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“Ricatto a un ufficiale con video sensibili”, capo staff di Netanyahu nella bufera

(Adnkronos) – Tzachi Braverman nella bufera. Il capo dello staff del premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato indicato come il funzionario coinvolto in un presunto ricatto a un ufficiale di alto grado della segreteria militare nell’ufficio del primo ministro, riportano i media israeliani riguardo il caso di un sospetto ricatto – con video sensibili – per modificare i verbali delle riunioni in tempo di guerra. Stando a quanto si legge sul Times of Israel, a fare il nome di Braverman per prima è stata l’emittente pubblica Kan, sostenendo anche che le immagini in questione siano state registrate da telecamere di sicurezza nell’ufficio del premier e che altri dipendenti dell’ufficio di Netanyahu le abbiano viste. 

Per Braverman si tratta di “diffamazione” e di “falsità”. “E’ tutta una bugia dall’inizio alla fine – ha detto -. L’obiettivo è colpire me e l’ufficio del premier nel mezzo della guerra”. Diversi mesi fa, secondo le notizie del giornale, l’ufficio del capo di Stato Maggiore Herzi Halevi era stato informato del fatto che l’ufficio del premier era in possesso di immagini personali riguardo un ufficiale delle Idf e ne stava facendo un uso inadeguato. 

Sarebbe intanto di almeno 33 morti, compresi 13 minori, il bilancio provvisorio di un raid aereo che ha colpito Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Lo denuncia l’agenzia palestinese Wafa, secondo cui jet israeliani hanno bombardato e raso al suolo una casa nella zona centrale della città, dove si trovavano molte persone e anche sfollati. Stando alle notizie riportate dall’agenzia, le 33 vittime sono tutti civili. La Wafa parla di “un numero significativo di feriti”, che però non viene precisato, e di molte persone che sarebbero sotto le macerie. 

E’ di almeno 12 morti, compresi “tre bambini”, il bilancio provvisorio di un raid israeliano che ha colpito la località di Aalmat, a nord della capitale libanese Beirut. Lo denuncia il ministero della Salute libanese. 

Il Qatar conferma intanto di aver sospeso la mediazione tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. E fa sapere che “riprenderà i suoi sforzi con i partner quando le parti dimostreranno la loro volontà e serietà nel porre fine a una guerra brutale e alle sofferenze dei civili causate da condizioni umanitarie catastrofiche nella Striscia”. E’ quanto si legge in una dichiarazione del portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, dopo una giornata di indiscrezioni e smentite sul ruolo di Doha e sulla chiusura degli uffici di Hamas nella capitale dell’emirato. 

Il Qatar, si legge nel comunicato in cui si definiscono “inaccurate” le notizie su un ritiro dalla mediazione, “ha notificato alle parti dieci giorni fa, durante gli ultimi tentativi di raggiungere un accordo, che avrebbe sospeso i suoi sforzi di mediazione non fosse stata raggiunta un’intesa in quel round”. 

Revocato intanto il divieto di recarsi nei Paesi Bassi per il personale delle forze di sicurezza israeliane (Idf). Era stato imposto dopo i fatti di giovedì notte ad Amsterdam. Adesso, dopo una nuova “valutazione”, le Idf – come si legge su X – hanno deciso di tornare a consentire a tutti i militari i viaggi nei Paesi Bassi.  

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