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Women's International Friendly 11 June 2021 - Cartagena, ESP Canada Soccer by Gerard Franco Julia Grosso
Julia Grosso: Medaglia d’oro Olimpica e Juventina

INTERVISTA ESCLUSIVA di Kayla-Marie Turriciano

Dal 28 dicembre scorso è una calciatrice della Juventus Women, ma Julia Grosso – centrocampista classe 2000 canadese (di origini italiane e portoghesi) – è diventata famosissima la scorsa estate quando ha realizzato il rigore decisivo nella finale delle Olimpiadi di Tokyo 2020 contro la Svezia di Lina Hurtig. Un momento che rappresenta sicuramente l’apice di una carriera che fino ad allora si era svolta unicamente in Nord America: dagli inizi nella sua Vancouver fino all’esperienza nel college in un  Texas. Nell’ultima stagione con i Texas Longhorns, ha collezionato 18 presenze, tutte da titolare, segnando sei gol e fornendo quattro assist. Tanto da essere eletta “United Soccer Coaches All-American”

Julia Grosso – Foto: Canada Soccer

Prima di Tokyo 2020, in tutte le Olimpiadi della storia, la nazionale femminile di calcio canadese aveva vinto due medaglie di bronzo. Fino al tiro dagli 11 metri calciato da Julia Grosso nell’agosto 2021, che è valso (letteralmente) la medaglia d’oro, facendo la storia. Ora, Julia Grosso è la prima calciatrice canadese ad aver firmato per la Juventus FC Women (che milita nella Serie A femminile), facendo ancora una volta la storia.

Originaria dell’East Vancouver e, più di recente, residente di Coquitlam, in British Columbia, Grosso, 21 anni, è metà portoghese e metà italiana. “Mia madre è italiana e mio padre è portoghese: mi sento originaria di 2 paesi che vivono di calcio e sono cresciuta in questo ambiente”, ci ha detto Grosso, che abbiamo intervistato venerdì 11 febbraio, via zoom, direttamente da Torino, sede ufficiale della Juventus Women.

Suo padre, Carlos, originario di Loulé, cittadina nella regione di Algarve, e si è trasferito in Canada quando aveva un anno. Sua madre, Elisa, è nata in Canada, ma i suoi genitori sono di Campo di Giove, un piccolo paese dell’Aquila, in Abruzzo.

“È stato un allenatore nel mio percorso di crescita”, ci ha spiegato Grosso, parlando di suo padre, una vera e propria ispirazione per lei. Ride, dicendo che anche sua madre lo è, ma non capisce di calcio allo stesso modo. “È stato sempre lì per me nella buona e cattiva sorte, sempre pronto a motivarmi. […] Mi stimola sempre a fare meglio ed a continuare a puntare in alto. Non credo che sarei dove sono adesso senza di lui, la sua spinta mi ha aiutato molto”.

“Mio padre è stato sempre lì per me, nella buona e cattiva sorte, sempre pronto a motivarmi. Mi stimola sempre a fare meglio ed a continuare a puntare in alto. Non credo che sarei dove sono adesso senza di lui, la sua spinta mi ha aiutato molto”

La carriera calcistica di Grosso è iniziata quando, a soli 4 anni, ha cominciato a giocare per la Federazione Sportiva Italo-Canadese nell’East Vancouver: era lì che la sorella maggiore, Carli, giocava e la Grosso voleva essere come lei. Ha giocato per Cliff Avenue United FC, Burnaby Girls SC e Mountain United FC, prima di entrare nel programma “Vancouver Whitecaps FC Girls Elite REX”, in collaborazione con BC soccer, nel gennaio 2015.

I riconoscimenti ricevuti degli ultimi otto anni sono davvero tanti. Grosso ha giocato in numerose squadre nazionali – U-15, U-17 e U-20 – scendendo in campo in diversi campionati della Confederazione del Nord, Centro America e Caraibi (CONCACAF) e della FIFA Women’s World Cup, solo per citarne alcuni.

Ma il momento decisivo è arrivato la scorsa estate, quando Grosso ha giocato nella squadra nazionale di calcio femminile del Canada alle Olimpiadi estive del 2020, a Tokyo.

Dopo che i tempi regolamentari e supplementari contro la Svezia si erano conclusi sull’1-1, Grosso, a soli 20 anni, ha segnato il sesto calcio di rigore, quello decisivo, portando il Canada, per la prima volta nella storia del calcio femminile, sul gradino più alto del podio olimpico.

“Eravamo tutte decise e convinte di poter vincere le Olimpiadi, niente sembrava in grado di potercelo impedire. Eravamo tutte in perfetta sintonia”

“Ricordo solo di essere stata con la squadra e di aver stabilito un piano d’azione per le Olimpiadi”, ci racconta Grosso. “Eravamo tutte decise e convinte di poter vincere le Olimpiadi, niente sembrava in grado di potercelo impedire. Eravamo tutte in perfetta sintonia” ci spiega, sottolineando che l’atmosfera e l’energia che si respirava nello spogliatoio, anche durante gli allenamenti, hanno fatto sentire tutta la squadra profondamente connessa, erano le condizioni migliori per vivere una grande esperienza… Ed ora hanno tutte una medaglia d’oro che possono esibire con orgoglio.

Nel 2018, Grosso ha iniziato gli studi nel corso di laurea in Sport Management all’Università del Texas e negli ultimi quattro anni ha giocato a centrocampo con i Texas Longhorns. “L’allenatore era canadese ed aveva giocato per la nazionale femminile”, ci racconta Grosso sul suo ex allenatore, Angela Kelly. “Il mio allenatore al Texas è la persona più genuina mai conosciuta, vuole il meglio per tutti e fa tutto il necessario per il successo delle sue giocatrici”.

A circa un anno dal conseguimento della laurea, Grosso si è presa un semestre di pausa per concentrarsi sull’adattamento alla vita in Italia ed oggi gioca come centrocampista con la Juventus, col numero 15 sulle spalle, dopo aver firmato un contratto di un anno.

Foto: Instagram Julia Grosso

“È stata sicuramente una delle migliori sensazioni di sempre”, ci confida Grosso, ripensando al momento in cui ha firmato con le Bianconere. “È stato così emozionante: fare il passo successivo – giocare a calcio da professionista – è sempre stato il mio sogno”. Grosso preferisce giocare a centrocampo perché così può collegare tutte le posizioni in campo e creare delle opportunità, restando sempre coinvolta e nel vivo dell’azione.

“Man mano che sono cresciuta, è diventato sicuramente più facile”, ci racconta Grosso, parlando dei viaggi che deve affrontare. “Trovo che sia un’opportunità incredibile per fare nuove amicizie e vedere come le persone fanno le cose in modo diverso. Il cambiamento in Italia è stato… all’inizio non ero abituata, ma ora mi ci sono abituata e mi piace parecchio”.

Per quanto riguarda il suo amore per la Juventus, Grosso cita lo stile di gioco basato sul possesso-palla come una delle principali ragioni, oltre ad amare l’Italia nel suo complesso. Per non parlare del suo amore per Cristiano Ronaldo – che è una delle sue più grandi ispirazioni insieme a Christine Sinclair – come dimostra la maglia numero 7 indossata durante le sue stagioni con i Texas Longhorns.

“Ho sempre saputo che il calcio professionistico era quello che volevo, ma non sapevo che sarebbe successo in questo modo”, ci dice Grosso, commentando la straordinaria piega che ha preso la sua carriera. “So che tutto accade per una ragione, quindi penso che tutto è avvenuto come doveva avvenire”. Non solo vincere l’Oro alle Olimpiadi costituisce un’impresa da celebrare a prescindre, Julia Grosso è convinta che questo trionfo contribuirà a rendere possibile un campionato femminile professionistico anche in Canada, “visto che ancora non ne abbiamo uno”.

“Penso che sia davvero importante avere una lega professionistica in Canada”, conclude Grosso. “Spero che quello che è successo alle Olimpiadi ispiri le ragazze più giovani, perché, in fin dei conti, è per loro che lo stiamo facendo, per le più giovani che amano giocare a calcio, affinché possano sognare, guardare al futuro con ottimismo e sapere che anche loro possono farcela”.

Julia Grosso subito dopo il rigore trasformato contro la Svezia alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Scoppia la gioia: la nazionale femminile canadese vince la medaglia d’oro per la prima volta nella storia.
Foto: Instagram Julia Grosso
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