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Migranti, Piantedosi: “Da inizio anno arrivi in Italia -65%, segnale positivo”

(Adnkronos) – ”Dall’inizio dell’anno al 19 febbraio scorso in Italia si registra una netta riduzione del numero dei migranti sbarcati pari a circa il 65% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno e con un calo anche rispetto ai numeri registrati nel 2022”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo al question time alla Camera sugli sbarchi. 

”È ragionevole ritenere che siamo in presenza di un oggettivo segnale positivo, se si considera che quello in corso è il quinto mese consecutivo in cui si registra una sensibile riduzione degli sbarchi rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente”, ha aggiunto.  

”Un elemento centrale della credibilità delle politiche migratorie – ha sottolineato Piantedosi – resta la fermezza nei confronti di coloro che non hanno titolo a permanere in Italia, mediante l’intensificazione delle azioni di controllo del territorio e delle iniziative di rafforzamento delle attività di rimpatrio degli irregolari”. 

”L’obiettivo primario del governo, e lo sottolineo nel ricordo del dolore per le 94 vittime della tragedia di Cutro avvenuta un anno fa, è stato, sin dal suo insediamento, quello di contrastare il vergognoso traffico di migranti, a partire dall’adozione di una serie di interventi legislativi, tutti ispirati dalla necessità di affermare un più rigoroso rispetto delle regole in materia di migrazione. E questo perché solo bloccando le partenze gestite dai trafficanti si evitano le tragedie dei naufragi”, ha detto il ministro dell’Interno. 

”Sul piano delle relazioni internazionali, abbiamo intensificato, sia a livello bilaterale che multilaterale, le iniziative di collaborazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi migratori, in particolare con Libia e Tunisia, per il rafforzamento delle loro capacità operative di contrasto dell’immigrazione illegale, via terra e via mare”, ha aggiunto. Inoltre ”stiamo lavorando per potenziare i rimpatri volontari assistiti da Libia e Tunisia verso i Paesi di origine, con la collaborazione delle più importanti organizzazioni umanitarie”. 

Rispondendo al question time, ”rispetto all’iniziativa commemorativa dell’attivista Navalny” ai giardini Anna Politkovskaja del 18 febbraio scorso, Piantedosi ha spiegato: “La questura di Milano ha riferito che l’intervento del personale della Polizia è stato improntato esclusivamente all’esigenza di assicurare che vi fossero tutte le condizioni di sicurezza per lo svolgimento della manifestazione, a garanzia degli stessi partecipanti, a fronte di informazioni molto sommarie e poco precise circa l’identificazione del promotore e le modalità di svolgimento contenute nel preavviso ricevuto”. ”Solo per questi motivi – ha precisato – e non palesandosi il promotore, gli operatori procedevano all’identificazione delle persone presenti all’iniziativa”. 

”Non vi è alcuna direttiva ministeriale a cui si sia riferita la scelta operativa”, ha sottolineato Piantedosi. Una scelta operativa ”legittima”, ha precisato, ”poiché l’identificazione è una prerogativa delle forze di polizia sempre affidata alla scelta del personale in servizio e alla sensibile valutazione del contesto operativo e, anche nel caso in questione, non aveva evidentemente alcuna finalità di impedire o ostacolare il libero esercizio dell’iniziativa, ma, anzi, di garantirne l’ordinato svolgimento”.  

”In relazione ai fatti di Milano” e ad altri episodi, ”diversi nelle loro dinamiche e connessi allo svolgimento di distinte manifestazioni pubbliche” va subito ”respinta ogni suggestione che vi sia un disegno del Governo per reprimere il dissenso politico e che questo disegno sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico”, ha detto il ministro dell’Interno. 

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