei casi il riscatto agevolato può arrivare a costare anche il 70% in meno rispetto al riscatto ordinario.  

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