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Rivoluzione Gucci, finisce l’era Bizzarri

(Adnkronos) – Per gli addetti ai lavori la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Cosa succederà a Gucci ora che anche Marco Bizzarri, presidente e amministratore delegato, nonché membro del comitato esecutivo di Kering dal 2012, lascerà il marchio ammiraglio del colosso francese del lusso? Domanda lecita, visto che per il polo guidato da François-Henri Pinault, la rivoluzione annunciata oggi giunge inaspettata e a meno di 10 giorni dalla presentazione dei risultati di gruppo relativi alla prima metà dell’anno (il 27 luglio prossimo) e a una manciata di mesi dalla sfilata della griffe, che andrà in scena a Milano sotto la nuova direzione creativa di Sabato De Sarno, dopo l’addio di Alessandro Michele. 

Una prima risposta arriverà sicuramente il 23 settembre prossimo, quando Bizzarri dirà ufficialmente addio al board di Gucci, a ridosso dello show milanese. Al suo posto entrerà in campo il braccio destro di Pinault, Jean-François Palus, attualmente direttore generale del Gruppo Kering, che assumerà le redini del marchio in qualità di presidente e amministratore delegato per un periodo transitorio. “Avrà il compito di rafforzare i team e le operazioni di Gucci, mentre la maison ricostruisce la sua autorevolezza e momentum, definendone la leadership e organizzazione del futuro” assicura il polo del lusso in una nota. Palus dunque lascerà il suo incarico nel cda di Kering e si trasferirà a Milano.  

Nella riorganizzazione interna del gruppo, che prevede anche una promozione di peso per Francesca Bellettini, presidente e amministratore delegato di Yves Saint Laurent dal 2013, nominata responsabile della guida di tutte maison del gruppo, l’uscita di Bizzarri appare tuttavia inverosimile per gli addetti ai lavori, soprattutto alla luce dei risultati messi a segno dal manager negli ultimi 8 anni. Con Bizzarri al timone di Gucci, la griffe ha raggiunto livelli di fatturato da record, toccando quota 10 miliardi. Manager apprezzato in tutto il mondo, un passato come ceo di Stella McCartney e Bottega Veneta, grazie alla sua visione strategica Bizzarri ha rappresentato un unicum nel sistema della moda.  

E’ a lui che si deve, fresco di nomina, la decisione controcorrente (e risultata in seguito vincente) di assumere al timone creativo di Gucci un allora sconosciuto Alessandro Michele, facendolo subentrare a Frida Giannini. Sotto la guida di Bizzarri-Michele, Gucci è stato protagonista di un rilancio a tutto tondo, grazie a un’estetica cross-gendered e a una nuova strategia che hanno trasformato il brand nella ‘gallina dalle uova d’oro’ di Kering. Orfano del duo Bizzarri-Michele, il marchio dovrà dimostrare di saper camminare con le proprie gambe, inaugurando un nuovo capitolo creativo che gli consenta di restare tra i leader indiscussi del sistema moda. Del resto, come aveva assicurato lo stesso Bizzarri a chi gli chiedeva quale sarebbe stato il corso della maison nell’era post Michele, “si va avanti: gli uomini passano, i brand restano”. (di Federica Mochi). 

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