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Si è spento Franco Dragone, maestro italiano dello spettacolo

MONTRÉAL – Franco Dragone (Cairano – Avellino, 12 dicembre 1952 – Il Cairo, 30 settembre 2022) è stato un regista e direttore teatrale italiano naturalizzato belga. Nato in Campania, quando aveva 7 anni la sua famiglia si trasferisce a La Louvière in Vallonia, dove frequenta il conservatorio di Mons e studia Lingue e Scienze politiche, avvicinandosi al mondo del teatro, con un ruolo importante nelle origini del genere del teatro sociale, fortemente ispirato da Ariane Mnouchkine e Dario Fo. Nei primi anni ‘80, nel corso di alcune esperienze teatrali in Québec, entra in contatto con quello che poi sarebbe diventato il Cirque du Soleil, introducendo in vari workshop il lavoro europeo sulla maschera e altre tecniche di teatro.

Franco Dragone contribuisce in modo determinante a plasmare l’identità artistica del Cirque du Soleil, scrivendo e dirigendo quasi tutti gli spettacoli dal 1995 al 1998: tra cui i celebri Saltimbanco e Alegria. Nel 2003, crea lo spettacolo di Céline Dion “A New Day”, al Caesars Palace di Las Vegas, dove l’artista si esibisce per 200 sere accompagnata da corpo di ballo ed effetti speciali. Negli ultimi anni Franco Dragone ha contribuito a fissare nuovi standard mondiali nel campo dei teatri costruiti per spettacoli permanenti, sia dal punto di vista dei risultati artistici che della sofisticazione architettonica, specializzandosi tra l’altro nello sviluppo creativo del video al servizio del teatro e nella scenotecnica acquatica.

Nel 2005 Dragone crea “Le Reve a Las Vegas” (2005), commissionato dal magnate dell’industria alberghiera Steve Wynn. Lo spettacolo è rappresentato contemporaneamente agli altri due che il regista aveva creato per il Cirque du Soleil, rimodellando il paesaggio stesso e l’estetica di Las Vegas: secondo il sociologo Chris Jones della Columbia University, quello di Franco Dragone è “uno dei contributi più notevoli alla cultura urbana americana moderna”. Nel 2014 a Wuhan (Cina), per lo spettacolo “The Han Show” è stato costruito il più sofisticato teatro esistente sul pianeta, con una scena trasformabile in una piscina olimpica, profonda 8 metri, svuotabile in meno di un minuto, e i più grandi video-schermi mobili mai realizzati. Tale teatro nel 2015 ha vinto il Live Design Award come “best theatre in the world”. Riguardo alla scala insolitamente ampia delle sue produzioni, Dragone ha osservato che “anche le tragedie greche venivano eseguite in spazi enormi”.

Dragone ha curato, tra l’altro, la cerimonia di apertura e di chiusura dei Mondiali di calcio Brasile 2014. Si stima che, tra alcuni show del Cirque du Soleil da lui diretti e quelli della sua casa di produzione Franco Dragone Entertainment Group, quasi 80 milioni di persone nel mondo abbiano visto un suo spettacolo. È stato esponente su scala mondiale di una forma originale di teatro che valorizza l’essere umano attraverso l’esaltazione del virtuosismo fisico-acrobatico, l’espressione gestuale e danzata, il ruolo della musica e della visualità pittorica su grande scala, con un ruolo creativo della tecnologia e della scenotecnica. Dragone ha ricevuto la laurea honoris causa dall’Université du Québec. Dragone si è spento il 30 settembre, a Il Cairo, in Egitto, all’età di 69 anni, dopo un arresto cardiaco. L’ex presidente e amministratore delegato del Cirque Daniel Lamarre ha accolto la notizia della morte di Franco Dragone come un “terribile shock” e non ha esitato a parlare della perdita di un “monumento” della creazione. 

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