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I giuristi Italo-Canadesi rendono omaggio a Vincent Chiara

Il 13 ottobre si è tenuta la 16ª edizione del banchetto annuale dell’AJICQ

Conferite 4 borse di studio ad altrettanti giovani studenti e studentesse di Legge

Da sinistra: l’avv. Celina Toia, l’avv. Anna Colarusso, il Console Fortunato Mangiola, l’ex Ministro della Giustizia, On. Martin Cauchon, il deputato Angelo Iacono, il Console Generale Enrico Pavone, l’avv. Vincent Chiara, l’avv. Antonio Sciascia, la deputata Patricia Lattanzio, l’avv. Philippe Messina, l’avv. Giuseppe Ortona ed il consigliere comunale Dominic Perri

 

La studentessa Jessica Iacono, l’avv. Celina Toia, l’avv. Vincent Chiara, l’avv. Anna Colarusso, l’avv. Teresa Morello e il giudice Antonio Discepola

 

MONTRÉAL – Un premio alla carriera e un incentivo economico agli avvocati di domani, ma anche un meritato e convinto tributo a tutti i giuristi Italo-Canadesi della Belle Province, che  sempre di più si distinguono nell’agone giuridico per competenza e professionalità. Questi gli ‘ingredienti’ che, come da tradizione, hanno caratterizzato il banchetto annuale organizzato dall’Associazione dei Giuristi Italo-Canadesi del Québec (AJICQ), giunto quest’anno alla 16ª edizione. Il 13 ottobre scorso, infatti, presso la sala da ricevimenti ‘Le Madison’, nel cuore di Saint-Léonard, il prestigioso organismo fondato nel maggio del 2002 ha organizzato il suo principale evento annuale, rendendo omaggio all’avvocato d’affari, nonché imprenditore di successo, Vincent Chiara, fondatore e presidente di Groupe Mach, tra i più importanti gruppi immobiliari di tutto il Canada. Nato a Montréal da genitori siciliani, Vincent Chiara ha fondato il noto ‘Groupe Mach’, dopo essersi laureato in Legge all’Università di Sherbrooke e in Economia e Commercio all’Università McGill. Oggi è alla guida di una delle principali società immobiliari del paese, con un portafoglio di 285 proprietà in tutto il Canada, tra cui edifici-simbolo di Montréal come l’Edificio Sun Life, il 1000 De La Gauchetière, la Torre CIBC, Place Victoria e la Torre KPMG, nonché il Complexe Jules-Dallaire e l’Edificio Telus a Québec City. Per un totale di 45 milioni di piedi quadrati. Nonostante il successo, Vincent è rimasto profondamente legato alle sue origini, al profondo senso del dovere, allo spirito di sacrificio e all’incessante ambizione per una vita migliore: tutti valori che suo padre ha saputo trasmettergli attraverso un piccolo negozio di alimentari, «Saint-Terese» nel quartiere di St-Michel. Nel passato, sono stati onorati giuristi del calibro di Frank Iacobucci, della Corte Suprema del Canada; Antonio Scalia, della Corte Suprema degli Stati Uniti; e Jean-Francois Buffoni, giudice della Corte superiore del Québec. Ad accogliere i circa 250 invitati, tra cui molti giuristi, uomini d’affari, leader comunitari ed amici/familiari/parenti del ‘Giurista dell’anno’, sono stati Philippe Messina e Anna Colarusso, rispettivamente presidente e vicepresidente del sodalizio. Completano il comitato organizzatore della serata: il deputato federale Angelo Iacono, anch’egli vicepresidente; Mario Spina, tesoriere; Celine Toia, segretaria; il giudice in pensione Antonio Discepola; e Teresa Morello, direttori; e la studentessa volontaria, Jessica Iacono. Tra gli ospiti del tavolo d’onore, ricordiamo: il Console Generale d’Italia a Montréal, Enrico Pavone, accompagnato dal Console Commerciale, Fortunato Mangiola; l’On. Robert Castiglio, giudice della Corte Superiore del Québec; Patricia Lattanzio, deputata federale eletta nella contea di Sain-Léonard-Saint-Michel; Michael Fortier, ex deputato federale nonché Ministro dei Lavori Pubblici e del Commercio Internazionale; l’On. Martin Cauchon, ex Ministro della Giustizia del Canada; Antonio Sciascia, presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi regione Québec; Sebastien Lebelle-Grenier, rettore dell’Università Bishop; Dominic Perri, consigliere comunale di Saint-Léonard; Giuseppe Ortona, presidente dell’English Montreal School Board; e Denis Gendron, in rappresentanza del gruppo Saputo. E ancora, tra il pubblico in sala: Maria Battaglia, avvocato emerito e presidente del Craic; il Sen. Basilio Giordano, editore del Cittadino Canadese; i notai Roberto Colavecchio, che è anche presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, e Frank Cavalieri; Consolato Gattuso, partner dello studio legale “Gattuso Bouchard Mazzone” e Commentatore della Repubblica italiana; e Dino Mazzone, anche lui partner dello studio legale “Gattuso Bouchard Mazzone”, nonché personaggio radiofonico CJAD ed ex primo presidente non americano della National Italian American Bar Association, con sede negli Stati Uniti (NIABA); l’avv. Ilario Maiolo, di Cinemas Guzzo; il maestro Sciascia Salvatore; il giuslavorista ed ex deputato Nicola Di Iorio; il consulente notarile Perry Mazzanti ed il presidente di Epic Québec, Sabino Grassi; e Teresa Di Palma Melchior, responsabile comunicazioni del Repos St-Francois d’Assise. 

 

Il presidente dell’AJICQ, avv. Philippe Messina, l’avv. Vincent Chiara ed il vicepresidente dell’AJICQ, l’avv. e deputato federale Angelo Iacono, con i 4 borsisti (da sinistra): David Diaco, Cassandra Cirella, Manuela Paglione e Victoria Di Paolo

 

Le parole del presidente Messina. Il presidente Messina ha fatto un discorso tutto incentrato sull’orgoglio delle radici, ricordando come i corsi di formazione tenuti durante l’anno permettono all’associazione di raccogliere i fondi necessari per po conferire le Borse di studio ai giovani che studiano Legge. E, dall’inizio del programma, sono state conferite Borse per un totale di 70 mila $. «L’associazione – ha poi aggiunto – è nata circa venti anni fa perché i giovani giuristi italiani non sembravano godere delle stesse opportunità di cui godevano gli altri, in termini di posizioni come quelle di giudice o di altre cariche nei comuni e nei governi. C’era una sorta di esitazione. Il nostro organismo mira ad offrire una migliore reputazione alla Comunità italiana e ai giovani avvocati, facendoli sentire orgogliosi delle proprie origini. Come già avviene negli Usa. Oggi, comunque, va decisamente meglio. Tanto che siamo diventati diventati un punto di riferimento per il Barreau du Québec (l’Ordine degli avvocati), che ci consulta regolamente, e le cariche anche di vertice sono sempre più alla portata degli Italo-Canadesi”. 

Le 4 borse di studio annunciate dal vicepresidente Iacono. “Quest’anno siamo fieri – ha detto il vicepresidente, avv. Angelo Iacono – di conferire quattro borse di studio ad altrettanti studenti e studentesse di origine italiana in Québec che si sono distinti per l’eccellenza dei loro risultati accademici. La nostra Associazione crede nella responsabilità collettiva di dotare i nostri giovani degli strumenti e delle opportunità migliori per realizzare le loro potenzialità. Perché spetta a noi rendere i giovani i nostri partner per modellare un futuro migliore. Quel futuro che appartiene a loro”. Come da tradizione, quindi, quattro giovani Italo-Canadesi che studiano Legge sono stati premiati con altrettante Borse di studio, conferite loro dal vicepresidente dell’AJICQ, il deputao federale Angelo Iacono. Si tratta di: Manuela Paglione (1.500 $), iscritta al secondo anno di Legge all’Udem; David Diaco (1.500 $), iscritto al terzo anno di Legge alla McGill; Cassandra Cirella (2.000 $), studentessa dell’Université di Laval e iscritta alla Camera dei Notai del Québec; Victoria Di Paolo
(2.500 $) studentessa iscritta al Barreau du Québec.

Tutto l’orgoglio di Vincent Chiara. “Fa un enorme piacere essere onorati dai colleghi avvocati – ci ha detto Chiara – e devo ammettere che questa sera sono particolarmente fiero di essere Italo-Canadese. Devo il mio successo ai miei genitori, agli amici e ai colleghi. Ai giovani suggerisco di perseverare per realizzare i propri desideri: lavorando bene, niente può fermarli. La formazione giuridica mi ha aiutato molto, perché offre una preparazione incredibile. Nella vita ci vuole passione per portare a termine qualsiasi progetto. Senza dimenticare i valori: sono stato fortunato ad avere dei gentori immigrati che erano animati dal desiderio profondo di fare sempre meglio; io la chiamo la ‘Sindrome dell’immigrante’, cioè adoperarsi per migliorare la qualità della vita e avere successo in qualsiasi ambito, facendo le cose sempre per bene e con grande cuore. Senza mai voltarsi indietro, per non rivivere le ragioni per cui hanno deciso di espatriare. I miei genitori mi hanno dimostrato sempre una grande determinazione e motivazione nel lavoro”. Poi, nel suo discorso alla platea, Chiara ha ripercorso tutta la sua carriera, soffermandosi ancora una volta sul ruolo nevralgico dei suoi genitori: “Questa sindrome – ha detto, elogiando la sua famiglia – ti dà anche un tremendo rispetto per la gente ed il Paese che ti ha accolto, adottando i loro valori. Gli immigrati italiani erano speciali, perché sono partiti per un bisogno e sono diventati un modello per la loro capacità di integrazione. Raramente qualcuno di loro ha considerato la possibilità di fare ritorno in Italia, preferendo fare del Canada la loro nuova dimora. E, malgrado qualche volta la situazione politica li abbia invitati a partire, non hanno mai abbandonato la nuova terra. E siamo ancora qui.


I miei genitori hanno avuto una severa ‘Sindrome dell’Immigrante’: per loro niente era impossibile. Hanno aperto un supermercato di successo. Ed ho vissuto quotidianamente in quella atmosfera di determinazione e continua stimolazione. Mi hanno poi messo nelle condizioni di acquisire quell’educazione che, col tempo, mi ha permesso di fare ancora di più. Gettando le basi per la mia carriera di imprenditore”.

 

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