(Adnkronos) – “Come Ordine dei medici dei Roma pensiamo a tutelare i cittadini. Prestazioni mal pagate si ripercuotono automaticamente su quella che è la qualità della prestazione stessa, ma anche sui tempi e i modi in cui questa viene erogata. Da qui la nostra preoccupazione. L’altro aspetto da non sottovalutare è che va a toccare sia il pubblico che il privato, perché queste tariffe vengono rimborsate per la parte privata ma anche per quella pubblica. E ovviamente anche medici, operatori sanitari che lavorano all’interno di queste strutture, dovendo avere una retribuzione legata anche a quello che è il discorso delle quote, sarebbero chiaramente retribuiti non in maniera congrua come dovrebbe essere, il che si ripercuoterebbe anche in futuro sulle loro pensioni e sui posti di lavoro”. Lo ha detto all’Adnkronos Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma, in occasione della prima grande iniziativa a carattere nazionale che si è tenuta questa mattina al Teatro Brancaccio a Roma con le più rappresentative categorie dei laboratori di analisi riunite sotto un’unica sigla, Uap – Unione ambulatori e poliambulatori per dare voce a ciò che accadrà alla sanità territoriale con l’ingresso delle tariffe imposte dal nuovo nomenclatore, a partire dal 1 aprile 2024.
Oltre “a pensare di tutelare gli operatori” per Magi “sicuramente occorre rivedere le tariffe”. Una “proposta che possiamo fare è quella di rimandare a fine anno e nel frattempo trovare una soluzione tampone, eventualmente se è un problema soltanto di copertura finanziaria, e nello stesso tempo quindi garantire al cittadino che ne ha diritto di avere prestazioni subito, senza liste d’attesa e sicuramente di qualità” conclude.