MONTRÉAL – “I miei genitori sono abruzzesi, di San Demetrio Ne’ Vestini (L’Aquila). Mio padre è venuto in Canada, a Montréal, negli anni ’60, poi è ritornato in Italia per sposare mamma. Lei è arrivata qui qualche anno dopo, incinta, e io sono nato qui. È diventata madre ed emigrante nello stesso momento. Mamma aveva sempre il mal d’Italia, tornavamo spesso, da bambino passavo l’estate al paese. Quando avevo 3 anni, siccome ero molto irrequieto, mia nonna mi regalò una fisarmonica per calmarmi. È morta poco dopo, non ha mai saputo quanto la musica poi ha fatto parte della mia vita”.
Nicola Ciccone scriveva canzoni già a 12 anni. Mentre studiava psicologia alla McGill e al’Udem, produceva canzoni di nascosto: “Mia madre lavorava in fabbrica, mio padre nella costruzione. Lavori manuali, concreti. Erano molto spaventati dalla mia passione per la musica, non li convinceva che io volessi fare l’artista. Il mio soggetto per la tesi di ricerca universitaria era sui bambini autistici. Applicavamo la musica in modo didattico e terapeutico per fare imparare delle parole a questi bambini che sono meno socievoli. Alla fine mettevo la musica dappertutto. Finché, con grande sorpresa di mia madre, il mio primo album ‘L’opéra du mendiant’, del 1999, è stato un successo”. Da quel momento in poi, Nicola si è dedicato solo alla sua vocazione; ha venduto più di 700.000 album nella sua carriera, ha più di 30 canzoni che sono state il numero 1 delle classifiche ed è il destinatario di numerosi premi Félix dell’ADISQ (Association québécoise de l’industrie du disque, du spectacle et de la video). Producendo 11 album in francese, 1 in inglese (Story Teller) e 1 in italiano (Il Sognatore), è giunto al suo 14esimo album con brani in 3 lingue, il suo primo disco natalizio, intitolato “L’esprit de Noël”, che uscirà su tutte le piattaforme digitali il 4 novembre. L’evento lancio con spettacolo avrà luogo il 3 novembre a Le Balcon di Montréal.
L’esprit de Noël ha 12 tracce, alcune in francese originali – come Je voudrais que ce soit Noël toute l’année e Tout ce que je veux pour Noël c’est de l’amour, altre del XVIII secolo – come Sainte Nuit e Il est né le Divin Enfant; alcuni grabdi classici anglofoni – come Happy Xmas di John Lennon, Blue Christmas di Elvis Presley o la White Christmas cantata spesso da Frank Sinatra, e l’italianissima Buon Natale di Domenico Modugno, che la mamma di Nicola gli cantava da bambino. “Le canzoni natalizie sono acrobazie vocali, permettono alla voce di spingersi su note più alte, e poi volevo fare un disco trilingue e solo il Natale si presta a questo. Per 2 anni il Natale ci è stato un po’ rubato e con questo progetto volevo riunire le persone oltre le differenze, québécoise, nordamericani anglofoni, italiani, tutti uniti sotto una magia comune”. Per informazioni sull’artista: nicolaciccone.com/. Per acquistare i biglietti: lepointdevente.com/.