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Boldrini: l’immigrazione una sfida per l’Europa

La Presidente della Camera in visita a Toronto, Montréal e Ottawa

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(Foto di Sara Barone)

di Vittorio Giordano

Montréal – Un’altra visita istituzionale. Dopo Paolo Gentiloni (sia in veste di Ministro degli Esteri che di Presidente del Consiglio), il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Elena Boschi, ora è la volta di Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati, terza carica dello Stato (la terza donna della storia della Repubblica a ricoprire questo ruolo, dopo Nilde Iotti e Irene Pivetti). Sarà perché da due anni a questa parte il Canada è più simpatico, ‘cool’ e notiziabile per via delle ‘gesta’ del suo leader, Justin Trudeau; sarà perché tra qualche mese si torna alle urne e il Canada fa gola con il suo ‘bacino’ di elettori. Sarà per una semplice concatenazione ‘casuale’ di eventi. Sta di fatto che le istituzioni italiane hanno riscoperto la bontà dello sciroppo d’acero canadese! Una svolta di cui, naturalmente, ci compiaciamo.

“A 60 anni dai Trattati di Roma è necessario tornare alle origini, allo spirito
del Manifesto di Ventotène di Altiero Spinelli”

LA MISSIONE. La Presidente Boldrini ha iniziato la sua visita ufficiale in Canada giovedì 19 ottobre. Prima tappa a Vaughan, dove il sindaco Maurizio Bevilacqua le ha consegnato le chiavi della città con la più alta percentuale di cittadini di origine italiana in Nord America. Venerdì, poi, la visita nella sede di COSTI, un’agenzia multiculturale che da oltre 60 anni offre servizi di assistenza a immigrati e meno abbienti. Quindi il trasferimento a Montréal dove, nel primo pomeriggio, accompagnata dal suo entourage, dall’Ambasciatore Claudio Taffuri e dal Console Generale Marco Riccardo Rusconi, ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo: “Una maggiore integrazione europea per affrontare le sfide globali: l’accoglienza di immigrati e rifugiati”, presso la Facoltà di Giurisprudenza della McGill University. Nel suo discorso, l’On. Boldrini ha parlato di immigrazione come questione globale. Nel vecchio continente, ha sottolineato, “è un problema europeo, non solo greco o italiano”. Ed ha ricordato come, recentemente, la Corte di giustizia europea abbia rigettato il ricorso presentato da Ungheria e Slovacchia contro le decisioni di Bruxelles sulla ripartizione di quote di migranti tra gli Stati membri. “Ma resta il problema politico”, ha ammesso. Introducendo il tema del “populismo”, delle “opposizioni agguerrite” e dei “movimenti anti-establishment”, che sfruttano “la propaganda e la retorica basata sulle fake news”. “Le fake news instillano gocce di veleno nella nostra quotidiana dose di web – ha spiegato – e noi finiamo per esserne infettati, senza nemmeno accorgercene”. Da qui il progetto del governo italiano di inserire lezioni di educazione civica digitale in 8.000 scuole, a partire dal 31 ottobre. Sull’attuale situazione politica europea post-Brexit, la Boldrini ha affermato che, “a 60 anni dalla firma dei Trattati di Roma”, per non dilapidare “70 anni di pace”, è necessario tornare alle origini, allo spirito del “Manifesto di Ventotène”, documento per la promozione dell’unità europea scritto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Ursula Hirschmann, tra il 1941 ed il 1944. Per una nuova svolta nella storia europea, che possa condurre alla formazione degli “Stati Uniti d’Europa”. “Un Paese è uscito dall’Unione Europea perché pensava di poter fare meglio da solo. A questo disegno contribuirono anche le false notizie e la disinformazione. Alla fine, di questo grande sogno politico non rimase più nulla e oggi ci troviamo tutti gli uni contro gli altri. Ecco, questa è una fiaba che non vorrò mai raccontare ai miei nipoti”, ha concluso l’On. Boldrini, che, poi ha risposto a qualche domanda della platea, formata da diverse personalità italo-canadesi. Prima di concedersi a strette di mano e foto di rito. Poi il trasferimento all’Istituto di Cultura, dove la Presidente della Camera ha incontrato una sessantina di ricercatori italiani. In serata, poi, cena al ristorante “Graziella”, con alcuni importanti architetti e designers italiani – come Lorenzo Imbesi, Francesco Fresa, Ginette Caron, Matteo Moretti, Chiara Menna, Germana Isacco ed il veterinario Domenico Bergero – a Montréal per partecipare al World Design Summit. Tra gli invitati anche la Professoressa McGill Gabriella Gobbi, amica di famiglia della Boldrini. Sabato 21 ottobre, in mattinata la Boldrini ha incontrato il Sindaco di Montréal, Denis Coderre, col quale ha discusso di temi globali come sicurezza, integrazione e ambiente. In serata, invece, vero e proprio bagno di folla per la Presidente della Camera, ospite d’onore al 41º banchetto dei Marchigiani di Montréal: “Le Istituzioni italiane – ha detto – sono fiere di sapere che tanti loro concittadini, nonostante tutti i sacrifici, ce l’hanno fatta. E questo Paese dimostra che la vostra è una storia di successo: siete riusciti a diventare figure centrali della società multietnica canadese, da cui c’è molto da imparare”. Da lunedì a martedì, infine, le tappe conclusive a Ottawa: nella capitale ha incontrato il Ministro dell’Immigrazione, dei Rifugiati e della Cittadinanza, Ahmed Hussen (“Sua storia emblema politiche di integrazione in Canada”, ha twittato); lo Speaker della Camera dei Comuni, Geoff Regan; la Ministra dell’Ambiente, Catherine McKenna, così come lo Speaker del Senato, George Furey. Ed ha ricevuto il saluto dei parlamentari, sia del Senato che della Camera dei Comuni.

Una panoramica della platea nel corso della Lectio Magistralis della Presidente della Camera alla McGill
Una panoramica della platea nel corso della Lectio Magistralis della Presidente della Camera alla McGill (Foto di Sara Barone)
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