“Occorre superare il vecchio paradigma secondo cui il paziente emofilico può praticare solo il nuoto, perché se è seguito con una profilassi e una valutazione muscolo-scheletrica, può essere accompagnato nella pratica di diverse attività fisiche”. Così Gianluigi Pasta, ortopedico e coordinatore del Comitato muscoloscheletrico della Fondazione mondiale per l’emofilia, ha spiegato i vantaggi dell’attività fisica nei pazienti emofilici durante l’incontro online in occasione della tappa ligure di “Articoliamo”, campagna sostenuta da Sobi con il patrocinio di FedEmo.
Concerti d’estate, tra caldo acquazzoni, zanzare e virus: ecco come sopravvivere
(Adnkronos) – A metà luglio le immagini dei fan accampati in zona stadio San Siro