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Foto: Ivanoh Demers/Radio-Canada
Caos passaporti: attese senza fine. Aeroporti in tilt: manca personale

OTTAWA – Non solo la pandemia, la guerra in Ucraina, l’inflazione e lo spettro della recessione. I cittadini canadesi sono alle prese con una crisi senza precedenti: file infinite per rinnovare i passaporti, code interminabili all’aeroporto, voli cancellati e bagagli smarriti. Un’estate caotica in un Paese che, di solito, preferisce la programmazione all’improvvisazione. Non in questo caso. Sotto accusa la macchinosa burocrazia.

Negli ultimi mesi, migliaia di canadesi hanno tentato di rinovare i propri passaporti scaduti, o prossimi alla scadenza. I tempi di attesa, però, si sono allungati all’infinito, perché i centri di ‘Service Canada’ sono stati sommersi dalle pratiche da smaltire. Quando sarebbe bastato prepararsi a gestire l’assalto agli aeroporti, come era prevedibile dopo due anni di restrizioni.

I numeri sono impietosi: Service Canada ha rilasciato solo 363.000 passaporti, tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021, mentre tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2022, questo numero è schizzato a 1.273.000 passaporti emessi. Dal 1° aprile 2022 sono stati rilasciati più di 317.000 passaporti. La burocrazia canadese si è affrettata a rimediare, incrementando il numero di dipendenti e di sportelli per lo smaltimento delle pratiche, ma la toppa si è rivelata peggio del buco.

Moltissimi connazionali, a causa delle lungaggini per i rinnovi dei passaporti, dopo ore, se non giorni, di (inutile) fila, – come successo nel centralissimo Complexe Guy-Favreau, su Boulevard René Lévesque, a Montréal, – sono stati costretti a rinunciare ai loro viaggi, a rimandarli a data da destinarsi (ovvero quando il passaporto sarà pronto); oppure a partire comunque, comprando un nuovo biglietto (in attesa di appellarsi alla giustizia con una Class Action che sta già prendendo forma). Chi si è precipitato in aeroporto, dopo aver ottenuto il prezioso documento a pochi minuti dall’agognato decollo, si è imbattuto in un altro ostacolo.

A Montréal, ma soprattutto a Toronto, sono state registrate code, sia in entrata che in uscita, a causa della “carenza di personale” e non delle misure anti-Covid che ormai sono cadute. Disagi che spesso si sono tradotti anche in bagagli smarriti. Senza contare che qualche giorno fa ci si è messo pure il maltempo, con centinaia di voli cancellati. Una tempesta perfetta. Speriamo sia di tipo tropicale e che quindi torni presto il sereno. Il Primo Ministro Justin Trudeau, nel frattempo, ha bollato come “inaccettabili” i ritardi ed ha istituito una task force, formata da alcuni Ministri, per capire i motivi alla base del disservizio nell’elaborazione delle domande di passaporto. Lo stesso gruppo, che tratterà anche le domande di immigrazione, affronterà anche il problema della carenza di manodopera che sta causando gravi ritardi negli aeroporti. La Ministra responsabile di Service Canada, Karina Gould, si è scusata per i disagi causati dai ritardi nella gestione delle domande di passaporto.

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