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Padre Fugolo: “Con gli immigrati per non perdere la cultura e quindi la fede”

MONTRÉAL – Nato a Padova, mandato dai suoi superiori a studiare teologia a New York a 23 anni, poi tornato in Italia, a Roma, per 6 anni, come superiore dei Missionari scalabriniani… e poi una vita tra Stati Uniti e Canada, Padre Giuseppe (Joseph) Fugolo ci ricorda l’importante missione del beato Giovanni Battista Scalabrini che, profondamente colpito dal dramma dei suoi fedeli costretti a trovare fortuna in America, del Sud e del Nord, ha fondato la Congregazione dei missionari di San Carlo nel 1887, e perché alla beatificazione seguirà a breve la canonizzazione.

“Quando ero bambino, nel mio paese, c’erano dei seminaristi scalabriniani di Bassano del Grappa che mi hanno subito ispirato. Ho poi approfondito le questioni nei miei studi pastorali all’UdeM. Ho sempre lavorato nelle comunità italiane di New York, Boston, Montréal, cercando di aiutare i connazionali. Scalabrini diceva che aveva fondato la congregazione con l’obiettivo di poter aiutare, perché quando un migrante è sradicato dal suo contesto e lascia la sua patria perde anche la sua cultura e quindi c’è il rischio che perda anche la fede. Scalabrini era preoccupato di questo. Diceva sempre che bisogna mantenere vive la lingua e la cultura per mantenere vive anche la fede cristiana e le tradizioni cattoliche. Gli italiani tendevano a volersi assimilare al contesto, e diventare americani di seconda categoria, perdendo la loro identità. Scalabrini ci ha insegnato questa apprensione di aiutarli a mantenere la cultura italiana e la fede cristiana, per non farli sentire persi. Quindi, come missionari, abbiamo cercato di mantenere nelle varie parrocchie le attività come in Italia. La sua compassione era scaturita dal vedere la povera gente ammucchiata nelle stazioni, con i bambini in braccio, che non sapeva né leggere né scrivere, persone che partivano senza sapere niente… partivano verso l’America… non sapevano neanche esattamente dove… si chiedeva chi potesse aiutarli in terra straniera. Ma, a parte le difficoltà, lui ha sempre visto l’immigrazione anche come un bene, un’opportunità per cercare e costruire una vita migliore”.

Scalabrini è stato proclamato beato da Papa Giovanni Paolo II nel 1997. Nel maggio 2022 Papa Francesco ha approvato i voti favorevoli dei cardinali e vescovi circa la canonizzazione e, durante il concistoro del 27 agosto, è stato annunciato che il beato sarà proclamato Santo il 9 ottobre 2022, nella basilica di San Pietro in Vaticano.

“Domenica 9 ottobre, presso la chiesa Madonna di Pompei, ci sarà un incontro di tutte le parrocchie italiane di Montréal, ma alla riunione accogliamo anche i fedeli ispanofoni e i cristiani cattolici di altre nazionalità, lingue e culture. Poi il 5 novembre inviteremo i sacerdoti a festeggiare la canonizzazione. Ci sarà una Santa Messa celebrata dal vescovo di Montréal e poi un rinfresco. Abbiamo chiesto a tutti i gruppi etnici di portare il loro piatto tipico preferito. Scalabrini era italiano, ma è il Santo protettore di tutti i migranti”.  

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