Nella Comunità metropolitana di Montréal, i decessi sono stati 423 per milione di abitanti, ovvero l’89% (2146) dei 2398 morti registrati in tutto il Québec.
MONTRÉAL – Siamo nel cuore della zona rossa. Montréal è sempre più l’epicentro della pandemia nella provincia del Québec e nel resto del Canada. Un primato inquietante che ci costringe a tenere alta la soglia di attenzione: la battaglia contro il covid-19 è ancora lontana dall’essere vinta. I numeri sono impietosi: la Comunità metropolitana di Montréal (CMM), agglomerato urbano formato da 82 comuni, conta il numero più alto di decessi per milione di abitanti. Analizzando gli ultimi dati, infatti, l’80% dei casi positivi in Québec risulta essere concentrato sul territorio delle cinque regioni che formano la CMM: agglomerato di Montréal, Laval, Lanadière, Laurentides e Montérégie. Con il tasso di mortalità legato al COVID-19 che schizza a 750 morti a Laval e 720 morti a Montréal (per milione di abitanti). Nella Comunità metropolitana di Montréal, i decessi sono stati 423 per milione di abitanti, ovvero l’89% (2146) dei 2398 morti registrati in tutto il Québec.
Negli ultimi 7 giorni, nella CMM si sono registrati, mediamente, 95 decessi al giorno, contro gli 85 che si erano verificati nel corso della settinana precedente.
L’80% delle persone decedute sul territorio della Grande Montréal vivevano nelle residenze sanitarie di lungo degenza per anziani (CHSLD) o nella case di riposo private (RPA). Questa proporzione varia tra il 67% nella Lanaudière e l’85% a Laval.
Con questo triste record, la Grande Montréal supera diverse altre grandi città del Nord America come Toronton, Vancouver, Chicago e San Francisco. Solo Boston e New York registrano più morti per milione di abitanti.
La situazione è molto più incoraggiante nel resto del Québec, con molte regioni (compresa la capitale nazionale) che hanno già potuto autorizzare la riapertura di scuole, studi professionali ed essercizi commerciali.
I dati pubblicati sul sito della CMM (https://cmm.qc.ca) sono aggiornati quotidianamente. “Si tratta di uno strumento di monitoraggio che può tornare molto utile agli eletti che devono prendere decisioni, di concerto con Québec, sul deconfinamento o sul prolungamento delle misure di contenimento”, ha spiegato Philippe Rivet, consulente di ricerca della CMM.