Le foto di Luca Bracali all’asta per i Servizi Comunitari
Montréal – Il celeberrimo fotografo, regista ed esploratore italiano Luca Bracali, cinquantenne col volto da ragazzino e sempre sotto i 60 chili di peso, è tornato a Montréal (dopo la “visita” nell’ottobre del 2014) per una nobile causa: mettere all’asta 14 sue fotografie per raccogliere fondi a favore dei Servizi Comunitari Italo-Canadesi del Québec, organismo senza scopo di lucro fondato nel 1978 e presieduto dal Dr. Giuseppe Maiolo. Oltre alle foto di Bracali, all’asta (silenziosa) sono finite anche le opere di un altro artista (pure lui di ritorno a Montréal dopo la mostra nel giugno 2014): Marcello Giorgi, che ricerca la bellezza attraverso l’armonia delle forme classiche e l’espressività dei colori. Due toscani, quindi – Bracali di Pistoia e Giorgi di Lucca – che si “uniscono” per il bene degli italo-montrealesi. La serata di raccolta fondi, con gustosissima degustazione – organizzata da Elisa Basile e dalla Prof.ssa Erika Papagni (vicepresidente della Società Dante Alighieri) in collaborazione con il Centro Leonardo da Vinci – si è tenuta il 4 maggio scorso nella sala ricevimenti ‘Le Madison’ (8750, Boul. Provencher), a Saint Léonard, con circa 250 persone (molte le personalità, tra cui il neo direttore dell’Istituto di cultura, Francesco D’Arelli) che hanno risposto all’appello dando una grande dimostrazione di solidarietà. I fondi raccolti saranno devoluti ai Servizi Comunitari Italo-Canadesi e serviranno a finanziare programmi di sensibilizzazione su temi legati alla salute e alle attività di supporto: assistenza, consulenza a favore degli anziani della comunità e delle loro famiglie.
BRACALI – La prima foto l’ha scattata a 6 anni, quando lo zio gli mise in mano la prima macchina fotografica. È stato amore a prima vista. Dopo aver fotografato moto, auto di corsa (fino alla F1) e modelle, ha scelto di ‘immortalare’ il mondo, “perché è di tutti, non solo di chi se lo può permettere”. Per lui ogni foto è una storia. Tifa Juve e gli piace Montréal (“Qui gli italiani parlano correttamente 3 lingue, non sono pigri, guadagnano bene e sono felici: tutta la città è animata da uno spirito creativo”), ma non cambierebbe l’Italia con nessun Paese al mondo (“Amo la storia, l’arte, la cucina, il sole e il mare”). Lui è Luca Bracali, l’esploratore-fotografo che nella sua carriera ha visitato 138 Paesi, scattato circa 500 mila immagini e scritto 8 libri. “Le belle foto e le opere d’arte le possono fare tutti – ci ha detto -, ma riuscire a sostenere una nobile causa è fondamentale”. Del resto le sue sono sempre foto ‘impegnate’, che raccontano drammi umani: come quelle delle donne-giraffa del Myamar, tema del suo ultimo libro”. Il Paese che più ti ha colpito? “L’Islanda, per la sua natura incontaminata: una terra di fuoco e di ghiaccio, un’isola con i fiordi, le cascate più belle del mondo, i ghiacciai ed i vulcani”. Come sei riuscito a fare di una passione una professione? “Non mollando mai, credendo sempre in me stesso, andando oltre i miei limiti, anche quando tutti gli altri mi deridevano”. E ancora oggi è pronto a ripartire per nuove avventure con l’entusiasmo di un bambino. “Faccio il più bel lavoro del mondo: essere pagato per girare il mondo e raccontare agli altri immagini, storie, documentari ed emozioni. Perché dietro ogni foto c’è una storia profonda, attraverso cui cerco di trasmettere l’amore ed il rispetto per i popoli ed il pianeta”. (V.G.)