MONTRÉAL – Pubblichiamo l’accorata lettera che lo scorso 22 aprile abbiamo ricevuto dal Signor Pier Luigi Colleoni, facendo luce su una problematica importante.
“Gentile redazione del Cittadino Canadese, anzitutto esprimo il mio apprezzamento per il vostro giornale. Vi scrivo poi per attirare la vostra attenzione su una situazione critica che si sta delineando sempre più chiaramente per gli italiani in Canada. In questo momento la situazione della pandemia permette finalmente alle persone di riprendere a viaggiare. Molti immigrati, sia italiani che di altre nazionalità, non vedono l’ora di ritornare nel proprio paese. Tuttavia, molti non potranno realizzare questo desiderio per via del fatto che le autorità competenti dell’emissione dei passaporti stanno accumulando ritardi di mesi. Nella nostra famiglia corriamo il rischio di dover annullare le visite programmate ai nostri parenti ed amici in Italia e negli Stati Uniti poiché Service Canada non è capace di indicarci una data di consegna del passaporto di nostro figlio dodicenne, per il quale abbiamo fatto domanda nella prima settimana di marzo. Inutili sono state le lunghe attese agli uffici competenti e alle linee telefoniche (senza risposta). Considerando che mio figlio ha anche la cittadinanza italiana, abbiamo pensato di fargli ottenere il passaporto italiano, ma anche presso il Consolato Generale d’Italia la situazione non è migliore. La prima data oggi disponibile su appuntamento è il 16 agosto 2022, cioè fra quattro mesi! Allora mi rivolgo a voi per chiedervi di sensibilizzare le autorità competenti. Siamo italiani all’estero e dopo anni di confinamenti e di impedimenti abbiamo davvero bisogno di ritrovare, in Italia, i nostri amici, parenti, fratelli, sorelle, i nostri anziani genitori. Ringraziandovi per l’attenzione che porterete al mio messaggio, porgo i miei più cordiali saluti. Pier Luigi Colleoni”.
Per quanto riguarda i ritardi del nostro servizio consolare, sul gruppo di Facebook “Italiani a Montreal” molti utenti lamentano in effetti la stessa problematica con post di grande scoraggiamento per gli appuntamenti ottenuti molto in là nel tempo. Per quanto riguarda Service Canada, anche un articolo di ICI Radio-Canada spiegava bene la gravità della situazione (“Retards et longue attente pour obtenir un passeport”, 22 aprile 2022). I canadesi che desiderano ottenere o rinnovare il passaporto devono essere molto pazienti a causa di un’estenuante lentezza burocratica. Service Canada riceve attualmente 40 volte più chiamate al giorno rispetto al periodo pre-pandemia. La pagina Facebook di Passport Canada abbonda di messaggi di malcontento. E la rabbia e le preoccupazioni stanno aumentando. Normalmente, la richiesta di un passaporto poteva essere elaborata in 10 o 20 giorni lavorativi. Ma tutto è cambiato da qualche mese.
Tra le tante testimonianze, riportiamo quella di Céline Cabrolier, che ha inviato a metà febbraio una domanda di rinnovo dei passaporti dei suoi due bambini, due mesi prima del loro viaggio a New York. “Ho chiamato Passport Canada a fine marzo, c’erano 520 persone prima di me in lista attesa. Dopo quattro ore, finalmente sono riuscita a parlare con qualcuno. Rassicurata dalla conversazione, mi aspettavo di ricevere i documenti all’inizio di aprile. Invano. Dopo altre ore di attesa al telefono, ho dovuto annullare il nostro viaggio”.
Molti altri parlano di “un servizio abo-minevole”, un “ritardo senza senso”, un “caos totale”. Sia negli uffici, che al call center, gli operatori rispondono che non possono farci niente. Ottawa non lo nasconde. Il dipartimento incaricato del rilascio dei passaporti è letteralmente sopraffatto.
“I canadesi avevano altre cose per la testa al culmine della pandemia. Il rinnovo del passaporto non era una priorità. Con l’allentamento delle restrizioni e la ripresa dei viaggi, Service Canada ha visto un aumento improvviso delle domande di passaporto in tutto il paese, e ora ci sono dei tempi più lunghi. Prima dell’inizio della pandemia, ricevevamo 5.000 chiamate al giorno e ora ne riceviamo più di 200.000”, spiega Mila Roy, portavoce di Employment and Social Development Canada. Queste spiegazioni, però, non convincono i canadesi.
Cosa sta effettivamente facendo Passeport Canada per adattarsi alla situazione? “Abbiamo puntato tutto sulla nostra sicurezza e su quella dei dipendenti, ma ad un certo punto trovo che il COVID ha le spalle larghe. Se ora la popolazione deve convivere con il virus, questo vale anche per i servizi governativi, commenta un’altra utente, Isabelle Lupien.