(Adnkronos) – Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente, ovvero abilitato con l’intelligenza artificiale, è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità. Un enorme passo avanti che può potenzialmente migliorare i risultati della diagnosi clinica.
Lo studio controllato randomizzato – coordinato dal National Defense Medical Center di Taipei (Taiwan) – ha coinvolto 39 medici e 15.965 pazienti. L’intervento di questo Ecg intelligente comprendeva un report sul paziente e un avviso ai medici in cui veniva segnalato se l’assistito che partecipava allo studio era ad altro rischio. In questo modo i medici erano avvisati e potevano concentrarsi su chi poteva peggiorare in poche ore e morire. Ebbene, lo studio ha raggiunto il suo obiettivo primario, “rilevando che l’implementazione dell’allarme Ai-Ecg era associato a una significativa riduzione della mortalità per tutte le cause entro 90 giorni: solo il 3,6% dei pazienti nel gruppo di intervento è morto entro 90 giorni, rispetto al 4,3% del gruppo di controllo”, evidenzia la ricerca pubblicata su ‘Nature Medicine’.
Nelle analisi degli esiti secondari, “i pazienti nel gruppo di intervento – con Ecg ad alto rischio – hanno ricevuto più cure in terapia intensiva rispetto al gruppo di controllo”; ma il fatto che ci fosse l’alert Ai-Ecg ai medici ha portato “ad una riduzione significativa del rischio di morte cardiaca (0,2% nel braccio dello studio che ha avuto l’intervento dell’Ai-Ecg rispetto al 2,4% del gruppo di controllo)”, concludono i ricercatori.