Dopo anni di austerità e a pochi mesi dalle elezioni, il Ministro delle Finanze Leitao annuncia misure a favore di anziani, giovani famiglie, lavoratori e piccole e medie imprese. L’opposizione parla apertamente di manovra fiscale “elettoralistica”
Québec – Il ragionamento del governo non fa una grinza: grazie ai soldi accumulati dopo anni di ‘vacche magre’, è arrivato il momento di premiare i cittadini – che sono stati virtuosi e comprensivi – con una manovra fiscale che ridistribuisca la ricchezza creata. Da qui una legge di bilancio generosa ed espansiva. Con benefici a pioggia: anziani, giovani famiglie, lavoratori e piccole e medie imprese su tutti. Ed è solo un “caso”, naturalmente, se fra 6 mesi (il 1o ottobre 2018) si terranno le elezioni. Così come, è un puro “caso” che l’anno prossimo i cordoni della borsa torneranno a stringersi. Coincidenze, dettagli. Conta la sostanza. “Questo budget – ha dichiarato il Ministro delle finanze Carlos Leitao – migliora la vita dei cittadini attraverso un potenziamento dei servizi, soprattutto nell’istruzione e nella sanità, ed ingenti investimenti nel trasporto pubblico”. Ed ha aggiunto: “Nel 2014 abbiamo detto che dovevamo prima sistemare la casa. Ora che i conti sono in ordine, possiamo permetterci di spendere”. Musica per le orecchie dei quebecchesi. Una cosa è certa: i Liberali hanno gestito bene le finanze pubbliche. Tanto da presentare un bilancio in pareggio per il quarto anno consecutivo (mettendo fine, nel 2015-2016, a 6 anni consecutivi di deficit). E ancora: il fardello del debito pubblico continua a scendere, attestandosi al 49,6% del prodotto interno lordo (PIL); nel 2017 l’economia è cresciuta del 3% e negli ultimi 4 anni sono stati creati 222.600 posti di lavoro per una disoccupazione al 6,1% (quella canadese è al 6,3%). Chapeau! Detto questo, la tempistica e gli alleggerimenti fiscali a pioggia destano più di un sospetto. Tanto che l’opposizione ci è andata giù pesante: “Oggi Couillard, cinico e irresponsabile, distribuisce caramelle, mentre il 2 ottobre torneranno i tagli”, ha attaccato Nicolas Marceau del Parti Québécois. “Troppo facile per il Ministro delle Finanze allentare la cintura adesso dopo aver dissanguato i contribuenti per anni”, gli ha fatto eco François Bonnardel della Coalition Avenir Québec.
LE CIFRE – Le spese previste per il 2018-2019 superano le entrate (111,1 contro 109,6 miliardi): la differenza di 1.6 miliardi, tenuto contro del versamento al ‘Fonds des générations’, arriverà dalla riserva di stabilizzazione del governo. Sarà questa riserva, quindi, a finanziare oltre un terzo della nuova spesa pubblica. Le spese aumenteranno del 4,7% (per poi scendere al 2,8% l’anno prossimo), mentre le entrate cresceranno del 2,2 %. A beneficiarne i due settori-simbolo della spesa pubblica: +4,6% (38,5 miliardi) per la sanità, che si tradurranno in 4.100 infermieri assunti e in migliori servizi a domicilio per gli anziani; + 5% per l’istruzione (18,9 miliardi), ovvero 3100 insegnanti in più per le scuole Primarie e Secondarie. Tre grandi investimenti per il trasporto pubblico: 6.3 miliardi per il ‘Réseau express métropolitain’ (REM) verso la Rive-Sud; 3.9 miliardi per il prolungamento della linea blu della metro (5 nuovi stazioni fino ad Anjou); 3.3 miliardi per la linea tranviaria di Québec city. Il budget prevede misure per le giovani famiglie: un nuovo credito d’imposta per l’acquisto della prima casa (fino a 750 $) ed un credito d’imposta più generoso per il pagamento dell’asilo (le spese ammissibili passeranno da 9.000 a 9.500 $ all’anno per ogni figlio). Sgravi fiscali per le imprese nel settore della costruzione: il tasso imponibile scenderà dall’8 al 4% per un risparmio complessivo di 2,2 miliardi in 5 anni. Anche le imprese sovranazionali on line come Netflix, Airbnb e Uber dovranno pagare la tassa provinciale (TVQ): il governo conta di incassare 155 milioni in 5 anni. Soldi anche per i giornali che decidono di convertirsi al digitale: fino a 7 milioni su 5 anni per ciascuna testata. Un pensiero anche per taxi: 250 milioni $ per sostenere i tassisti in un mercato dove Uber si fa sempre più ‘minaccioso’. (V.G.)