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Trudeau: scuse e 10.5 milioni $ a Omar Khadr

Imprigionato a Guantanamo per 10 anni dopo aver ucciso un soldato americano

Omar Khadr
Omar Khadr

Peccato che nessuno possa restituire la vita al sergente Speer, padre di due bambini,
o ridare l’occhio destro al sergente Morris

di Vittorio Giordano

Ottawa – “La Carta dei diritti e delle libertà protegge tutti i canadesi. Ciascuno di noi, anche quando è una situazione scomoda. Questo non ha niente a che fare con quello che Khadha ha fatto oppure no. Quando il governo viola i diritti di un canadese, tutti noi siamo chiamati a pagarne le spese”. Così il Primo Ministro Justin Trudeau, da Amburgo, in Germania, nel corso del G20, ha giustificato le scuse ufficiali ed il mega risarcimento che il governo canadese ha riconosciuto a Omar Khadr, nato a Toronto nel 1985 da genitori di origine palestinese (con il padre, vicino a Osama Bin Laden, che avrebbe addirittura finanziato Al-Qaïda).

All’età di 15 anni, infatti, il bambino-soldato con passaporto canadese è stato catturato dalle truppe americane in Afghanistan. Accusato di aver ucciso con una granata il sergente Christopher Speer e di aver causato la perdita dell’occhio destro del sergente Layne Morris, per 10 anni Omar Khadr è rimasto rinchiuso nel carcere militare di Guantanamo Bay, dove sarebbe stato anche torturato, oltre che privato dell’assistenza di un avvocato. Senza che il Canada si opponesse facendo esplicita richiesta di estradizione. Violando, così, i suoi diritti in quanto cittadino canadese, come ha confermato la Corte Suprema in una sentenza del 2010. Khadr è stato rimpatriato in Canada nel 2012, ottenendo nel 2015 una liberazione condizionale. Poi la battaglia legale, che si è conclusa venerdì scorso, 7 luglio, con la decisione del governo liberale di accordargli un indennizzo-monstre di 10.5 milioni. Che poi sono i soldi di tutti noi contribuenti. Una decisione che ha sollevato critiche anche molto aspre. Come quella del leader del Partito Conservatore Andrew Scheer, che ha denunciato il governo “per aver fatto di un terrorista un milionario”. Omar aveva solo 15 anni, è vero, ma oggi è un adulto e, tuttavia, pur chiedendo di essere risarcito per gli “errori” degli altri, non ha ancora sentito il bisogno di chiedere scusa alle famiglie dei soldati americani, la cui vita è stata rovinata per sempre. In un’intervista alla Canadian Press, parlando del suo passato, ha detto: “Non lo giustifico e non lo nego. Tutti quanti facciamo cose che poi ci auguriamo di poter cambiare. Tutto quello che posso fare, adesso, è concentrarmi sul mio presente e diventare un membro produttivo della società”. Con 10.5 milioni $ in più in tasca. “La cosa buona delle scuse del governo è che serviranno a ripristinare un po’ la mia reputazione in Canada”. Peccato che nessuno possa ‘ripristinare’ la vita al sergente Speer, padre di due bambini, o ‘ripristinare’ l’occhio destro al sergente Morris. Naturalmente, dal suo punto di vista le critiche sono fuori luogo: “È arrivato il tempo della riconciliazione, sto provando a voltare pagina”.  Vuole fare l’infermiere. Un infermiere diverso dagli altri, però. Con un conto in banca da nababbo. “E io pago!…”, direbbe Totò, se fosse un contribuente canadese.

(V.G.)

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