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Terra senza Terra : Ilaria Pilar Patassini in concerto alla Casa d’Italia

Il prossimo 8 novembre, dalle 20:00, la cantautrice Ilaria Pilar Patassini si esibirà in concerto alla Casa d’Italia proponendo il suo ultimo album Terra senza Terra. L’evento, gratuito ma con prenotazione necessaria, è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Montréal, in collaborazione con la Casa d’Italia

 

 

MONTRÉAL – Canzoni d’autore, world music, jazz, sprazzi di musica classica e poesia. Ecco a cosa potrete assistere il prossimo 8 novembre, dalle 20:00, al concerto di Ilaria Pilar Patassini, voce talentuosa del panorama italiano, presso la Casa d’Italia (505, Rue Jean Talon Est). Quest’evento dal grande spessore artistico, che vi trasporterà in un viaggio attraverso diversi generi musicali, è organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Montréal in collaborazione con la Casa d’Italia, due istituzioni, dirette rispettivamente da Sandro Cappelli e Giovanna Giordano, che hanno a cuore la stessa mission: la promozione della lingua e della cultura italiane.

 

Ilaria Pilar Patassini, che sarà accompagnata dal valente chitarrista Federico Ferrandina, è diplomata in Canto e Repertori Vocali da Camera al Conservatorio e, considerando anche Terra senza Terra, ha pubblicato sei dischi. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in svariate competizioni nazionali e internazionali dedicate alla canzone d’autore come Musicultura e il Premio Tenco. Collabora con Radio Svizzera Italiana (RSI) in veste di autrice, speaker radiofonica e cantante; è anche docente di interpretazione della canzone d’autore presso l’Accademia di Alta Formazione Officina Pasolini a Roma.

 

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L’abbiamo intervistata per conoscerla meglio e capire maggiormente la sua musica.

Abbiamo iniziato la nostra conversazione sul suo rapporto con il Paese degli aceri: “La mia frequentazione col Canada è iniziata nel 2014. Sono stata contattata dal musicista italo-torontino Michael Occhipinti, che, casualmente, aveva ascoltato un mio disco. Mi ha proposto di partecipare al suo Sicilian Jazz Project e, quindi, sono andata prima a Toronto e, l’anno successivo, ad Ottawa. Dunque, sono tornata nel 2016, nel 2017 e nel 2019. Sono stata anche a Vancouver, a Calgary e poi anche a Montréal, dove mi sono esibita al Phi Center”. A quest’ultimo riguardo, ha voluto ricordare “il bellissimo concerto con la grande e calorosa accoglienza del pubblico”. Si è, poi, soffermata sulla bellezza della città e su un’esperienza emozionante che non dimenticherà mai: “Una delle mie artiste preferite, nonché uno dei miei pochi punti di riferimento in ambito musicale, era Lhasa De Sela, un’artista di passaporto canadese, che viveva a Montréal, venuta a mancare a soli 38 anni per un cancro al seno. Sono andata al cimitero di Notre-Dame-des-Neiges per visitare la sua tomba, ho camminato nel giardino dove lei andava, nel quartiere dove viveva, nei posti da lei frequentati. È stata una cantautrice che mi ha dato veramente tanto. Da lei ho assorbito molto! Aver potuto fare una passeggiata nei ‘suoi’ luoghi è stato qualcosa di decisamente toccante”. Di Lhasa De Sela, interpreterà, nel concerto dell’8 novembre, la sua canzone in francese La confession.

 

Ci ha anche spiegato il concept del suo ultimo album Terra senza terra: “Rimanda al racconto di alcuni passaggi della mia vita, ma anche del mondo. Descrive l’aria al di là delle nuvole, come un territorio vergine, uno spazio dove poter immaginare una vita, una società e una dimensione sociale utopica di armonia e di amore. Terra senza terra si rifà anche ai cambiamenti climatici, insomma, al fatto che la natura, nel momento in cui viene maltrattata, si rivolta. Anche in questo caso, abbiamo un futuro che è come uno spazio bianco da scrivere. Descrive anche la mia vita privata, il mio continuo viaggiare e non avere una radice vera e propria, il mio essere una terrestre senza terra”. Da un punto di vista tecnico, evidenzia che “la caratteristica del disco è l’approccio cameristico, componente estremamente personale, considerando la mia formazione classica”, approccio che non sarà possibile riprodurre alla Casa d’Italia in quanto Ilaria sarà  accompagnata solo da una chitarra. “In questo modo – afferma l’artista italiana – è possibile sentire le canzoni così come nascono. Non si ha un paracadute, non c’è il suono di un’orchestra che attutisce un errore, uno sbaglio. Quindi la comunicazione col pubblico è costante, si riesce a creare un clima più intimo”.

 

Le abbiamo chiesto di indicarci il filo conduttore che lega i suoi album, dal più recente, Terra senza terra e gli altri: Ilaria y el mar, Luna in ariete, L’amore è dove vivo, Sartoria italiana fuori catalogo, Femminile singolare. “Io li identifico in due gruppi. Alcuni si assomigliano, altri sono veramente dei mondi a sé. Per me il trait d’union è che hanno dei condimenti dove ogni tanto prevale un ingrediente, ogni tanto un altro. Per esempio, il primo album è formato da canzoni d’autore, ma anche da pop, molto jazz, world music e poesia; l’ultimo, invece, si caratterizza per la musica da camera. Diciamo che la sintesi è che questi elementi si trovano in maniera molto coerente in tutto il mio percorso. Anche se apparentemente sono diversi fra loro, allo stesso tempo, sono anche concatenati”.

 

Abbiamo anche discusso sulle sue attività collaterali, sul ruolo in cui si sente più a suo agio, sulla professione che vive come più sua: “Io mi sento una portavoce. Sia quando canto le mie canzoni, sia quando mi invento una trasmissione radiofonica o ancora quando insegno ai miei studenti. Quindi, in realtà, sono gli altri a dovermi dare un’etichetta. La cosa che preferisco è esprimermi con la voce, col corpo, con i ragionamenti sia cantati che parlati, cioè mi piace poter comunicare con le persone. Però, posso dire che la voce è il modo in cui io ho filtrato la mia espressività. Ma, in generale la mia attività principale è quella di concertista e cantautrice”. A tal proposito, sottolinea che “il mio sogno è che la mia musica possa sempre regalare al mio pubblico qualcosa di diverso rispetto alla prima volta che ha approcciato alle mie canzoni”. Infine, le abbiamo chiesto cosa si aspetta, questa volta, dal pubblico montrealese: “Innanzitutto, mi auguro di avere davanti a me più persone possibili; poi, è ovvio che mi fa piacere incontrare connazionali che possano sentirsi un po’ a casa. Anche perché canterò prettamente in italiano. In generale, spero di avere di fronte a me una platea appassionata della lingua italiana o, più semplicemente, della musica. Sarebbe fantastico interagire con più persone possibili e creare un legame che possa essere il prodromo di un altro ritorno in questa bellissima città”.

 

Il concerto di Ilaria Pilar Patassini dell’8 novembre alla Casa d’Italia rappresenta un’opportunità imperdibile per godere di un’esperienza emozionante e coinvolgente. Il pubblico quebecchese ha la possibilità di apprezzare il suo stile ricercato in grado di abbracciare armonicamente diversi generi musicali e i suoi testi profondi. Un’occasione che permette di gustare appieno la sua musica e la sua voce per vivere intensamente una magica performance e ammirare il suo talento sopraffino.

 

La cantautrice Ilaria Pilar Patassini
e il chitarrista Federico Ferrandina
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