(Adnkronos) –
Non si è tenuti al pagamento dell’Imu sulla prima casa, a patto che questa non rientri, sulla base della classificazione catastale, nella categoria A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) o A/9 (castelli, palazzi di pregi artistici e storici). Per tutte le altre categorie, invece, l’Imu non è dovuta.
Tuttavia, il contribuente con una sola casa di proprietà e non appartenente alle categorie ‘lusso’ può ritrovarsi a dover pagare l’imposta.
Per scoprire perché occorre fare chiarezza sul concetto di abitazione principale e Imu, come spiega Money.it.
La definizione è contenuta all’articolo 1, comma 741, lettera b) della legge di Bilancio 2020, la n. 160/2019, con la quale è stata istituita la nuova imposta unica sulla casa:
“per abitazione principale si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”.
Per non pagare l’Imu occorre che coesistano le seguenti condizioni: l’immobile è l’unica unità immobiliare di proprietà del soggetto; questo è la sede della residenza anagrafica del possessore e del suo nucleo familiare; deve essere la dimora abituale, in cui quindi il possessore e il suo nucleo familiare vivono per la maggior parte dell’anno.
Se, ad esempio, il proprietario di una casa nel Comune di Torino vive in affitto in un’altra città per lavoro – spostando quindi la residenza e dimora abituale – non avrà diritto all’esenzione e deve pagare l’Imu sulla casa di Torino, anche se è prima e unica casa di proprietà.