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Barbaro: “La legge di riforma ha introdotto principio che lo Stato deve occuparsi dello sport”

“La riforma ha avuto il grande merito di aver introdotto un modo diverso di pensare: è lo Stato ad essere centrale nello sport attraverso le sue articolazioni come avviene in tutti i Paesi del mondo. Ora bisogna proseguire su questa strada”. Sono le parole di Claudio Barbaro, senatore di Fd’I e Presidente di Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, uno dei principali enti di promozione sportiva, all’Adnkronos, parlando della riforma dello sport. Barbaro è stato anche il relatore della legge delega che ha riformato lo sport italiano.  

“Scuola, impiantistica, regioni, comuni e province, sono fondamentali per lo sviluppo dello sport nel nostro Paese. Ad oggi però questa riforma, ancora non completa e, nonostante si stia creando una sorta di stallo per l’effettiva definizione di sport nel nostro Paese, i germogli di questo modo di pensare cominciano a dare i primi frutti. Ad esempio, l’ultima finanziaria ha dato un preciso segnale per quanto riguarda lo sviluppo dello sport a livello scolastico con l’introduzione dello sport nella scuola primaria”, ha proseguito Barbaro.  

“Va in tal senso riconosciuta la decisione della sottosegretaria Valentina Vezzali di aver spinto in questa direzione”. Alla richiesta di un parere sull’operato della Vezzali, Barbaro ha sottolineato che “pur provenendo dallo sport agnostico, ha avuto un approccio che raramente nel corso degli anni abbiamo avuto da altri ministri: che lo sport dovesse uscire dalla considerazione classica della prestazione per diventare un patrimonio di tutto il Paese. Devo dire che la Vezzali ha avuto questa grande capacità di capire che lo Stato non doveva limitarsi solo alle regole e al finanziamento dello sport”.
 

“Ministero si, Ministero no? Per 70 anni quando si parlava di ministero si drizzavano i capelli a Coni e federazioni. Ma ora anche all’interno del Coni si è iniziato a parlare di ministero con un documento con cui se ne chiede l’introduzione, Rimane però il dubbio se lo abbia fatto perché vuole eliminare dalla scena Sport e Salute oppure perché è effettivamente convinto. E

, comunque il ministero deve essere assolutamente con il portafoglio”, ha aggiunto il senatore di Fdi e Presidente di Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, all’Adnkronos, sul ministero dello sport. “Il sottosegretario sta lavorando bene, potrebbe tranquillamente diventare ministro dello sport. La Vezzali potrebbe sicuramente ricoprire il ruolo”, ha risposto Barbaro. “Certamente la presenza di più funzioni nello stesso comparto potrebbe creare qualche complicazione burocratica, ma sono temi sul tavolo del sottosegretario. Il fatto positivo è che la Vezzali si sia prodotta in atti quali inserimento dello sport nella scuola, ragionamenti che obbediscono alla ratio ispiratrice della legge di riforma. Dico che se il buongiorno si vede dal mattino, stiamo iniziando a ragionare correttamente”. 

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