MONTRÉAL – “Il padre di mia nonna era un grande fan di wrestling”, ricorda Jordano MacDonald-Totino, 30 anni, che ha radici calabresi. “Andava al Montréal Forum quasi ogni fine settimana a vedere i match tra i lottatori e ci trascinava la mia povera nonna, che non se n’è mai interessata più di tanto. Ma il mio bisnonno lo adorava”.

Jordano ricorda che, quando era bambino, suo cugino maggiore, un grande fan di wrestling, gli faceva da babysitter e guardavano la TV insieme. Rowdy Roddy Piper era in onda e Jordano lo immaginava come un cattivo dei fumetti. Finì per vedere anche una registrazione VHS di incontri di wrestling WWF, in particolare quello tra Bret Hart e Roddy Piper, le due grandi ispirazioni di Jordano, che ancora oggi lo lasciano “incantato”. Quel giorno, quando sua madre andò a prenderlo, Jordano rubò la cassetta VHS a suo cugino, la portò a casa e la guardò ripetutamente. “Da allora, ne sono stato catturato”, dice Jordano.

Matthew Busato-Viviani, 30 anni, con radici ad Ascoli Piceno, da piccolo aveva un Super Nintendo collegato alla TV nella stanza dei genitori. Di tanto in tanto, suo padre lo cacciava via per guardare le partite di wrestling, così Matt lasciava la stanza. Finché un giorno è rimasto con il padre ed ha visto The Undertaker, che ha suscitato il suo interesse. Poi, quando ha visto Stone Cold nella “Attitude Era”, Matt ha iniziato ad appassionarsi sul serio al wrestling.

Dal 2011 Jordano ha iniziato ad interessarsi al wrestling locale e ad allenarsi per il suo primo incontro. Nel frattempo, anche Matt si è appassionato al “backyard wrestling” che è stato trasmesso sul canale CHW Backyard di YouTube, registrando milioni di visualizzazioni e con centinaia di migliaia di abbonati.

Nell’estate del 2017, ha frequentato un seminario all’International Wrestling Syndicate (IWS) Dojo a Montréal e, nel febbraio 2018, ha debuttato sul ring. E così, nel 2018, i due, entrambi di origine italiana, sono diventati un tag-team sotto il nome ‘Casanova Productions’. “È andata alla grande”, dice Jordano.

“Siamo due grandi personalità, oltre che molto forti. Penso che dipenda dal fatto che siamo entrambi italiani”. Lo stile di wrestling del duo è molto vocale: punta ad aizzare ed a coinvolgere la folla e fanno tutto il necessario per rimanere al top, cosa che include anche il fatto di barare (“It’s not cheating, if you don’t get caught”).

Nel 2020, Matt Lee e Jeff Parker hanno firmato con la WWE e sono riusciti ad ottenere qualche ingaggio extra per Matt e Jordano, oltre ad altri wrestler del Québec. “Quando sono entrato nella Full Sail University, lo studio dove girano lo show televisivo WWE NXT, tutto ciò che riguardava la mia intera vita precedente è scomparso”, dice Jordano. “È come se avessi avuto un’epifania: appartengo a questo mondo, tutto quello che devo fare ora è questo”. I due sono finalmente approdati alle grandi competizioni, con l’intenzione di tornare nel marzo 2020. Ma poi il mondo è stato stravolto dalla pandemia.

Il wrestling è piuttosto vibrante a Montreal e in tutto il Canada, ma non è certo facile farne una carriera a tempo pieno. Così, mentre lavorano a realizzare i propri sogni sportivi, Jordano lavora come tecnico di cabina ad Air Canada, dove i suoi genitori si sono conosciuti, mentre Matt è entrato nell’azienda di famiglia, la Vidolo Excavation, come macchinista.

“C’è un detto tra i lottatori: ‘Il wrestling ti molla, ma tu non molli il wrestling’, dice Jordano. “Il problema – aggiunge – è che, per qualche ragione, c’è qualcosa nelle nostre teste che fa sì che dobbiamo indossare la calzamaglia e sfidare altri uomini, è tutto ciò per cui viviamo. È questa la nostra estasi, non c’è niente da fare: è il motivo per cui ci alziamo ogni mattina dal letto”.