(Adnkronos) – L’ospedale Niguarda trasformato per una sera in un grande teatro solidale. È successo ieri sera nei locali dell’accettazione del nosocomio in occasione dello spettacolo “Uno Slavadent alla Sla” per sostenere le attività di ricerca e cura del Centro clinico Nemo di Milano, punto di riferimento per Sla e malattie neuromuscolari che proprio ieri – 28 gennaio – ha festeggiato il suo sedicesimo anno di attività. L’evento ha unito il talento della comicità milanese e l’eccellenza della cucina italiana per dare “uno schiaffo alla Sla”, proprio con quel modo di dire schietto e ironico del dialetto lombardo. Mattatori della serata, Enrico Bertolino, Ale&Franz, Raul Cremona, i JaGa Pirates e molti altri artisti affiancati da 10 grandi chef che hanno risposto alla chiamata dell’Associazione SlaFood.
“Difendere i diritti è responsabilità di tutti, non solo degli altri – il commento di Bertolino, ideatore e direttore artistico dell’evento – Lo ‘Slavadent’ era quello che mio padre prometteva se non mi comportavo bene e per la stessa ragione abbiamo pensato di dare ‘uno schiaffo alla Sla’, con una serata che ha voluto essere un misto di solidarietà, risate e amicizia”. L’idea – si legge in una nota – nasce lo scorso settembre, quando Bertolino conosce il Centro Nemo insieme agli InterNati, gruppo di amici e tifosi dell’Inter. Tra loro c’è Luca Leoni, uno degli InterNati più appassionati, che affronta la sua battaglia più grande contro la Sla presso il Nemo. Da qui la sfida di portare il sorriso a chi ogni giorno vive le corsie dell’ospedale, da paziente o da operatore, coinvolgendo la città in un impegno concreto. E la risposta della città di Milano è stata immediata e calorosa, con la partecipazione di pazienti, clinici, operatori, donatori e oltre 50 volontari. Insieme per contribuire all’obiettivo della serata: sostenere la ricerca sulla Sla del Nemo di Milano, che attualmente conta 14 studi clinici sulla malattia e si prende cura di 1.500 pazienti, di cui 600 con Sla.
“Il nostro viaggio iniziato a Milano 16 anni fa – ha ricordato Alberto Fontana, presidente del network dei Centri clinici Nemo – ci ha portati in tutta Italia, ma la presenza così accorata all’invito dell’amico Enrico Bertolino ci conferma, ancora una volta, che le grandi mete si raggiungono solo insieme. Continueremo nel nostro impegno nella ricerca sulla Sla, investendo risorse ed energia per dare risposte di cura e scoprire tutto ciò che ancora non conosciamo sulla patologia”.
L’evento ha ricevuto il patrocinio istituzionale di Aisla, l’Associazione nazionale dei pazienti, che rappresenta le 6.000 persone e famiglie che convivono con la Sla in Italia. “Siamo grati a tutti gli ospiti, gli artisti, le autorità e i volontari che hanno reso possibile questo evento unico – ha detto Fulvia Massimelli, presidente di Aisla – Il nostro esserci, come comunità dei pazienti, è prima di tutto impegno per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sui nostri diritti e sostenere la ricerca sulla Sla”.
Grazie alla collaborazione dell’Associazione SlaFood gli ospiti sono stati accolti dall’aperitivo realizzato da 10 grandi chef che hanno risposto, a titolo volontario, alla chiamata del loro presidente Davide Rafanelli, paziente del Centro Nemo, la cui esperienza di vita con la Sla è una testimonianza contagiosa di forza. La squadra di professionisti – riferisce la nota – ha messo a disposizione gratuitamente arte e materie prime per la realizzazione dei finger food, offrendo un’esperienza culinaria di altissimo livello, con la trasformazione della galleria dell’ospedale in un vero e proprio foyer del gusto. Tra i protagonisti: Cristian Benvenuto – executive chef La Filanda; Roberto Carcangiu – chef e presidente Apci Italia; Fabrizio Ferrari – chef consultant 1 stella Michelin; Alberto Laterza – Apci chef Lab; Marco Pedron – pastry chef; Francesco Pucci – chef e presidente di Apci Calabria; Elio Sironi – executive chef Ceresio7; Antonio Sorrentino – executive chef Gruppo Sebeto; Roberto Valbuzzi – executive chef Crotto Valtellina; Fabio Zanetello – brand Ambassador l’Alberghiera.
“La serata è stata espressione del valore che l’ospedale Niguarda rappresenta per la città, luogo di cura, ricerca e cultura per la salute – sottolinea il Direttore sanitario Mario Melazzini – E in questo percorso il Centro Nemo unisce competenza ed innovazione, ponendo al centro il valore della persona. Per questo abbiamo condiviso questo progetto solidale, grati a tutti coloro che hanno portato la loro arte in questi spazi di cura, cogliendone tutto il messaggio di vita”.