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Servizio fotografico: Sara Barone
Gli Alpini a MTL per il XXI Congresso Intersezionale del Nord America

MONTRÉAL – Un centinaio di Alpini provenienti dal Canada, dagli Stati Uniti e dall’Italia hanno preso parte, con i rispettivi familiari, al XXI Congresso Intersezionale del Nord America che si è tenuto a Montréal (MTL) sabato 20 e domenica 21 agosto. Il prestigioso evento, che rappresenta una ricorrenza storica per le “Penne Nere”, è stato organizzato dalla Sezione Alpini di Montréal (Bruno Bertoldi presidente), composta dal Gruppo Alpini di Montréal (Bruno Negrello presidente) e dal Gruppo Alpini di Laval (Italo Spagnuolo presidente). Importante anche il contributo di Pietro Lucca, socio e simpatizzante Alpini per educazione familiare.

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La targa-ricordo della Sezione Alpini di Montréal alla Casa d’Italia. Da sinistra: Bruno Bertoldi, Lamberto Cacchione, Sebastiano Favero, Gino Vatri, Italo Spagnuolo e Gian Mario Gervasoni

Presenti all’evento il Presidente nazionale Sebastiano Favero, di Bassano (Vicenza), ed il vicepresidente nonché il Delegato ai contatti con le Sezioni all’estero Gian Mario Gervasoni, di Bergamo. Sempre dall’Italia, hanno partecipato al congresso i giovani Conetti Michele, Lazzari Doriano e Spranzi Emanuele, Alpini del Gruppo di Collio, Sezione di Brescia.

Una presenza simbolica: dal 2000, infatti, Collio e Montréal sono gemellate, visto che a fondare il Gruppo di Montréal è stato Bonaventura Zanardelli, originario proprio di Collio. Tra le personalità di Montréal, il consigliere comunale Giovanni Rapanà e la direttrice della Casa d’Italia Giovanna Giordano. Due anni dopo l’ultimo congresso, svoltosi a Toronto nel 2020, gli Alpini hanno potuto ritrovarsi e festeggiare al meglio i 103 anni che l’Associazione Nazionale Alpini cha compiuto l’8 luglio scorso. In quella data, nel 1919, infatti, a Milano, sotto la Galleria Vittorio Emanuele II, si riunirono gli Alpini che, reduci dal Primo Conflitto Mondiale, volevano mantenere vivo lo spirito di fratellanza nato nelle trincee e, al tempo stesso, portare avanti un’opera concreta di solidarietà a favore delle famiglie dei commilitoni caduti che si trovavano spesso in grande difficoltà. Da allora l’Associazione ha continuato a scrivere pagine straordinarie di impegno e sacrificio a favore della comunità.

Come da programma, la 2-giorni ha preso il via venerdì 19 agosto, con una cerimonia ristretta alla Casa d’Italia riservata ai partecipanti, che ha visto lo svelamento di una targa a ricordo che la Sezione di Montréal ha voluto offrire alla Casa d’Italia di Montréal, sede storica della Comunità italiana di Montréal, oltre che sede permanente degli stessi Alpini. Con i congressisti che, per l’occasione, sono stati accolti dalla porta di ingresso laterale, che si apre solo in occasioni storiche e particolari. Un omaggio, quello degli Alpini, ad una Comunità che ha sempre dimostrato un’indole simile allo spirito di sacrificio, all’intraprendenza e alla tenacia degli stessi Alpini.

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Gli Alpini davanti al Centro Leonardo Da Vinci per l’Alzabandiera

Il giorno dopo, sabato 20 agosto, è andato in scena l’Alzabandiera di fronte al Centro Leonardo da Vinci, simbolo di una Comunità sempre più integrata nella società canadese di accoglienza, con tanto di sfilata dei Vessilli di Sezione e Gagliardetti dei Gruppi accompagnati dalla rispettiva scorta. Un vero e proprio bagno di italianità che ha segnato l’apertura ufficiale del Congresso. Alle 18, poi, presso la sala di ricevimento LE RIZZ, a Saint-Léonard, ha avuto luogo una serata di gala, a base di musica e danza.

Domenica 21 agosto, alle 11, a celebrare la Messa solenne nella Parrocchia Madonna di Pompei è stato Padre Pierangelo Paternieri, missionario scalabriniano originario della prov. di Cremona, in Canada dal 1979, vicario episcopale delle Comunità culturali e rituali dell’arcidiocesi di Montréal, oltre che Capellano dei militari in congedo (Alpini, Aviatori, Bersaglieri, Carabinieri e Marinai). Subito dopo, alla presenza della Console Generale d’Italia a Montréal, Silvia Costantini, è stata deposta una corona ai piedi del Monumento agli Alpini sul lato della chiesa, in memoria dei caduti di tutte le guerre, sulle note de “La canzone del Piave” e il “Silenzio”. Subito dopo, i congressisti si sono trasferiti Saint-Léonard per pranzare presso la sala Le Rizz, su Jarry Est, con gli interventi delle autorità e dei dignitari presenti, seguito da uno scambio di omaggi e dal passaggio della stecca agli Alpini di Windsor, città ontariana che ospiterà il XXII Congresso.

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SEBASTIANO FAVERO: “Finalmente a Montréal. Questo congresso doveva svolgersi l’anno scorso, ma è stato rimandato per il covid. Ci siamo ritrovati ed è stato un momento importante, di ripresa, di volontà, di fiducia nel futuro. C’è stato un dibattito legato al fatto che il servizio di leva non c’è più in Italia e quindi tanti giovani non possono indossare il cappello alpino, ma c’è la grande volontà, soprattutto da parte dei veci, di portare avanti questa presenza e questa testimonianza e di poterla trasmettere alle nuove generazioni. La volontà è quella di trasmettere anche qui in Canada valori intramontabili come solidarietà, fratellanza, condivisione e amor di patria. Siamo 340 mila soci tra Italia e 30 Sezioni e Gruppi all’estero: una presenza capillare, forte, molto sentita anche all’estero. Qui a Montréal ho sentito la determinazione di portare avanti valori che sono importanti e a cui crediamo fermamente. I numeri possono diminuire, ma c’è la fiducia in soluzioni, anche l’estero, per restare ancora un simbolo di Italianità e di Alpinità”.

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GIAN MARIO GERVASONI: “Essere incaricato delle Sezioni Estere è un grandissimo onore perché fuori dai confini nazionali si sente un grande amore per l’Italia, un sentimento che magari noi in Italia sottovalutiamo. La nostra caratteristica è metterci al servizio della Comunità in cui andiamo, dando la nostra disponibilità senza pretese, che poi è quello che ci contraddistingue da sempre. In Nord America i soci sono circa un migliaio, complice anche un calo degli ultimi anni, col Covid che ci ha decimato. Sanno tutto dell’Italia, anche su cose che noi in Italia diamo per scontato. Per preservare il patrimonio umano e materiale degli Alpini anche in futuro, la nostra ultima proposta al governo è stata quella di fare un servizio civile obbligatorio. Se fosse possibile regolamentarli con un giuramento, per noi sarebbe il massimo”.

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