‘Il microbiota: dall’Alzheimer alla Covid’ è il titolo della puntata di oggi di BioMedical Report il format su Facebook curato da Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata. Nella puntata è stato affrontato il tema delle implicazioni strategiche tra la flora intestinale (almeno centomila miliardi di batteri) e il cervello umano, o altri organi di ‘attuale vitalità’ come il polmone. La trasmissione, coordinata scientificamente dall’immunologo Minelli, ha contato sulla presenza di Claudio De Simone già docente di Clinica delle malattie infettive presso l’Università de L’Aquila e da Silvia Turroni, ricercatrice di Farmacia e Biotecnologie presso l’Università di Bologna.
“Parlare di microbiota intestinale è un’ impresa – ha affermato De Simone – innanzitutto per gli stessi medici che pretendono di spiegare la complessità del microbiota intestinale attingendo esclusivamente alla scienza di base, senza mai interpellare il paziente. Sono i pazienti invece che ci fanno capire se le cure funzionano o meno, e sono i medici ospedalieri che possono dare una testimonianza decisiva su come si affronta la sfida della Covid-19.”
Tra intestino e cervello c’è un asse privilegiato – ha osservato Silvia Turroni – da questo punto di vista è fondamentale che la composizione di chi abita il nostro intestino sia improntata alla massima biodiversità, e cioè che i batteri siano molteplici e diversi, in grado di svolgere così un ruolo prezioso e strategico di modulazione e regolazione dell’intero organismo umano attraverso la stimolazione di alcune fibre nervose e addirittura la produzione da parte dei batteri intestinali di neurotrasmettitori.
“Abbiamo delle evidenze clamorose ormai che interpellano il microbiota a più livelli – ha commentato Mauro Minelli, ma nonostante questa letteratura emergente la Medicina tarda ad avvalersi come potrebbe, o dovrebbe, di tali acquisizioni. E per questo che stiamo per dare alla stampa una pubblicazione frutto di un lavoro condiviso, a più mani, che servirà ad arricchire l’orizzonte scientifico al fine di stimolare attenzione e ricerca sul mondo complesso e affascinante del microbiota intestinale”.