(Adnkronos) – L’Italia torna protagonista della scena internazionale con Marmomac, al via da oggi al 29 novembre a Verona. Un appuntamento molto atteso da architetti e operatori del settore lapideo, comparto che da sempre riveste grande importanza per il nostro Paese e per il territorio veronese. Un’occasione per scoprire nuovi trend, ma anche per approfondire la conoscenza di uno dei materiali più antichi, che da sempre accompagna l’uomo. Tra i brand presenti, Antolini, storica azienda italiana riconosciuta a livello internazionale che dal 1956 porta avanti i valori di autenticità ed eccellenza del made in Italy.
“Il Made in Italy – afferma a Adnkronos/Labitalia il Ceo Alberto Antolini – è da sempre una garanzia per il mondo del design e del progetto, ma per il nostro settore, quello delle pietre naturali, è senza ombra di dubbio un segno distintivo. L’Italia, infatti, ha da sempre un ruolo di primo piano in questo settore, dove la nostra grande abilità nella lavorazione delle pietre naturali è riconosciuta a livello mondiale. Le ragioni sono molteplici: dalla tradizione millenaria nella lavorazione delle pietre fino alle innovazioni tecnologiche che hanno portato negli anni a prodotti sempre più di qualità e a lavorazioni sempre più precise. Non si deve dimenticare, inoltre, che il nostro Paese offre una grande varietà di marmi, graniti, travertini e altre pietre, ognuna con caratteristiche uniche che le rendono adatte ai più svariati scopi e stili di design”.
“È anche per questo che in Antolini teniamo molto al fatto che il riferimento all’Italia sia presente e ben chiaro fin dal logo: la nostra mission è scovare le pietre più belle in tutto il mondo e lavorarle in Italia, con il know-how e le tecniche del made in Italy che ci contraddistingue”, sottolinea.
Fondamentale, per Antolini, il legame con il territorio veronese, dalla tradizione marmista. “E’ una tradizione – ricorda – che è senza dubbio inscritta nel nostro Dna. Antolini opera da quasi settant’anni nel cuore della Valpolicella, dove transitano tutte le nostre pietre naturali, estratte in ogni angolo della Terra, per essere lavorate da maestranze italiane che si sono, appunto, formate in una tradizione che si tramanda da generazioni”.
“Ma non solo: siamo parte attiva – aggiunge – nel tramandare questo know-how sul territorio: il nostro team insegna e trasmette, infatti, la sua conoscenza, frutto di un’esperienza acquisita nel corso di decenni di storia, anche collaborando con la Scuola Tecnica del Marmo del nostro paese, Sant’Ambrogio di Valpolicella. Sono molti i ragazzi e ragazze che ogni anno ci chiedono di poter fare un’esperienza da noi, complice la forza delle nostre oltre 1.300 pietre a catalogo. In un certo senso, siamo un po’ un’oasi felice: la pietra naturale è una di quelle materie che fa innamorare, e chi ha la fortuna di conoscerla e di lavorarla lo fa sempre con grande passione, tramandando il mestiere in un vero e proprio passaggio di testimone”.
“Il know-how italiano nella lavorazione della pietra naturale – spiega – è apprezzato e riconosciuto a livello mondiale. Nella produzione, il cuore di tutto è la conoscenza specifica del materiale delle maestranze italiane, e dall’estero ci richiedono proprio questo: le nostre competenze artigianali. Marmo, granito, cristallo, natural quartz: ogni pietra naturale ha la sua specificità, ogni famiglia geologica richiede una lavorazione specifica, dal taglio alla finitura. Quando arriva una pietra nuova, i nostri tecnici passano mesi a studiarla a fondo, per capirne appieno la composizione mineraria e definirne quindi le modalità di lavorazione più opportune. Anche il singolo blocco è per sua stessa natura unico, con una distribuzione variabile dei minerali che lo compongono: oltre alla conoscenza approfondita del materiale, è indispensabile avere una certa sensibilità per la materia, cosa per cui l’Italia eccelle. Le nostre maestranze girano il mondo per portare quello che noi magari diamo per scontato o acquisito”.
Un materiale, la pietra naturale, tra i più antichi e apprezzati, ma al tempo stesso una produzione che sa stare al passo con i tempi. “In generale, molte delle nostre innovazioni – osserva Antolini – nascono da esigenze reali, e il nostro percorso di avanzamento tecnologico e innovazione è infatti volto a migliorare sempre più un prodotto, la pietra naturale, che per sua natura ha caratteristiche che non sempre si abbinano alla frenesia della vita contemporanea. Ed è proprio per venire incontro al bisogno reale di poter vivere liberamente un ambiente al quale prima era necessario prestare particolarmente attenzione che abbiamo formulato Azerocare e AzerocarePlus, i processi da noi brevettati che permettono di proteggere la superficie delle nostre pietre naturali da macchie e corrosione causate dal contatto con sostanze organiche a base acida od oleosa, rendendole quindi idonee all’uso in ambienti in precedenza ritenuti più ‘critici’, quali cucina e bagno”.
“Oltre a questo fattore che potremmo definire più pratico, un trend riscontrabile negli ultimi anni è sicuramente – prosegue – quello legato alle texture, con una netta riscoperta della matericità della pietra naturale, sempre più apprezzata. Se in passato si richiedeva una finitura lucida, soprattutto in ambito luxury, ora si prediligono le finiture più tattili, da quelle più soffici alle più materiche e grezze. Un altro ruolo lo giocano sicuramente i cristalli, che hanno gradualmente preso il posto degli onici, molto apprezzati per la loro resistenza a macchie e corrosioni e per la loro traslucenza, che ne permette una retroilluminazione senza eguali”.
E il settore risente delle conseguenze determinate da rincari energetici e criticità geopolitiche, ma regge. “In termini di approvvigionamento della materia prima, nel settore lapideo gli eventi legati alla geopolitica possono eventualmente complicare l’accesso alle cave, ma nella maggior parte dei casi questi eventi impattano sui costi di trasporto e spedizione, indubbiamente la voce in cui il problema del caro-prezzi è più riscontrabile. Pur non potendo negare una diminuzione delle vendite nell’ultimo anno, sia a livello nazionale che internazionale, la solidità del nostro mercato ci permette di affrontare questa sfida con tranquillità. Nel caso di Antolini, compatibilmente con la situazione del mercato, posso dire che riusciamo a far fronte alla questione senza flessioni preoccupanti. Gli aumenti sono stati in genere graduali, quindi hanno influito relativamente sulle vendite totali”, conclude.