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Ue, la linea von der Leyen tra Green Deal e confini più sicuri. Poi l’attacco a Orban

(Adnkronos) – La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ricandidata, ribadisce nelle linee guida pubblicate stamani che nominerà “un commissario le cui responsabilità includeranno le abitazioni” e che proporrà “una prima proposta europea in assoluto per un piano per alloggi a prezzi accessibili”. 

Nell’Ue “dobbiamo garantire che le decisioni vengano prese oggi non danneggino le generazioni future e che vi sia una maggiore solidarietà e coinvolgimento tra persone diverse età. Per guidare questo lavoro, nominerò un commissario le cui responsabilità comprenderanno la garanzia dell’equità intergenerazionale”, dice ancora la presidente nel documento di una trentina di pagine pubblicate questa mattina. 

La presidente della Commissione Ue trova inoltre un equilibrio semantico sul Green Deal potenzialmente in grado di renderlo meno inviso ad una parte della destra. La parola Green Deal ricorre quattro volte nelle 30 pagine che delineano il suo programma; altrettante volte ricorre la locuzione Clean Industrial Deal, la traduzione pratica, la ‘messa a terra’ del Green Deal, che trasformerà il sistema produttivo dell’Ue. “Dobbiamo mantenere la rotta sugli obiettivi delineati nel Green Deal”, dice, per poi aggiungere che “abbiamo bisogno di un nuovo accordo per l’industria pulita per avere industrie competitive e posti di lavoro di qualità nei primi cento giorni del mio mandato”.  

Nell’Ue “abbiamo bisogno di rendere i nostri confini sempre più sicuri e fluidi. Le persone vogliono sentirsi al sicuro, senza aspettare troppo a lungo. Renderemo l’Ue la più avanzata destinazione di viaggio nel mondo, con una gestione funzionale completamente digitale dei confini europei”, sottolinea ancora la presidente. 

“Tuttavia – continua – dobbiamo anche rendere i nostri confini più sicuri, per prevenire gli attraversamenti irregolari e per proteggere l’Ue contro l’aumento delle minacce ibride e di altro tipo alla sicurezza”. 

Von der Leyen menziona i vaccini anti Covid solo una volta, quasi di sfuggita, nelle trenta pagine delle linee guida. “Negli ultimi cinque anni – scrive – l’Europa ha dimostrato cosa può ottenere quando agiamo insieme, quando è veloce e sfrutta le proprie dimensioni e la propria potenza, come abbiamo fatto fornendo vaccini ad ogni Stato membro contemporaneamente”.  

Ieri il Tribunale Ue ha stabilito, in due sentenze, che la Commissione ha ecceduto negli omissis con cui ha coperto i contratti siglati con le case farmaceutiche nel 2020-21. L’esecutivo Ue è stato condannato in entrambi i casi a pagare le spese processuali. 

L’obiettivo di ridurre le emissioni climalteranti del 90% entro il 2040 “sarà incluso nella legge europea sul clima” per dare certezze alle imprese, che devono effettuare investimenti per decarbonizzare le proprie attività, ha annunciato quindi la presidente parlando nella plenaria a Strasburgo. 

La Commissione Europea “proporrà un’Unione dei risparmi e degli investimenti, inclusi i mercati bancari e dei capitali”, come proposto dal rapporto sulla competitività dell’Ue scritto da Enrico Letta, spiega ancora. 

Von der Leyen passa quindi dall’inglese al francese nel suo discorso nella plenaria per sottolineare che “serve un’Unione della difesa”. La Francia non ha mai fatto mistero di essere molto interessata ad avere il commissario alla Difesa più volte annunciato dalla presidente. Il discorso dovrebbe essere pronunciato come d’uso in tre lingue: inglese, francese e tedesco. 

Se sarà rieletta, promette, nel suo prossimo mandato Ursula von der Leyen proporrà di “triplicare il numero delle guardie europee di frontiera e costiere, a 30mila”. 

Von der Leyen critica quindi la visita del primo ministro ungherese Viktor Orban, presidente di turno del Consiglio Ue, a Mosca. “Non era una missione di pace – dice tra gli applausi al Parlamento Europeo a Strasburgo – non era nient’altro che una missione di appeasement”.  

La politica dell’appeasement fu praticata a lungo da Gran Bretagna e Francia negli anni 30 del Novecento, nel tentativo di placare l’espansionismo della Germania di Adolf Hitler con concessioni territoriali. 

Nell’Ue, continua, “abbiamo bisogno di un’agenda di riforme ambiziose, per garantire il corretto funzionamento di un’Unione più grande, per affrontare le sfide geopolitiche e migliorare la legittimità democratica, in particolare attraverso la partecipazione dei cittadini. Credo che sia necessario modificare i trattati laddove sia necessario per migliorare la nostra Unione”.  

Sul fronte Medio Oriente, “voglio essere chiara: il massacro a Gaza deve finire adesso. Troppi bambini, donne e civili hanno perso la vita a causa della risposta al brutale terrore di Hamas. La gente di Gaza non può più sopportarlo. L’umanità non può sopportarlo. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato e duraturo. Abbiamo bisogno del rilascio degli ostaggi israeliani. E dobbiamo prepararci il giorno dopo. L’Europa deve fare la sua parte”, le parole in Aula. 

La von der Leyen II sarà una “Commissione per gli investimenti”, promette la presidente ricandidata. “Per liberare gli investimenti privati – aggiunge – abbiamo bisogno anche di finanziamenti pubblici. Sì, abbiamo le risorse di NextGenerationEU e il bilancio attuale. Ma tutto questo finirà nei prossimi anni, mentre le nostre esigenze di investimento no. Abbiamo bisogno di maggiore capacità di investimento. Il nostro nuovo bilancio sarà rinforzato. Deve essere più focalizzato sulle politiche, più semplice per gli Stati membri e con maggiore impatto. Dobbiamo usare il suo potere per sfruttare più finanziamenti pubblici e privati. E proporrò un nuovo Fondo per la competitività. Si concentrerà sui progetti europei comuni e transfrontalieri, che daranno impulso a competitività e innovazione, in particolare per sostenere il Clean Industrial Deal. Ci assicurerà di sviluppare la tecnologia strategica e che la produrremo qui, in Europa. Quindi, dall’intelligenza artificiale alla tecnologia pulita, il futuro del nostro la prosperità deve essere realizzata in Europa”. 

Nelle repliche agli interventi dei capigruppo a Strasburgo, la presidente ha ringraziato l’Aula per il “dibattito animato”, che “dimostra che la nostra democrazia europea non manca di vitalità”.  

Poco prima, l’eurodeputata polacca di Konfederacija, Ewa Zajaczkowska-Hernik, dell’Europa delle Nazioni Sovrane, aveva tuonato contro il Green Deal, prodotto a suo dire di “un’ideologia malata di sinistra”. L’eurodeputata parlando ha stracciato dei fogli, per meglio esprimere la sua valutazione del Green Deal. I commessi ne hanno raccolto i brandelli.  

Ancora prima, un’eurodeputata rumena di Sos, un partito di estrema destra che è riuscito a rimanere fuori da tutti e tre i gruppi della destra, è stata espulsa dalla presidente Roberta Metsola, dopo aver interrotto il dibattito urlando per tre volte. 

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