(Adnkronos) – “Fino al 70% del prodotto florovivaistico italiano è destinato all’export, un dato che ci colloca tra i principali fornitori di fiori e piante nel mercato internazionale. Questo perché abbiamo una grande storia e una grande cultura del florovivaismo, nato in Italia ormai quasi 200 anni fa. Una storia in cui abbiamo sviluppato passione, ma soprattutto grande qualità che viene riconosciuta dai nostri mercati. Myplant & Garden ne è l’esempio ed è l’occasione per celebrare la titolarità del nostro mercato, come dimostra l’affluenza dall’estero che in questa fiera sta aumentando anno dopo anno”. È il commento di Leonardo Capitanio, presidente Aiph – Associazione internazionale dei florovivaisti, intervistato da Adnkronos durante la giornata inaugurale di Myplant & Garden la kermesse dedicata al florovivaismo che dal 2015 è il place to be per eccellenza per gli tutti gli attori della filiera di settore. Quattro i padiglioni, su una superficie espositiva di 50.000 mq, riempiti da 768 espositori (numero in aumento rispetto alla precedente edizione in cui erano 650) e il 21% arriva dall’estero.
Tra i prodotti più richiesti dal mercato: “Le piante ad alto valore che abbelliscono immediatamente un luogo pubblico o privato. Gli alberi, tutti ne vogliono, ma nessuno ne ha abbastanza. E poi il fiorito la fa sempre da padrona perché amiamo circondarci di bello” spiega Capitanio. L’aumento delle temperature nel mondo ‘agevola i produttori del sud Italia e favorisce l’apertura di nuovi mercati del bacino mediterraneo’ – spiega il presidente di Aiph. A trainare questa domanda ‘il Medio Oriente, la Turchia e altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo’. Proprio nel sud del nostro Paese si assiste a un cambiamento generazionale virtuoso: “In molti stanno investendo tanto in ricerca e sviluppo, questo diventa un premium price anche sul mercato. Il vivaismo italiano negli ultimi anni sta vivendo un trend molto positivo, trainato dai mercati internazionali e dallo stesso mercato italiano dove la coscienza del verde sta maturando in ogni cittadino. Aumenta il consumo di piante e soprattutto aumenta la voglia dei cittadini di vivere in luoghi più verdi, circondati da piante e da alberi – spiega Capitanio – In virtù di questa crescente esigenza, amministratori e politici stanno investendo in città città sempre più verdi. Una tendenza che per noi si traduce in opportunità di mercato”.
In un momento in cui il tema della transizione green è quanto mai attuale e stringente, il settore florovivaistico si fa notare: “Se c’è un settore che può parlare di sostenibilità e green è proprio questo -afferma Capitanio – Tante aziende del settore possono vantare di essere sostenibili, anche se comporta grandi sforzi. Per esempio, l’acqua è da sempre stata una risorsa importante, da tutelare. Noi dobbiamo irrigare e diventa un costo, dobbiamo centellinarla. Probabilmente, nell’ambito delle aziende agricole, i vivai sono quelli che nella più piccola superficie custodiscono e comprimono la più alta competenza tecnica proprio per lo sfruttamento migliore e più sostenibile possibile delle risorse” conclude.