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Scienza & Salute: ‘La melagrana, da frutto proibito a superfood’

(Adnkronos) – È la melagrana la protagonista della nuova puntata de il ‘Gusto della Salute’, la rubrica online curata dall’immunologo Mauro Minelli responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata, in collaborazione con Adnkronos. Frutto dalla buccia liscia rosso-granata, contenente semi succulenti e aciduli dai grandi effetti benèfici. “Coltivare melograni è un’avventura appassionante, perché ricca di sperimentazioni. Lavorando in biologico ormai da anni, siamo riusciti a realizzare numerosi prodotti, dal succo di melograno alla confettura, dall’aceto al vino, al miele arricchito con i derivati di questo frutto meraviglioso”, commenta Daniele De Pascalis, imprenditore agricolo e titolare della splendida tenuta Melograni Martino che, a Monteroni di Lecce, ospita l’odierna escursione de “Il Gusto della Salute”. 

L’agronoma Eleonora Tauro ci mostra la fisionomia botanica del melograno, “una bacca al cui interno si trovano dei semi suddivisi in logge e delimitati da un tessuto spugnoso. Si tratta – spiega Tauro – dei famosi grani, propriamente detti arilli, ovvero la parte commestibile del frutto”. Il giornalista, esperto di cultura popolare, Marco Renna, dopo aver ricordato che “il melograno è da sempre considerato una pianta simbolo di fertilità e prosperità”, Tauro ci informa che il frutto della tentazione, colto dall’albero da Adamo nel Giardino dell’Eden, più che una mela, pare fosse proprio una melagrana, rea dunque di aver generato all’Umanità il peccato originale”. 

La biologa nutrizionista Dominga Maio spiega le caratteristiche nutrizionali del frutto. “La melagrana è molto ricca d’acqua, povera di grassi e proteine, ma contiene glucosio, anche se la presenza di fibre ne limita la capacità di innalzare l’indice glicemico. Occorre, tuttavia, fare attenzione a non zuccherare il succo di melagrana per evitare di aggiungere zucchero a zucchero. Questo frutto -prosegue Maio – vanta riconosciute proprietà antinfiammatorie e antitumorali. Per la cucina, il suggerimento della nutrizionista è quello di utilizzare i chicchi di melagrana nelle insalate, non solo perché così le impreziosiremo di fitocomposti, ma anche e soprattutto perché le arricchiremo di colore”. 

L’impatto clinico è come sempre illustrato da Mauro Minelli che, nella sua introduzione, aveva classificato la melagrana tra i superfood in ragione della molteplicità ed eterogeneità dei suoi effetti benefici. Occhio però ad alcune controindicazioni: certamente reazioni allergiche di tipo respiratorio e/o orticarico. L’immunologo si sofferma con attenzione sulla particolare capacità “della melagrana di interferire con il corretto funzionamento di alcuni specifici enzimi di cui è dotato il nostro organismo, deputati allo smaltimento di farmaci diversi che possono essere assunti dall’uomo. Rientrano tra questi – osserva Minelli – per esempio, la carbamazepina, un farmaco con funzioni anticonvulsivanti usato nella cura dell’epilessia ma anche in psichiatria per la cura delle patologie schizofreniche, oppure una statina suggerita ai pazienti affetti da ipercolesterolemia, oppure ancora il Coumadin*, anticoagulante tra i più usati”.  

“Per il resto grandi apporti benefici, perché la melagrana è in grado di svolgere potenti funzioni antiossidanti capaci di contrastare i radicali liberi che danneggiano le cellule e il loro contenuto genetico, ciò che potrà ritardare i tempi dell’invecchiamento cellulare e rafforzare le funzioni difensive del nostro sistema immunitario. La melagrana infine, facilitando le funzioni digestive, è un potente alleato del nostro intestino e non solo”, conclude Minelli.  

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