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La ragazza della Garbatella che stravolge l’assetto politico europeo… Chi è Giorgia Meloni?

“Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”… Con quel discorso, ormai celebre in tutto il mondo, del 2019, sul palco di Piazza San Giovanni, Giorgia Meloni si è auto-stigmatizzata nell’opinione pubblica italiana e internazionale. 

Ma vediamo chi è questa vincitrice delle elezioni politiche 2022, che si appresta a guidare il Paese, a soli 45 anni, come la prima donna presidente del Consiglio nella storia italiana, e anche la persona più giovane in assoluto a ricoprire questa carica. Giorgia Meloni, classe 1977, ha origini cagliaritane da parte del padre Francesco e messinesi da parte della madre Anna. Cresce senza il padre, che abbandona la moglie e le loro due bambine, Giorgia e sua sorella Arianna, emigrando alle Canarie. Nasce a Roma Nord, ma cresce nel quartiere popolare della Garbatella, dove passa l’infanzia e l’adolescenza. Nel ‘92, a 15 anni, aderisce al Fronte della Gioventù del Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale. Fonda il
coordinamento Gli Antenati, che partecipava alla contestazione contro il progetto di riforma della pubblica istruzione promossa dalla Ministra Rosa Russo Iervolino. Nel ‘96, dopo il diploma in Linguistico con il massimo dei voti all’Amerigo Vespucci, diviene responsabile nazionale di Azione Studentesca, il movimento giovane di Alleanza Nazionale, fino a diventare deputata in Parlamento a soli 28 anni.

La Meloni parla fluentemente inglese, francese e spagnolo. Dal 2006 è giornalista professionista, iscritta all’Ordine. Ha dichiarato di avere un ‘rapporto sereno con il fascismo’ e di considerarlo un passaggio della storia nazionale italiana, accusando Benito Mussolini di aver commesso errori come le leggi razziali, l’ingresso in guerra e l’aver creato un sistema autoritario. Nel 2008 diventa il più giovane Ministro della storia dell’Italia repubblicana, nominata al Ministero per la gioventù del quarto Governo Berlusconi. Non condividendo il supporto dato dal Popolo della Libertà al governo Monti, ne fuoriesce e fonda, insieme a Ignazio La Russa e Guido Crosetto, il partito Fratelli d’Italia, di cui è presidente dal 2014. Sangue freddo, dura come una roccia, della perseveranza fa un vanto. Nel 2016 si era candidata come Sindaca di Roma, arrivando terza. Dal 2016 è inoltre madre di Ginevra, la bambina avuta dal suo compagno, Andrea Giambruno, giornalista e autore televisivo di TGcom24, che lei dice essere “di sinistra”, con idee politiche molto diverse dalle sue. Giorgia Meloni insegue valori nazional-conservatori. Non ha mai aderito al governo Draghi instauratosi nel febbraio 2021, lasciando il suo partito Fratelli d’Italia come l’unico all’opposizione. Ha sempre insistito affinché gli italiani potessero votare per scegliere il proprio governo.

Poco dopo, il Financial Times l’ha descritta come ‘l’astro nascente dell’estrema destra italiana’, paragonandola alla francese Marine Le Pen. È generalmente contraria all’adozione di bambini dalle coppie gay – vorrebbe che la maternità surrogata diventasse un reato universale – e all’introduzione nelle scuole dell’educazione omosessuale e gender, ritenendo di voler lasciare questo delicato onere alle famiglie e non sessualizzare l’infanzia. Per questo è spesso accusata di omofobia. Si oppone fortemente all’immigrazione clandestina e illegale, favorevole al blocco navale nel Mediterraneo, sostenendo che la natura eccezionale dell’emergenza in mare e lo sbarco di profughi sia irragionevolmente diventata una prassi di accoglienza sregolata in Italia. Per questo è spesso accusata di xenofobia. È fortemente contraria al reddito di cittadinanza, sostenendo che le risorse statali vadano stanziate per chi non può lavorare (pensioni per anziani, disabilità…), mentre al resto degli italiani vadano garantiti posti di lavoro per essere dignitosamente autonomi.

Oltre alla Patria, il lavoro e lo sport, sono altri due temi a lei molto cari. Ha una posizione euro-scettica e anti-global, sulla protezione della sovranità nazionale oltre quella dell’UE e sulla la valorizzazione dell’eccellenza del Made in Italy nelle politiche sul territorio (artigianato, agricoltura, imprese…) e dell’import-export. Insiste su aiuti alle famiglie, alle aziende, asili gratuiti, riduzione delle tasse, protezione del risparmio, alleggerimento della macchina statale. Femministe, comunità LGBT, intellettuali di sinistra, vertici europei, stampa sensazionalistica, tutti gridano al pericoloso ritorno al fascismo. Comunque vada, ormai Giorgia Meloni è entrata nella storia. Buon lavoro. W l’Italia! 

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