IL NEO CONSOLE GENERALE MARCO RICCARDO RUSCONI INCONTRA LA STAMPA
Montréal – È la dura legge dei diplomatici: ogni 4 anni mollano gli ormeggi e tornano a Roma, prima di ripartire per una nuova “avventura”, magari in una città agli antipodi della precedente. Conclusa l’era Enrico Padula, il nuovo Console Generale d’Italia a Montréal è Marco Riccardo Rusconi, che sarà affiancato per i prossimi 2 anni dal Console Filippo Lonardo.
LA CARRIERA – Nato a Milano il 19 gennaio 1972, Marco Riccardo Rusconi (padre di due figli) ha studiato all’Università di Milano dove, il 7 luglio del 1995, ha conseguito la Laurea in Scienze Politiche. In seguito all’esame di concorso, il 29 dicembre del 1997 è stato nominato Volontario nella carriera diplomatica. Il 25 settembre 2000 è diventato Secondo segretario a Il Cairo dove, il 29 dicembre dell’anno successivo, è stato confermato con funzioni di Primo segretario. Il 1° settembre del 2004 è stato nominato Console Generale reggente a Liegi e il 6 febbraio 2012 Primo Consigliere commerciale a Madrid. Dal 1º agosto scorso, è ufficialmente il nuovo Console Generale a Montréal e Rappresentante permanente presso l’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale (ICAO). Segni particolari: adora la natura e tifa Milan.
L’INCONTRO CON LA STAMPA ALL’ISTITUTO DI CULTURA – Il 10 agosto scorso, il diplomatico ha incontrato la stampa italiana a Montréal nei locali dell’Istituto Italiano di cultura. Spigliato, sorridente ed entuasiasta per l’inizio di questa nuova ‘missione’, Rusconi si è presentato con un discorso a braccio in cui ha delineato, per sommi capi, le linee-guida del suo mandato quadriennale. Un mandato che si annuncia molto interessante, alla luce di un approccio molto empatico, pragmatico ed aperto. Soprattutto alla luce della predisposizione al dialogo e ad una visione moderna, secondo la quale cultura e imprenditoria sono le due facce della stessa medaglia. La priorità imprescindibile di Rusconi resta, ad oggi, quella di ‘studiare’ la Comunità, “ascoltarne le esigenze, i bisogni, le aspettative, per carpirne idee e suggerimenti nel solco di una sorta di intelligenza diffusa, fino a diventarne il veicolo per la loro realizzazione”. “In questi primi giorni – ha detto il diplomatico – ho conosciuto una Comunità molto bella e decisamente italiana. Non me l’aspettavo, pensavo che la distanza avesse attenuato i legami e invece mi sono dovuto ricredere. Qui sento parlare l’italiano correttamente, al contrario di quanto succede in molte città europee e americane. Negli Usa, per esempio, i discendenti tedeschi sono più numerosi, ma non esiste una Comunità organizzata come quella italiana. Ovunque nel mondo, non vogliamo e non possiamo ‘spogliarci’ della nostra italianità”. Della stampa, poi, Rusconi conosce benissimo le dinamiche: “Sono giornalista: a 22 anni ero già iscritto all’Ordine della Lombardia. Poi un professore mi ha suggerito la carriera diplomatica. Adoro la comunicazione e la dialettica: sarò sempre pronto a rispondere alle domande”. Lo staff del Consoltato lo soddisfa: “Potendo contare su un’ottima struttura, potrò fare tante cose”, ha annunciato, rendendo poi meglio l’idea con una metafora: “È un pò come guidare una Ferrari: andremo più veloci, anche a costo di rischiare di prendere qualche multa”. I giovani e la lingua sono già in agenda: “Sarebbe interessante riuscire a mettere in contatto i nuovi arrivati con i coetanei italo-canadesi di 2ª/3ª generazione. La nostra lingua, poi, tra le più antiche e studiate al mondo, è molto importante: opereremo con altri soggetti per valorizzarla. L’Italiano – ha aggiunto – è un idioma da sempre percepito come lingua di qualità, molto ricercata tra le classi più istruite, la principale in campi come quello della musica, del restauro e della restaurazione; una lingua che esprime uno stile di vita ed è lo specchio di una cultura. L’Italia – ha sottolineato – è un brand naturale molto forte: in tutti i loghi più importanti (come Ferrari, al contrario della tedesca Porsche) è presente il tricolore”. Sull’insegnamento dell’italiano: “Ci sono delle Comunità che hanno le loro scuole. La maggior parte delle Comunità italiane all’estero, invece, fanno una scelta diversa e, secondo me, più intelligente, visto che la scuola è anche uno strumento d’integrazione: è giusto, quindi, che si possa studiare l’italiano nelle scuole a più alta densità di studenti italiani”. Cultura che va a braccetto con l’imprenditoria: “La Comunità italiana vanta da sempre un grande spirito imprenditoriale: è una nostra prerogativa, una predisposizione naturale. Come diceva Leonardo da Vinci, la manifattura è solo una variante dell’arte. Arte ed economia non sono due mondi separati: Leonardo era ingegnere idraulico ma, allo stesso tempo, ha dipinto la Monna Lisa. Una persona senza compartimenti stagni, che non fanno proprio parte della nostra formazione. Si tratta, in realtà, dello stesso spirito creativo declinato in settori e forme diverse”. Un modus vivendi all’italiana che trova in Montréal un terreno particolarmente fertile: “Ho avuto subito l’impressione di una città multiculturale, multi-identitaria e internazionale, difficile da definire e inquadrare, europea ma in Nord America, intrisa di cultura francese, antica ma moderna, che saprà ritagliarsi un ruolo importante nel mondo, oggi come domani”. Insomma, Rusconi sembra proprio un Console vicino alla gente e, quindi, a portata di clic. Scrivetegli su Twitter (@ConsItaliaMTL), su Facebook (https://m.facebook.com/consmontreal) oppure via email all’indirizzo marco.rusconi@esteri.it. (V.G.)