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LEGALIZZARE I FURTI D’AUTO ?

La domanda può sembrare stravagante, ma, se si sostituisce la parola ‘auto’ con ‘cannabis’, la questione assume improvvisamente un nuovo significato. In effetti, la domanda sorge spontanea dopo l’editoriale del nostro stimato direttore: «Ora basta!». È in questi termini che iniziamo ad analizzare lo stato dell’arte in Canada, per quanto riguarda i furti d’auto. Diciamo subito che nel 2010, durante il governo Harper, il Parlamento ha imposto pene più severe per i furti di veicoli. Chiunque venga riconosciuto colpevole di furto di autovetture rischia fino a dieci anni di carcere. Siamo tutti d’accordo che dieci anni di detenzione sono lunghi e possono certamente costituire un deterrente per tutti noi. Ma vale anche per i ladri? La risposta è data dalla realtà descritta da Vittorio. È chiaro che se la sola pena fosse sufficiente a disincentivare i furti d’automobili, non ci troveremmo di fronte al disastro che abbiamo davanti ai nostri occhi.

 

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Può anche essere che la pena sia sufficiente a dissuadere i ladri, ma poi entra in gioco un altro concetto: qual è la pena effettivamente inflitta dai tribunali a un ladro di veicoli? In realtà, scopriamo che un uomo (nella quasi totalità dei casi) che viene giudicato colpevole del furto di un’auto rischia una pena detentiva di breve durata, calcolabile in mesi e non in anni. Perché? Semplicemente perché le pene più severe vengono comminate nei casi di violenza contro la persona. Il furto d’auto, quindi, non viene semplicemente considerato un ‘crimine violento’ dai tribunali. È vero che le vittime di furti d’auto subiscono uno stigma e un’insicurezza che poi durano a lungo dopo il furto, ma le decisioni dei tribunali riflettono poco le conseguenze psicologiche subite dalle vittime. Quindi voi mi direte: se per reprimere i furti d’auto bastano pene più severe, perché non farlo? I ladri lavorano in rete. È mettendo in prigione i leader della rete che i furti di auto diminuirebbero in maniera più sostanziale. Potreste dirmi, allora, che i leader sarebbero subito sostituiti. Questo significa che la società non è in grado di contrastare i furti d’auto? No. Le leggi possono essere modificate e le forze di polizia possono essere guidate a ridurre significativamente i furti d’auto. Vi faccio però una domanda: quale sarà la reazione dell’opinione pubblica, quando un diciottenne verrà arrestato dopo un singolo furto e condannato a dieci anni di carcere? Ci saranno reportage in cui vedremo i suoi genitori, la sua famiglia e i suoi amici raccontare che non è un criminale, che va bene a scuola, che è uno sportivo di successo, che fa volontariato per i meno fortunati, ma che ha subito la cattiva influenza di alcune persone del suo quartiere. Inoltre, saremo sensibili al fatto che, se non è un criminale oggi, lo diventerà sicuramente dopo anni dietro le sbarre, circondato da criminali incalliti.

 

È realistico che si verifichino queste reazioni? Certo che sì! Infatti, ci sono già state. Negli anni ’70, di fronte alla crescente piaga del consumo di cannabis, il governo ha affrontato il problema imponendo, tra le altre cose, pene più severe ai trasgressori. Quando, alcuni decenni dopo, si è pensato di legalizzare la cannabis, uno degli argomenti addotti è stato proprio il fatto che alcuni giovani, alle prime armi con il crimine, erano stati condannati a pene severe. Lo sanno bene i criminali che gestiscono le reti di ladri. Ed è per questo che si rivolgono, in particolare, a giovani senza precedenti penali, sapendo che, qualora venissero catturati, subirebbero lievi condanne. Teniamo a mente che un giovane ladro può incassare almeno 2.000 dollari per ogni veicolo rubato. L’attrattiva del guadagno è considerevole, se si considera che un ladro può rubare più di un veicolo al giorno. I governi svolgono un ruolo cruciale nel controllo dei furti di automobili, che erano calati durante la pandemia (alcuni diranno perché i cittadini erano rinchiusi in casa invece dei criminali). Questo lavoro comporta, ovviamente, l’adeguamento delle leggi, l’azione della polizia e il ruolo dei tribunali. Ma bisogna fare di più. I più anziani ricorderanno che negli anni ’80 il bloccasterzo era di uso comune. Esistevano anche autoradio che potevano essere ritirate dal veicolo, per evitare che i ladri rompessero un vetro per impadronirsene. Il governo deve quindi promuovere, oggi, la ricerca di nuove tecnologie per rendere il furto di auto più difficile, se non impossibile. Tuttavia, dobbiamo tenere presente che questo non renderà onesti i criminali. Dovranno tuttavia trovare qualcos’altro da fare, tenendo presente che legalizzare il furto d’auto non è un’opzione.

 

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