(Adnkronos) – “La rimonta è possibile. Andiamo a vincere”, grida Enrico Letta dal palco di piazza del Popolo. Un discorso breve in cui il segretario indica gli snodi su cui l’Italia domenica sera si troverà al bivio. “Nella campagna elettorale abbiamo raccolto tanto ma abbiamo seminato pensando a un’Italia positiva, del futuro” dice.
“Sui diritti”, attacca “siamo di fronte a una destra retrograda che non sa ancora dare la libertà alle persone di vivere i diritti come in tutto il resto d’Europa, fa scelte e usa parole intollerabili”. “Abbiamo fatto la scelta di difendere la Costituzione, siamo qui per difenderla. Non permetteremo che venga stravolta dalla destra”.
“Sul fisco la destra ha scelto di aiutare i ricchi” attacca il segretario del Pd. “A differenza della destra che ha scelto la flat tax che aiuta i ricchi e non i deboli, una idea sbagliata, noi diciamo sì alla riduzione delle tasse sul lavoro”.”Mi hanno criticato perché sono andato a Berlino. E’ ovvio, loro vanno solo a Budapest quando escono dall’Italia” fa notare Letta.
“Prendo a prestito le più belle parole, le ultime, di chi non c’è più. La speranza noi, quando combattiamo tutte le ingiustizie, quando non alziamo i muri e non facciamo muri alle frontiere. Grazie David” ha detto, poi, ricordando dal palco di piazza Popolo David Sassoli.
Dietro di lui, tutto lo stato maggiore dem schierato. È una chiusura corale quella voluta da Letta. Sul palco si alternano dirigenti Pd, ministri, amministratori locali. Lorenzo Guerini, Dario Franceschini, Andrea Orlando e poi le capigruppo e i presidenti di regione. Da Nicola Zingaretti a Stefano Bonaccini a Vincenzo De Luca.
Davanti c’è una piazza attenta, ma in cui l’ottimismo non è molto. È una piazza che sa, quella del Pd stasera a Roma. A meno di una svolta clamorosa, difficile che ci sarà da festeggiare domenica sera. Una consapevolezza che attraversa i militanti dem a piazza del Popolo. E pure il retropalco, con tutti big Pd. Dove un numero corre di bocca in bocca: 20%. La soglia psicologica minima. Il filo su cui corre il futuro delle prossime settimane e mesi del dibattito interno dem.
Uno scarto di qualche punto percentuale, sopra o sotto quella soglia, può cambiare – e non poco – la tenuta degli attuali assetti dem, portare a un’accelerazione o meno verso la stagione congressuale, comunque già prevista per il prossimo anno da Statuto. E nelle foto di gruppo di fine campagna, ci sono anche quelli di cui si dice già che siano pronti a correre per la segreteria.