OTTAWA – In base alle informazioni ottenute dai giornalisti d’inchiesta di TVA Nouvelles, in virtù della Legge sull’Accesso all’Informazione, 44 dipendenti di Service Canada, l’agenzia statale responsabile dell’erogazione della PCU (Prestazione canadese d’Urgenza), hanno usufruito indebitamente del fondo di emergenza disposto dal governo e per questo motivo sono stati licenziati per aver violato i principi di integrità del codice di condotta del Ministero.

“Tutti i dipendenti che hanno presentato richieste fraudolente per la PCU (Prestazione Canadese d’Urgenza) sono tenuti a rimborsare l’intero importo distribuito dal governo del Canada, fermo restando la cessazione immediata del rapporto di lavoro con l’ESDC (Employment and Social Development Canada). Service Canada è stata responsabile della gestione del programma della PCU durante i primi mesi della pandemia nel 2020, una misura disposta per andare incontro ai Canadesi che avevano perso il lavoro, o si erano visti ridurre l’orario di lavoro. Il leader per il Québec del Partito Conservatore del Canada, Pierre Paul-Hus, ha definito la vicenda “scandalosa” ed ha chiesto al governo di spiegare come si siano potuti verificare tali abusi, criticando la totale mancanza di trasparenza sul programma.

“Si tratta di un errore fatale – ha spiegato Michel Séguin, professore all’Università del Quebec a Montréal ed esperto di etica e governance -: il governo non può permettersi di avere dipendenti che non rispettano gli stessi principi di integrità che poi richiede ai suoi cittadini, pretendendo che siano trasparenti quando fanno la dichiarazione dei redditi”.