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Le cascate di Iguazú

Dove l’Argentina, Il Paraguay e il Brasile convergono, le acque del fiume Iguazù, che scorre quasi interame nte in Brasile, si riversano in un canyon formando una delle più spettacolari cascate al mondo. Alte da 60 a 90 m. si estendono per 2,7 Km in vari piani.

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La leggenda narra che furono create da un dio che si era innamorato della bellissima Naipì. Come in tutte le leggende che cercano di spiegare gli straordinari fenomeni naturali, anche qui si narra la tragica fine di un amore mai vissuto. Naipì, infatti era innamorata di un uomo comune, Tarobà. Per sfuggire all’ira del dio, i due innamorati fuggirono in una canoa. Accecato dall’ira, il dio tagliò il fiume, creando le cascate e condannando i due innamorati ad un’eterna caduta.

Vi sono stati girati molti film tra cui “Moonraker”, “Indiana Jones” e quello più significativo “The Mission” con Robert de Niro. Ero in viaggio da Rio de Janeiro a Buenos Aires ed una visita alle famose cascate fu inevitabile. L’Hotel non era molto distante e dal balcone si poteva vedere una parte della cortina bianca e sentire il rombo dell’acqua che si versava in un incessante fluire dall’altipiano alla gola sottostante. Una nebbia di gocce d’acqua,

frantumate nella caduta, si levava come da una caldaia bollente. Un minibus condusse noi turisti proprio sotto le cascate. La lussureggiante vegetazione faceva da cornice al meraviglioso spettacolo. Le sottili strisce d’acqua formavano un velo che rendeva magica la visione. Seduto al riparo della cortina bianca, mi sono perso in un mondo surreale dove regnava sovrana la natura. Gli alberi, le cascate, la parte di cielo azzurro che si intravedeva, i mille rumori della foresta inducevano ad una meditazione sulle connessioni che legano le cose tra loro e a noi. I turisti erano scomparsi; la guida li aveva portati al minibus per osservare le cascate dall’alto.

Quando mi sono svegliato da quello stato di meditazione profonda, mi sono accorto che ero rimasto solo. Un sentiero si inoltrava proprio sotto la cascata che mi stava di fronte e, attirato da una forza misteriosa, l’ho seguito. Non mi preoccupavo dell’acqua che aveva inzuppato i miei vestiti, né avevo paura di scivolare sul suolo viscido e finire nel gorgo sottostante; sentivo solo l’attrazione irresistibile di quelle cascate e come per magia ho rivisto la canoa dei due amanti che cercavano scampo in una fuga inutile.

Il ritorno all’Hotel fu faticoso e mi sono perso varie volte nei piccoli sentieri tra enormi alberi secolari, ma l’emozione provata mi ha ripagato della fatica. Il giorno dopo ho potuto visitare dall’alto le cascate ma non sono più riuscito a provare l’emozione del giorno prima; i due amanti erano scomparsi per sempre nell’acqua assieme alla loro canoa.

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