Com’è andata la vostra estate? Una stagione che i Montrealesi aspettano sempre con ansia, sempre troppo breve, durante la quale le strade si animano e gli orti fioriscono. Spero che vi siate divertiti.
Per quanto mi riguarda, ho avuto la possibilità di viaggiare un pò per tutto il Canada, per ascoltare voci che sono rimaste in silenzio per troppo tempo. Per incontrare il Papa e la sua delegazione, per assistere alle sue scuse ai Popoli Autoctoni a Iqaluit. È stato un momento che porterò con me per molto tempo, come un vero e proprio talismano della forza delle parole e della guarigione.
Sono inoltre tornato in Italia per la prima volta dopo due anni. Siete stati numerosi, nella nostra Comunità, ad invitarmi nelle vostre famiglie, a darmi gli indirizzi dei vostri zii, delle vostre zie, dei vostri cugini, a presentarmi ai vostri amici. La nostra Comunità è fortemente intrecciata, che sia a Montréal o a Roma. I miei genitori hanno deciso di lasciare l’Italia, io non ci sono nato ma mi sento a casa. Sono state delle dolci (e deliziose!) vacanze.
Che poi è una cosa positiva, visto che settembre è alle porte. Essendo prima di tutto un insegnante, il ritorno a scuola è ovviamente il mio periodo dell’anno preferito. L’odore dei quaderni nuovi va di pari passo con l’aria più fresca. Quando insegnavo alla McGill, era questo il momento in cui incontravo i nuovi studenti. Ora che sono un parlamentare, si torna sulla collina parlamentare e riprendono i lavori.
La stagione del rientro, per altro, è iniziata alla grande con la nomina di Michelle O’Bonsawin alla Corte Suprema. Prima giudice indigena alla Corte suprema, si tratta di una nomina importante, non solo per i Popoli Autoctoni, che finalmente sono rappresentati nella più Alta Corte del Paese, ma anche per i Franco-Ontariani e per tutti i Canadesi. O’Bonsawin è anche un’Abénakise della Prima Nazione di Odanak, profondamente legata al Québec. È il tipico momento storico che ho potuto vivere dall’interno e che mi fa capire quanto sia privilegiato a svolgere questo lavoro. Un’opportunità che non darò mai per scontata.
Riprendo dunque la strada del Parlamento, come i bambini riprendono quella della scuola. Con le matite ben appuntite e pronto a fare i compiti. Buon rientro a tutti!