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Il direttore Area Estero David Sensi con la direttrice Montréal Sylvia Marcolini ed il vicepresidente esecutivo Antonio Paoletti
Paoletti: a Montréal per premiare un grande lavoro di squadra

MONTRÉAL – Dopo David Sensi, Direttore esecutivo Area estero del Patronato 50&PiùEnasco, nei giorni scorsi è giunto a Montréal anche il vicepresidente delegato Antonio Paoletti, che è anche leader della Confcommercio di Trieste e della Camera di Commercio Venezia Giulia. Due alti dirigenti nell’arco di pochi mesi: una chiara dimostrazione di quanto l’istituto di assistenza sociale di ConfCommercio abbia a cuore il buon funzionamento dei suoi uffici oltreoceano.

“Montréal mi ha fatto un’ottima impressione – ha esordito Paoletti, al suo primo viaggio all’estero nelle sue nuove funzioni -: è una città importante, ordinata, viva, con tanti cantieri, proiettata al futuro. Ho visitato anche la sede dell’Expo ’67, guidato da una Cicerone come la direttrice Sylvia Marcolini”. Il Patronato Enasco di Montréal, diretto da Sylvia Marcolini nelle tre succursali di Saint-Léonard, RDP e LaSalle, è tra i centri di assistenza più apprezzati dai nostri connazionali.

“Ho visitato anche i quartieri italiani e sono rimasto colpito dalla pulizia dei marciapiedi e dei parchi. Fa piacere vedere i connazionali vivere in un’ambiente del genere, anche se per i primi immigrati è stata dura. Io stesso sono un cittadino canadese mancato: avevo 8 anni e, in famiglia, avevamo completato quasi tutte le pratiche mediche per trasferirci da Trieste, in fuga dalla miseria e dalla dittatura di Tito. Poi, però, all’ultimo momento, i dottori hanno rifiutato il visto a mia madre per una carie ai denti. La mia vita sarebbe stata completamente diversa. Alla fine ho fatto carriera in Italia, vivo nella mia terra e forse è stato meglio così”.

In tanti, però, in quegli anni, hanno deciso di emigrare: “Dispiace vedere i nostri giovani oggi cercare fortuna all’estero, per studio o per lavoro. Ho 7 amici di Trieste con i figli in Canada. Poi non tornano più a casa, perché trovano degli impieghi ben retribuiti. Una volta la nostra era un’emigrazione povera, oggi parte gente preparata che si è formata nelle nostre Università. Investiamo un sacco di soldi per la loro istruzione e poi sono altri Paesi abeneficiarne. Sono politiche completamente sbagliate”.

Sicuramente ne ha approfittato Montréal, tra le città più tricolori al mondo: “Basta guardarsi intorno per capire che qui c’è ancora il piacere di essere italiani. La mia visita vuole trasmettere ai funzionari Enasco la vicinanza della presidenza e la nostra attenzione alle esigenze del loro lavoro. Abbiamo anche organizzato una cena con tanto di premiazioni: è il ringraziamento dell’ufficio centrale di Roma per un lavoro di squadra fatto con competenza e passione, come dimostrano le molteplici attività e i tanti soci”.

Una squadra alle prese con le sfide di un’emigrazione diversa da quella tradizionale: meno braccia e più menti: “Enasco ha sempre avuto la capacità di adeguarsi, cambiando i servizi offerti: oggi, se non sei digitalizzato, sei fuorigioco. Ci chiamiamo 50$più, ma dovremmo aprire anche una sezione 20&più per assistere gli immigrati più giovani, che arrivano con la laurea e guadagnano bene”.

Senza mai trascurare i servizi agli anziani: “Chi sta meglio oggi sono proprio i pensionati. In Italia, in particolare, sono loro ad aiutare figli e nipoti nei momenti di crisi. Un mercato che Enasco ha intercettato perfettamente offrendo viaggi, attività artistiche e musicali. E questo partendo dal presupposto che l’anziano oggi è una risorsa e non un peso. In Canada dovremmo convincere sempre più gente a riscoprire le proprie origini con viaggi organizzati dalla nostra agenzia. Direi che i Patronati Enasco in Canada possono solo crescere, perché sanno adeguarsi ai nuovi bisogni. Per questo motivo esisteremo anche tra 20 anni: saremo ancora utili, forse non più come ufficio fisico, ma come sportello digitale per sbrigare pratiche in tempo reale”.

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