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Farmaceutica, 65 anni di storia in Italia: a Eli Lilly il Premio Leonardo International

(Adnkronos) – Per “lo storico impegno nell’ambito della ricerca, sviluppo e produzione di farmaci innovativi in Italia, dove da 65 anni ha sede, generando valore economico, occupazionale e cognitivo per l’Italia con attenzione alla sostenibilità ambientale, generando innovazione nel settore delle scienze della vita”. Queste le motivazioni che hanno portato il Comitato Leonardo ad assegnare a Eli Lilly l’edizione 2024 del premio Leonardo International. L’azienda farmaceutica americana – riporta una nota – che ha commercializzato la prima insulina al mondo 100 anni fa, fondata a Indianapolis nel 1876, ha annunciato lo scorso anno un nuovo impegno in Italia di oltre 750 milioni entro il 2025 per il potenziamento della produzione di farmaci innovativi nel Paese, con un focus specifico su farmaci per il trattamento di diabete e obesità, contribuendo allo sviluppo industriale del Paese con circa 1 miliardo e mezzo di investimenti negli ultimi 20 anni. Secondo un recente studio di The European House Ambrosetti, Lilly contribuirà al Pil italiano con 1,5 miliardi di euro entro il 2025, attivando oltre 6.000 posti di lavoro nel Paese. 

Il Premio Leonardo – si legge nella nota – rappresenta il massimo riconoscimento dell’imprenditorialità italiana. In particolare, il Premio Leonardo International è assegnato a chi si ritenga abbia particolarmente contribuito a sviluppare e migliorare i legami culturali ed economici con l’Italia in settori altamente strategici, come appunto la farmaceutica. La sede istituzionale scelta per questa edizione del Premio Leonardo è stata il Senato della Repubblica e i premi sono stati consegnati dal presidente
Ignazio La Russa, insieme al vicepresidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, al ministro delle Imprese e del Made in Italy
Adolfo Urso e al presidente del Comitato Leonardo, Sergio Dompé. 

Eli Lilly è la prima azienda farmaceutica multinazionale a ricevere il riconoscimento da quando è stato istituito nel 1995. “Siamo orgogliosi di questo importante riconoscimento, che attesta il grande impegno di Eli Lilly in Italia, dove siamo presenti da oltre 65 anni – afferma Ilya Yuffa, presidente di Lilly International, che ha ritirato il premio – Oltre un secolo fa, nel 1923, abbiamo commercializzato la prima insulina al mondo. Guidati dalla scienza, dall’innovazione e dai nostri valori, siamo sempre più focalizzati sullo sviluppo di soluzioni innovative in aree terapeutiche cruciali per la salute pubblica, tra cui il diabete e l’obesità, il cancro, le malattie autoimmuni e le malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Nei prossimi anni vogliamo rafforzare ulteriormente la nostra presenza nel Paese, che è al centro della nostra strategia di crescita globale”. 

Il Premio International ad Eli Lilly è un “ottimo segnale per il Made in Italy e un riconoscimento dovuto – ha commentato Sergio Dompé, presidente Esecutivo
Dompé Farmaceutici e presidente Comitato Leonardo – La società statunitense è uno dei pionieri della farmaceutica presente in Italia da oltre 65 anni, dove ha saputo portare competenze e soluzioni terapeutiche innovative, producendo export verso tutto il Mondo per il 95% della produzione. Oggi, inoltre, Eli Lilly ha confermato un ulteriore investimento di 750 milioni di euro nel nostro Paese confermando il rapporto forte che ha con il nostro territorio”. 

“Complimenti vivissimi a Eli Lilly per questo premio, che rappresenta un prestigioso riconoscimento per un’azienda a capitale internazionale che rappresenta al meglio il Made in Italy, insieme ad altre imprese farmaceutiche – afferma Marcello Cattani, presidente di Farmindustria – Il sito industriale di Sesto Fiorentino è uno dei più grandi in Italia ed è un centro di eccellenza internazionale”. Eli Lilly con una “presenza ben radicata sul territorio da 65 anni, lo sguardo rivolto al futuro – con investimenti di oltre 1,5 miliardi negli ultimi 20 anni – e una forte propensione all’innovazione, alla produzione e all’export, dà un contributo fondamentale alla cura di molti cittadini. E allo stesso tempo alla crescita dell’occupazione qualificata, tra cui molti giovani e donne, e dell’economia della regione e di tutta la nostra Nazione”, aggiunge Cattani. 

A Sesto Fiorentino, dove Lilly si è insediata nel 1959 – dettaglia la nota – è stato realizzato uno dei più innovativi stabilimenti per la produzione di farmaci biotecnologici in Italia, un vero e proprio modello di innovazione tecnologica destinato alla produzione di insulina da Dna ricombinante per i Paesi europei ed extraeuropei. Il polo di Sesto Fiorentino garantisce farmaci per il diabete a più di 7 milioni di pazienti ogni anno in oltre 60 Paesi del mondo. Inoltre, nel 2023, a Sesto Fiorentino è stato inaugurato un nuovo trigeneratore di energia con un investimento di oltre 9 milioni di euro che, associato al potenziamento degli impianti fotovoltaici già installati nel sito produttivo, supporterà il raggiungimento dell’obiettivo globale di carbon neutrality entro il 2030.  

“Una maggiore produzione innovativa in Italia, da Sesto Fiorentino fino alle numerose collaborazioni con aziende nazionali, genera un effetto moltiplicatore del beneficio economico nelle diverse regioni italiane,che contribuisce alla crescita del Pil generando nuova occupazione di qualità nel Paese – spiega Ilya Yuffa – Il nostro impegno in Italia ha un ruolo strategico. Qui si trovano le competenze e le professionalità di alto livello per continuare a collaborare per lo sviluppo di nuovi farmaci e aiutare sempre più pazienti nel mondo. Lilly in Italia si concentra anche sulla Ricerca e Sviluppo, con investimenti in quest’area 5,4 volte superiori alla media del settore manifatturiero e oltre 50 studi clinici attualmente attivi su tutto il territorio nazionale”.  

Dopo 65 anni di storia in Italia, “siamo pronti a scrivere un nuovo importante capitolo della nostra sempre più solida cooperazione con il Paese – conclude Ilya Yuffa – Abbiamo ampliato la nostra pipeline a nuove aree terapeutiche, che hanno un’importanza significativa per molti pazienti. Il nostro obiettivo è fornire risposte ai bisogni terapeutici ancora insoddisfatti e contribuire attivamente alla promozione di un sistema sanitario più efficiente, resiliente e sostenibile, per consentire un più rapido accesso alle nostre cure a tutti coloro che ne hanno bisogno, migliorando la qualità di vita di molte persone”.  

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