(Adnkronos) – Oltre 100 varietà generate da due sole specie ben precise: il pisum
arvense destinato a foraggio per animali e il pisum sativum utilizzato per l’alimentazione umana. Oggi il ‘Gusto della Salute’ parla dei piselli. “La parte commestibile della pianta – spiega il coordinatore scientifico della rubrica online l’immunologo Mauro Minelli – è costituita dai semi di forma sferica e dal proverbiale colore verde contenuti nel baccello ricurvo. La lingua francese ha notevolmente nobilitato tale legume assegnandoli un valore culturale e di costume, i cosiddetti pois, motivi decorativi di magliette, camicie e tovagliati altro non sono se non i piselli. Sul piano linguistico sarebbe arduo porre la questione in italiano con analoga eleganza”.
Ma quali sono le proprietà benefiche dei piselli? “Innanzitutto è preferibile parlare di piselli freschi – ci dice la biologa nutrizionista Dominga Maio – per quanto altre forme siano oggi fruibili per via del loro larghissimo impiego in cucina. Si va da quelli surgelati a quelli conservati sotto sale, passando per i piselli secchi. “Quelli freschi sono ipocalorici, molto ricchi di acqua. Si tratta di alimenti altamente proteici ma anche ricchissimi di amidi complessi. I piselli sono molto utili per regolarizzare il transito intestinale grazie alle fibre di cui dispongono. Essi presentano bassi indici glicemici e aiutano a combattere il colesterolo cattivo. In ragione dell’acido folico in essi contenuto, sono degli ottimi alleati dell’apparato cardiocircolatorio e grazie alla presenza di flavonoidi aiutano le cellule a mantenersi giovani”.
I piselli contengono ferro e sono indicatissimi per tutti i soggetti anemici. L’immunologo Minelli avverte circa eventuali controindicazioni nel consumo di piselli. “Essi contengono purine il cui metabolismo porta alla produzione di acido urico che, nei soggetti che soffrono di gotta e dunque di infiammazioni articolari, può diventare un problema serio a cui prestare certamente attenzione. Esiste anche la possibilità, per quanto infrequente, di reazioni allergiche a questo legume – conclude Minelli – che possono il più delle volte manifestarsi con disturbi a carico dell’apparato digerente (nausea, diarrea o sensazione di prurito in bocca); nulla comunque di particolarmente rilevante. A volte, però, si possono manifestare i sintomi insidiosi di angioedema, orticaria, asma o dermatite. Sul piano clinico vale la pena, conclude Minelli, stare attenti alle cosiddette reazioni crociate tra piselli, arachidi o altri legumi come la lenticchia, accomunati dalla presenza al loro interno di proteine allergizzanti”.