(Adnkronos) – Predire la risposta al trattamento dei pazienti con tumore del colon-retto metastatico, grazie all’intelligenza artificiale. Con questo obiettivo parte il trial clinico del progetto Revert (taRgeted thErapy for adVanced colorEctal canceR paTients), finanziato dal Programma europeo Horizon 2020, che vede l’Italia, con l’Irccs San Raffaele centro di coordinamento europeo e l’Università di Roma “Tor Vergata” centro di coordinamento del trial clinico, che che mira alla validazione pre-marketing di un sistema decisionale clinico basato su algoritmi di predizione della risposta al trattamento in pazienti con carcinoma metastatico del colon-retto.
Questo tumore del colon-retto rappresenta la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne, dietro soltanto ai tumori polmonari e mammari. Nel 2022, secondo l’ultimo rapporto Aiom, si stimano 48.100 nuovi casi (26.000 negli uomini e 22.100 nelle donne), in crescita rispetto al 2020 (rispettivamente +1,5% e +1,6%), e con una maggiore frequenza tra gli under 50, tra i quali le diagnosi sono raddoppiate con un tasso di mortalità previsto in aumento fino al 2030. Circa il 50% dei pazienti con cancro del colon-retto locale svilupperà metastasi a distanza e quasi il 21% presenta metastasi già al momento della diagnosi. La selezione del primo trattamento farmacologico nella malattia metastatica rappresenta un passaggio cruciale – evidenziano gli esperti – nel percorso terapeutico di questi pazienti, consentendo un significativo miglioramento dei tassi di risposta e della sopravvivenza globale grazie all’associazione tra chemioterapici e farmaci a bersaglio molecolare.
“Il progetto nasce dall’esperienza realizzata al San Raffaele di Roma, dove già nel 2006 è stata creata una banca biologica e banca dati interistituzionale e multidisciplinare per l’applicazione di metodologie di intelligenza artificiale finalizzate alla messa a punto di protocolli di medicina predittiva”, spiega Fiorella Guadagni, coordinatrice del progetto e della Biobanca BioBim* e banca dati associata dell’Irccs San Raffaele e professore ordinario di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica all’Università telematica San Raffaele Roma.
“L’obiettivo è costruire un innovativo sistema di supporto decisionale basato sull’intelligenza artificiale – prosegue guadagni – utilizzando l’esperienza e i dati del mondo reale di diversi ospedali che operano nel sistema sanitario dell’Ue per un modello innovativo di terapia combinatoriale, basato su un approccio di medicina personalizzata, che identifica l’intervento terapeutico più efficace per il singolo paziente con cancro colorettale”. Un modello innovativo che permetterà di identificare, di volta in volta, il trattamento più efficace per questi pazienti.
“Lo studio clinico verificherà l’efficacia predittiva dell’Intelligenza Artificiale sulla scelta del migliore trattamento in un’ottica personalizzata – rimarca Mario Roselli, direttore dell’Unità di Oncologia medica del Policlinico universitario Tor Vergata e professore ordinario dello stesso Ateneo – L’algoritmo decisionale, infatti, è stato precedentemente ‘educato’, tramite valutazione retrospettiva dei profili clinici di pazienti già trattati nelle Unità di oncologia partecipanti al progetto e che, in base alla loro risposta al trattamento, sono stati definiti ‘responder’ o ‘non responder’. Tale algoritmo, applicato ai nuovi pazienti arruolati nello studio clinico consentirà di supportare lo sperimentatore verso la migliore scelta terapeutica. Infine, sebbene il trial Revert sia specificamente rivolto alla patologia colorettale metastatica, si prevede che i risultati possano avere un impatto positivo su altre tipologie di tumore”.
Tra i partner europei, oltre l’Irccs San Raffaele e l’Università di Roma Tor Vergata, il progetto Revert vede coinvolte 7 Unità di Oncologia medica appartenenti a 3 diverse Nazioni europee: l’Università di Firenze e quella di Palermo, l’Institutul Regional de Oncologie Iasi e il Clusterul Regional Inovativ de Imagistica Moleculara Structurala (entrambe in Romania) e il Servicio Murciano De Salud (Spagna) che si occuperanno dell’arruolamento dei pazienti. Tra i partner non prettamente clinici partecipano al progetto: ProMis Programma mattone internazionale salute, responsabile della comunicazione dei risultati; Malmo Universitet (Svezia), Umea Universitet (Svezia), Genxpro Gmbh (Germania), Bundesanstalt Fuermaterialforschung Und-Pruefung (Germania), Biovariance Gmbh (Germania), Fundacion Universitaria San Antonio (Spagna), Luxembourg Institute of Health (Lussemburgo) e Olomedia (Italia).