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Scienza & Salute: ‘Tenere in forma il cuore’

(Adnkronos) –
‘Tenere in forma il cuore’ è il titolo della puntata di oggi di Biomedical Report, la rubrica online di informazione scientifica ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli responsabile per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata. L’edizione di questa settimana, sul tema dello sport e della salute cardiovascolare, è stata prodotta in collaborazione con l’Unione Sportiva Lecce, società professionistica di calcio militante in Serie B. Ospiti della trasmissione, oltre a Mauro Minelli, il cardiologo emodinamista Giuseppe Del Prete, la biologa nutrizionista Dominga Maio e il preparatore atletico del Lecce calcio Giovanni De Luca. 

“La sedentarietà a cui ci ha costretti la pandemia ha determinato inevitabili conseguenze sulla nostra salute cardiovascolare – ha affermato Del Prete – perché rinunciare allo sport o comunque al movimento significa compromettere il nostro benessere fisico. Trenta-quaranta minuti al giorno di passeggiata veloce, o di corsa per i cuori allenati, aiuta a tenere sotto controllo anche la pressione arteriosa. La prevenzione è fondamentale, sia quella primaria che va pensata già in età pediatrica con uno stile di vita sano, sia quella secondaria da proporre a soggetti che possano aver subito un insulto cardiovascolare e che, proprio per questo, va concertata con preparatori atletici o medici. Attenzione allo sport agonistico – avverte – occorrono esami strumentali per verificare lo stato del nostro cuore, perché il fenomeno delle morti improvvise, anche tra i professionisti, è realmente concreto come la cronaca ci ha insegnato. Ecco perché il giovane che pratica sport agonistico ha assoluta necessità di sottoporsi preventivamente a test ed esami clinici mirati ad escludere eventuali malattie congenite del cuore, di cui spesso non si ha nemmeno il sospetto.” 

Veniamo all’alimentazione che “aiuta il cuore a stare in forma e che – come ha spiegato la biologa Dominga Maio – individua in grassi animali come le carni rosse, gli insaccati, i formaggi, i cibi controindicati in grado di favorire l’insorgere di importanti scompensi metabolici. Poco si parla invece, secondo la nutrizionista, dei cibi ‘buoni’ come legumi e cereali che aiutano a tenere a bada quei valori potenzialmente nocivi. Importantissime le fibre ma soprattutto il pesce che è ricco di omega 3, i grassi buoni. Chi vuole prevenire malattie cardiovascolari deve inserire il pesce nella sua dieta, senza mai dimenticare l’olio d’oliva, punto di forza della Dieta Mediterranea, ulteriormente dotato di particolari funzioni antiossidanti grazie alla vitamina E di cui è ricco”. 

“Lo stato di salute è strettamente legato allo stato di performance – commenta il preparatore atletico del Lecce Calcio Giovanni De Luca – e a livello professionistico infatti ci preoccupiamo di svolgere specifici test di valutazione. La nostra Società, per esempio, si è dotata di macchinari all’avanguardia per svolgere test isocinetici utili a valutare le performance muscolari dei calciatori. Questo ovviamente insieme a indispensabili valutazioni su campo utili a sondare le specifiche capacità performanti. Il capitano della squadra del Lecce Fabio Lucioni racconta a Biomedical Report i sacrifici a cui si sottopone un giocatore che vuole raggiungere successi importanti a livello agonistico. “Vita sana fatta di alimentazione equilibrata e calibrata, regolarità e rinuncia a molti cibi magari stuzzicanti e gustosi ma poco salutari per uno sportivo, com’è giusto che sia”, ha ricordato Lucioni.  

Le conclusioni sono affidate a Mauro Minelli, il quale dopo aver ricordato che la prima causa di morte o di malattia nel mondo “sono proprio le problematiche a carico del cuore e del sistema circolatorio”, riporta le risultanze interessanti di una ricerca recentemente pubblicata su ‘Nature Medicine’ “riferita agli inediti riscontri, inusitatamente alti, di una particolare specie batterica, appartenente al genere veillonella, nell’intestino dei maratoneti d’èlite. La specie microbica – ha osserva l’immunologo – in oggetto è la veillonella atypica che, grazie ad esami di metabolomica, si è capito essere in grado di trasformare l’acido lattico, che tutti noi produciamo durante l’esercizio fisico, in acido propionico, un acido grasso a catena corta prodotto dai batteri di un microbiota sano e in equilibrio e che ha la capacità di esaltare le attività immunologiche, metaboliche e soprattutto energetiche dei suoi ospiti. Tutto questo – ha concluso Minelli – in aggiunta a ciò che si è detto in questa puntata di Biomedical Report, ci aiuta a comprendere meglio il legame tra le nostre condizioni fisiche, intese in senso complessivo e sistemico, e il nostro stato di salute generale”.  

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