OTTAWA – Il Canada impone dure sanzioni a 25 alti funzionari iraniani e 9 enti governativi per protestare contro la violenta repressione delle proteste anti-governative in Iran. La Ministra degli Esteri Mélanie Joly ha dichiarato lunedì, in una nota, che le sanzioni mirano a denunciare “la continua e sistematica persecuzione delle donne iraniane”, le “violazioni dei diritti umani” e il “flagrante disprezzo per la vita umana” mostrato dal regime iraniano.
Migliaia di iraniani scendono in piazza, ogni giorno, dopo la morte di Mahsa Amini a metà settembre. La donna di 22 anni ha perso la vita due giorni dopo essere stata arrestata dalla “polizia morale” iraniana con l’accusa di non aver indossato correttamente l’hijab. Secondo l’organizzazione non governativa Iran Human Rights (IHR), nelle ultime due settimane sono morti almeno 92 manifestanti. Le sanzioni annunciate dal Canada includono alti funzionari della “polizia morale”; membri dello stato maggiore del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche; il carcere di Evin, che ospita prigionieri politici; e il Ministro dell’intelligence e della sicurezza. Le sanzioni canadesi congelano tutti i beni che questi individui ed entità possono avere in Canada e vietano alle persone di entrare sul territorio canadese. “Il Canada saluta il coraggio e le azioni del popolo iraniano e lo sosterrà nella sua lotta per i suoi diritti e la sua dignità”, ha concluso la Ministra Joly nel comunicato stampa.