Rappresentano una grave minaccia a livello mondiale per la salute. Sono le malattie respiratorie: fra le più comuni asma, Bpco, bronchite, polmonite, insufficienza respiratoria, fibrosi polmonare e bronchiectasie. Secondo l’Oms ogni anno si registrano circa 180.000 morti a livello mondiale associati all’asma, e sono quasi 150 milioni i pazienti affetti dalla malattia. La cura delle patologie respiratorie è essenziale per limitare le conseguenze più gravi. Tuttavia, l’emergenza sanitaria ha evidenziato le problematiche del Servizio sanitario nazionale, soprattutto per quanto riguarda i servizi sul territorio e la gestione dei pazienti cronici, in larga parte affetti proprio da patologie respiratorie. Inoltre, la paura dei pazienti del contagio e l’annullamento da parte delle strutture ospedaliere di visite, trattamenti e attività di monitoraggio hanno determinato un serio problema di aderenza alle terapie.
“Per affrontare la complessa situazione, come associazione abbiamo cercato di dare risposta attraverso attività di supporto concreto, informative ed educazionali. Questo ha ulteriormente reso necessario riportare il luogo di cura al territorio garantendo la gestione della malattia al domicilio attraverso strumenti idonei di tempestiva diagnosi e orientamento terapeutico”. Simona Barbaglia, presidente dell’associazione Respiriamo Insieme, in un’intervista pubblicata sul sito di Alleati per la Salute (www.alleatiperlasalute.it), il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis, sottolinea l’importanza di un avanzato progetto di digitalizzazione che ha come obiettivo una gestione più accurata dei pazienti che soffrono di malattie respiratorie, resa ancora più urgente a causa delle difficoltà riscontrate durante da pandemia.
La strada da percorrere, secondo Barbaglia include “l’integrazione dei servizi e assistenza a livello domiciliare, con la necessità di identificare nuovi modelli di presa in carico che ruotino intorno alle esigenze del paziente. Abbiamo necessità di potenziare l’assistenza domiciliare integrata (Adi), assegnando un maggior numero di professionisti competenti e specificatamente formati per ricoprire questo ruolo. Inoltre, è necessario sviluppare e implementare servizi di telemedicina che potrebbero supportare il paziente a domicilio”.
Proprio l’emergenza sanitaria ha dato, da un lato, un forte impulso alla diffusione della telemedicina, come fondamentale mezzo per assicurare continuità assistenziale in sicurezza. Dall’altro lato, però, sono emerse gravi lacune a livello di digitalizzazione, per quanto riguarda, per esempio, la qualità dei servizi offerti e la scarsa preparazione tecnica nell’uso di strumenti digitale da parte dei pazienti. In molti casi, inoltre, mancava anche la disponibilità di apparecchiature e connettività adeguata.
Il progetto di digitalizzazione nasce proprio con lo scopo di colmare queste lacune e di offrire un aiuto reale ai pazienti adulti con patologia respiratoria, che si sono sentiti particolarmente vulnerabili durante la pandemia proprio per il maggiore rischio contrarre il Covid-19. La telemedicina può diventare uno strumento molto efficace in questo senso ed è stato quindi pianificato, rimarca ancora Barbaglia, “il corso di formazione digitale per pazienti con patologia respiratoria con l’obiettivo di abbattere le barriere ambientali, culturali ed economiche che ad oggi esistono, affinché tutti i pazienti potessero vedersi garantito un buon livello di cura, riducendo al minimo i rischi di contagio per i pazienti, i medici e il personale sanitario, e alleggerendo così anche il peso sul sistema sanitario già molto provato”.
L’associazione Respiriamo Insieme organizza diversi corsi con queste finalità come il progetto ‘RespirAMI’. “Si tratta di un percorso informativo, formativo ed educazionale – evidenzia Barbaglia – ideato dall’associazione in collaborazione con il personale medico dell’Ospedale Careggi, realizzato in Università a Firenze”. Previsto in modalità online è invece RespirAMI-Digital: un viaggio consapevole verso la corretta gestione dell’asma e delle patologie respiratorie croniche. A queste attività si è affiancato il corso di formazione digitale per pazienti con patologia respiratoria, che “è stato pensato per aiutare i pazienti affetti da patologie respiratorie che hanno una bassa o inesistente dimestichezza con i dispositivi digitali ad usare questi strumenti per accedere ad assistenza specialistica e psicologica in remoto, accedere ai servizi digitali offerti dalle amministrazioni pubbliche e private”. Insieme all’apprendimento di conoscenze digitali pratiche, accessibile anche a utenti principianti, viene offerto un servizio di supporto relazionale e psicologico, per rendere i pazienti più consapevoli e preparati sulla malattia e sulla sua migliore gestione possibile. L’intervento di Barbaglia è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/open-innovation/il-progetto-digitalizzazione-pazienti-con-patologia-respiratoria.