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Fidatevi di me!

a cura del Senatore Tony Loffreda

 

È una frase che sentiamo regolarmente. In ufficio, a scuola, a casa, tra amici o in famiglia: mettere la nostra fiducia nelle mani di qualcun altro è diventato un riflesso automatico per quasi tutti quanti noi. Come dico sempre, la fiducia è la moneta di ogni relazione e le nostre vite sono costruite intorno a queste relazioni e al modo in cui le coltiviamo.

Cosa succede quando questa fiducia viene tradita e la nostra sicurezza viene indebolita? In questo caso potrebbero esserci delle conseguenze dannose sulla nostra vita. Ma cosa succede quando questa fiducia va oltre le nostre relazioni personali?

 

La fiducia nelle nostre istituzioni, nei governi e nelle aziende è davvero in declino come alcuni sostengono? I canadesi, e i cittadini del mondo in generale, sono sempre meno fiduciosi e ottimisti sul loro futuro? Possiamo fidarci dei media? Abbiamo gli strumenti necessari per mettere in discussione l’autorità? I governi e le imprese agiscono davvero nel nostro migliore interesse? Come possiamo definire, promuovere e proteggere la fiducia in un panorama politico e sociale in continua evoluzione?

 

Per tre giorni, il mese scorso, politici, accademici, esperti del settore ed esponenti della società civile si sono riuniti sull’isola di Vancouver, nella splendida Colombia Britannica, in occasione del “Victoria Forum”, un evento annuale co-organizzato dal Senato del Canada e dall’Università di Victoria, per discutere di fiducia e trovare le risposte ad alcune di queste domande esistenziali.

 

Come si evince dal Forum, incombono minacce esistenziali e il loro profondo impatto si fa sentire in ogni angolo del globo. Condividiamo uno spazio fisico, ma anche intrinsecamente interdipendente. Tuttavia, una crisi di fiducia pervasiva e crescente complica il nostro percorso verso il futuro. Il Forum ha permesso – a leaders di pensiero e cittadini preoccupati – di riunirsi, confrontarsi, discutere e proporre azioni concrete su come possiamo ricostruire la fiducia tra le numerose divisioni che ostacolano la nostra società.

 

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Grazie ad un programma ambizioso e diversificato, incentrato sul tema “Costruire la Fiducia per un Futuro Condiviso”, il Forum è stato strutturato intorno a quattro temi principali: fiducia nelle istituzioni, fiducia nei sistemi economici, fiducia e rivoluzione digitale, e fiducia e conflitti. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire argomenti molto complessi : come la politica della divisione, i media e la partigianeria, lo spionaggio informatico, le disparità economiche, la diffusione della disinformazione e della misinformazione (Informazione non accurata, inattendibile), le migrazioni, le tensioni geopolitiche, la crescita dell’intelligenza artificiale, la gestione ambientale, la riconciliazione con i popoli indigeni e molto altro ancora. C’era qualcosa di interessante per tutti. Ho avuto l’onore di moderare un panel sulla transizione della proprietà per le piccole e medie imprese con tre leaders del settore: Cordell Jacks di Regenerative Capital Group, Kristi Fairholm Mader di Scale Collaborative e Tiara Letourneau di Rewrite Capital Advisors.

 

Con il 76% delle imprese canadesi destinate a cambiare proprietà nel prossimo decennio a causa dell’invecchiamento dei leaders, nel panorama imprenditoriale si stanno facendo strada diverse opzioni sociali innovative in grado di preservare le imprese locali, responsabilizzare i dipendenti, ridurre la disuguaglianza di ricchezza e incrementare la produttività. Una di queste opzioni, di cui ho scritto ampiamente, e che il Parlamento ha recentemente adottato, è rappresentata dai Trust di azionariato dei dipendenti (EOTs). Uno dei momenti salienti del Forum è stata la sessione plenaria, moderata dalla collega Senatrice Lucie Moncion, che ha visto la partecipazione di due illustri parlamentari canadesi: l’ex Primo Ministro Joe Clark e l’ex Ministro degli Affari Esteri Lloyd Axworthy.  Entrambi ci hanno ricordato l’importante ruolo che il Canada può e deve svolgere sulla scena mondiale.  Hanno condiviso la loro visione del Canada ed hanno sottolineato che il Paese non è in crisi.  Anzi, i canadesi hanno innumerevoli motivi per essere ottimisti sul futuro e dovremmo avere fiducia nelle nostre istituzioni e in coloro che le governano.

 

I politici possono avere idee politiche o approcci diversi su come migliorare la vita dei canadesi, ma resto fermamente convinto che i politici di ogni schieramento siano sinceramente impegnati a migliorare la vita dei loro concittadini.  Sentire i due ex Ministri, che appartengono a due partiti politici diversi, affermare che il meglio per la nostra nazione deve ancora venire è stata un’importante fonte d’ispirazione. Nonostante quello che possiamo vedere nei telegiornali e quello che molti potrebbero sostenere sia una crescente mancanza di fiducia, continuo ad essere fiducioso e ottimista sul fatto che il Canada sia sulla strada giusta. Ovviamente, la fiducia va guadagnata, non va mai data per scontata, o concessa alla cieca; motivo per cui è importante che i cittadini continuino a mettere in discussione l’autorità, a partecipare a dibattiti politici rispettosi e pacifici e a chiedere maggiore trasparenza. Siamo tutti degli attori-chiave, compreso un ambiente mediatico sano, affinché governi, istituzioni e aziende siano responsabili.  La cosa che più mi ha colpito del ‘Victoria Forum’ non è tanto il fatto che la fiducia sia in declino, quanto il fatto che la speranza sia in forte crescita e che abbiamo un potenziale di grandezza. La fiducia è importante! 
Credo che la collaborazione e il dialogo aperto possano permetterci di affrontare alcune delle più grandi sfide che abbiamo di fronte, come nazione e come pianeta.

 

Insieme, possiamo davvero portare ad un cambiamento significativo… a patto che lavoriamo in armonia e ci fidiamo l’uno dell’altro.

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