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Mes, uno stallo difficile da spiegare (anche ai mercati)

(Adnkronos) – Lo stallo sulla ratifica del Mes è difficile da spiegare. Non solo per i parlamentari coinvolti, i cronisti e gli addetti ai lavori, ma anche, e soprattutto, per i mercati. Da un punto di vista tecnico, è successo qualcosa che raramente si vede in Parlamento. La commissione Esteri della Camera ha approvato il testo base del disegno di legge di ratifica del Mes. Ma, in assenza dei deputati della maggioranza che hanno scelto di non presentarsi, il testo approvato è quello del principale partito di opposizione, il Pd, grazie anche ai voti di Iv-Azione, Avs, e Più Europa e con l’astensione del M5s.  

Cosa succede ora? Ora il provvedimento passerà al vaglio per i pareri delle altre commissioni, prima di approdare in Aula il 30 giugno. Ma è probabile, a questo punto, che la maggioranza chieda il rinvio in Conferenza dei capigruppo, puntando a superare l’estate. 

Una tattica, mutuando dal calcio non può che definirsi melina, evidentemente individuata come unica soluzione percorribile dopo il parere depositato dal Mef che, promuovendo la ratifica del Mes, ha eliminato dalla discussione qualsiasi appiglio tecnico. Peraltro, le motivazioni indicate dal Tesoro, ovvero gli effetti neutri sui conti pubblici e addirittura gli effetti positivi per la collocazione dei titoli di Stato, sono le stesse già indicate da Bankitalia. Oggi sia il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sia il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sono stati a Palazzo Chigi, ufficialmente per parlare di Ilva, ma è difficile solo ipotizzare che non abbiano affrontato il tema con la premier Giorgia Meloni. E che abbiano ribadito come la ratifica sia un passo indispensabile.  

L’impasse, per come si è verificata, rischia però di peggiorare la posizione dell’Italia, ultimo Paese rimasto a dover ancora ratificare la riforma del Mes. Questo, soprattutto perché si sta parlando di uno strumento che serve in caso di crisi bancarie e sia le istituzioni europee, sia la Bce ha già più volte sollecitato l’Italia a compiere il passo necessario a rispettare gli impegni presi. Come ha ribadito il vicepremier Matteo Salvini, la decisione finale deve essere politica. Ma non può che tenere conto anche del costo che si potrebbe pagare, in termini di credibilità, sui mercati internazionali. Il Tesoro deve collocare titoli di Stato e le condizioni del collocamento potrebbero peggiorare proprio a causa della mancata ratifica del Mes. (Di Fabio Insenga) 

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