MONTRÉAL – L’arrondissement di Saint-Léonard lancia una consultazione pubblica che porterà all’adozione del suo Piano per il clima 2022-2027 questo autunno. Tutti i residenti, i lavoratori e gli studenti che frequentano il territorio di Saint-Léonard sono invitati a contribuire. È possibile farloin 2 modi: rispondendo al sondage en ligne, fino al 3 giugno, oppure partecipando ad un workshop di persona il 31 maggio.
“Invitiamo i sanleonardesi a partecipare numerosi e ad esprimersi sulle azioni che la nostra amministrazione si impegna a mettere in atto per combattere il cambiamento climatico. Siamo tutti testimoni dell’aumento delle ondate di calore, delle forti piogge e di altri fenomeni meteorologici estremi che colpiscono direttamente la nostra vita. Questo futuro Piano per il clima che svilupperemo insieme consentirà al nostro arrondissment di essere più resiliente. Il nostro consiglio vuole sentire la vostra voce”, ha dichiarato il sindaco di Saint-Léonard, Michel Bissonnet.
Saranno discusse diverse strategie per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la riduzione delle emissioni di gas effetto serra (GES), sotto diversi temi, come la pianificazione dell’uso del territorio, i trasporti, l’agricoltura urbana, l’economia circolare, ecc. L’arrondissement desidera quindi ascoltare le preoccupazioni e le priorità dei suoi cittadini per guidare le azioni e le iniziative da intraprendere nei prossimi anni, e questo, in linea con il suo “Plan stratégique Saint-Léonard 2030”.
Per partecipare al sondaggio online o per iscriversi al workshop di martedì 31 maggio 2022 dalle 17:45 alle 19:45, presso la sala attività della biblioteca di Saint-Léonard, situata all’8420, boulevard Lacordaire, visitate il sito internet: montreal.ca/saint-leonard.
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta il 24 novembre
MONTRÉAL – Trent’anni dopo l’apertura del primo supermercato Intermarché Lagoria a RDP – era il 5 maggio del 1991 -, il 24 novembre scorso la famiglia Chimienti ha tagliato il nastro del suo quinto locale: situato all’8530 di boulevard Viau, a Saint-Léonard, il nuovo centro alimentare, aperto 7 giorni su 7, con una novantina di impiegati, è caratterizzato da 17 mila piedi quadrati ampi e luminosi, con scaffali pieni di prodotti italiani (e non solo), frigoriferi ricolmi di carne fresca e formaggi assortiti, ed una sezione con pasti pronti per l’asporto (dal sushi alla pizza al taglio ed ai piatti di pasta), senza trascurare (e non è un dettaglio di poco conto) i 90 posti-macchina nel parcheggio adiacente. Ad onor del vero, su boulevard Viau era già presente un supermercato Lagoria, chiuso 3 mesi fa perché i locali non erano abbastanza grandi. Da qui la scelta di traslocare nell’edificio costruito dal Gruppo Mach: nel primo piano ci sono dei condomini residenziali e al piano terra sorge il nuovo supermercato, che va ad aggiungersi agli altri quattro, situati al 9025 Maurice Duplessis, al 5915 Bélanger, al 5001 Jarry-Est ed al 8700 Langelier. Una tradizione di famiglia che è anche una metafora dello stile di vita italiano, che fa della buona tavola una prerogativa irrinunciabile del ‘vivere all’Italiana’.
A partecipare alla cerimonia di inaugurazione, Nino Chimienti, il figlio Anthony, il fratello Rocco eLuisa Longo, oltre ad amici e sostenitori: un centinaio circa, che hanno voluto testimoniare così tutta la loro ammirazione per una storia di successo.
Una storia che affonda le radici nel 1969, quando i genitori di Nino Chimienti, il papà Antonio, di professione lattaio, e la mamma Angela, immigrati in Canada da Sannicandro di Bari, aprirono il loro primo negozio di alimentari, il “Marché Barese”, nel quartiere di Saint-Michel. Venduto nel 1978, Nino e il padre ne comprarono un altro, il “Marché Amiens”, a Montréal-Nord, a sua volta venduto. Fino all’acquisto, nel 1991, del primo degli Intermarché, quello di R.d.P. che faceva parte di Provigo, da cui è poi nato il nome di Intermarché Lagoria. In verità, il nome prescelto era “L’Agorà”, che in greco vuol dire “Piazza del mercato”, ma visto che il nome era già registrato, i Chimienti si sono accontentati di Lagoria, che non suona poi così male. In tutto, il Gruppo impiega oltre 350 dipendenti, tra tempo pieno e parziale. Nino si reca ogni 2/3 anni in Italia per partecipare alle grandi fiere dell’alimentazione e per tenere vivi i contatti. Negli ultimi mesi il Covid ha complicato la logistica, ma oggi le importazioni di prodotti italiani sono tornati quasi alla normalità. La clientela è composta per il 75% da Italo-Canadesi, poi ci sono arabi, asiatici, haitiani e tutte le altre Comunità che vivono a R.d.P. e a Saint-Léonard.L’Intermarché Lagoria non dimentica l’impegno sociale, sostenendo le comunità che dimostrano la loro fiducia scegliendo i suoi prodotti. Ogni anno, ad esempio, organizza una raccolta fondi per l’Ospedale Santa Cabrini, che frutta tra i 7 e i 10.000 dollari. Chapeau! (V.G.)
MONTRÉAL – È cominciato il conto alla rovescia per le elezioni comunali a Montréal, in programma il 6 e 7 novembre, dalle 9:30 alle 20. In tutto, gli eletti saranno 103: il Primo o la Prima cittadina della città, 18 sindaci di arrondissements, 46 consiglieri comunali e 38 consiglieri municipali. Tra i nuovi 46 consiglieri comunali vuole assolutamente esserci anche Dominic Perri, che si candida nel distretto di Saint-Léonard-Ovest nelle fila di Ensemble Montréal con Denis Coderre (a livello centrale) e Michel Bissonnet (a livello locale). Dominic Perri ha insegnato Scienze per 29 anni e per 10 anni è stato membro del consiglio di amministrazione della STM. Nel 1982 è stato eletto per la prima volta consigliere comunale di Saint-Léonard. Quasi 40 anni di esperienza in politica. Un valore aggiunto che Perri vuole mettere a disposizione della Comunità. Soprattutto adesso che il quartiere si appresta ad una svolta epocale, con l’arrivo di 3 fermate del Rem (Réseau express métropolitain): a Lacordaire/Jean-Talon, Lacordaire vicino al municipio e Lacordaire/Couture, e delle 3 stazioni metro a Viau, Lacordaire e Langelier. “È la mia 11ª campagna elettorale a Saint-Léonard”, ci ha detto Perri, più che mai ‘innamorato’ del suo quartiere: “Serve tutta l’esperienza del passato per una svolta sostenibile per il futuro”. “In 40 anni Saint-Léonard è cambiata parecchio: una volta non c’erano palazzi, ma tanti terreni vuoti. Poi sono arrivati gli italiani che sono diventati proprietari dei duplex. Con gli anni è cambiata l’urbanistica, così come la demografia.Siamo 83 mila abitanti, ma resta l’identità unica di Saint-Léonard: non c’è una casa, o una strada, che non abbia le gocce di sudore degli italiani che l’hanno costruita”. E oggi sta per cambiare tutto. “Saint-Léonard è ad un punto di svolta. Con l’arrivo del metrò e del Rem, soprattutto il sud di Saint-Léonard è destinato a cambiare per sempre. Ci sono già dei progetti importanti, ma bisogna fare attenzione e puntare su investimenti fattibili, che preservino l’identità di Saint-Léonard e rispettino l’ambiente. Vorrei vedere non solo nuovi appartamenti, ma anche nuove imprese con posti di lavoro di qualità nel settore tecnologico e magari pure una sede universitaria distaccata. A gestire questa svolta deve essere gente preparata, che sa da dove veniamo e dove vogliamo andare”. Quali sono le problematiche del quartiere? “Dobbiamo risolvere il problema della sicurezza. Durante il confinamento per la pandemia, ho sentito al telefono circa 4 mila cittadini. Molti anziani erano depressi, ho cercato di rincuorarli. Adesso, quando fa buio, anche i più giovani hanno paura di uscire, sono preoccupati per questa ondata di criminalità. Ne abbiamo parlato col comandante della Polizia ed il problema è il personale ridotto.Mancano poliziotti, circa 300 in tutta l’isola. Con meno agenti sul terreno, i criminali hanno più libertà di movimento. Bisogna riempire i posti vacanti. Per la sicurezza della gente ed in secondo luogo per preservare il valore delle proprietà. Poi, va migliorata la pulizia delle strade, anche se questo dipende dai fondi che il Comune centrale stanzia e che negli ultimi 4 anni sono sempre diminuiti. La gente ci chiede più sicurezza, più pulizia, la potatura degli alberi su base regolare, la manutenzione e sorveglianza dei parchi, lo sgombero della neve in tempi rapidi. Servizi di qualità che vogliamo preservare. Tutti i nuovi progetti, inoltre, devono rispettare l’ambiente. Abbiamo regolamenti datati che vanno riformati, ci sono nuovi modi di costruire i palazzi. Per esempio, rispetto a 30 anni fa, c’è più luce naturale che entra dalle finestre, un diverso consumo di energia e tetti ecologici. Saint-Léonard ha tutto per diventare una cittadina invidiabile, senza però consentire che si costruisca in modo indiscriminato”. Un aiuto potrebbe arrivare da un’amministrazione Coderre. “Con Valerie Plante, siamo stati messi da parte. Con Coderre avremo più fondi per garantire la sicurezza e lo sviluppo dell’est”. Programmi specifici per giovani e anziani? “Tanti hanno lasciato Saint-Léonard, ma altrettanti ritornano per riavere i servizi a cui erano abituati e che non hanno trovato altrove. Per gli anziani, Saint-Léonard offre parchi e padiglioni con attività come bocce e carte. La vita nei parchi è come quella nelle piazze italiane. Saint-Léonard è una grande famiglia: ecco la nostra unicità”. Jean-Talon merita di più. “Puntiamo a rianimare e modernizzare Jean-Talon, restituendola ai fasti di 30/40 anni fa. Abbiamo un progetto ambizioso: aspettiamo l’apertura delle 3 stazioni metrò per renderla un’arteria commerciale con una vitalità unica, marciapiedi più larghi, più caffè e immobili rinnovati. Un po’ come Via del Corso a Roma. Coinvolgendo tutte le Comunità culturali. E qualche albero in più attorno alle stazioni metro, tenendo però conto dei cavi e delle tubature sotterranee. Le biciclette vanno bene, ma dove è possibile: abbiamo visto gli incidenti, non bisogna esagerare per motivi ideologici. I dossi a Saint-Léonard non ci sono. Troppi inconvenienti: l’acqua durante l’inverno si accumula, gela, c’è il rischio di perdere il controllo dell’autovettura, i camion di notte farebbero troppo rumore ed i tempi dello sgombero della neve si allungherebbero”. Dominic Perri è pronto. “Sono più entusiasta che mai, perché c’è qualcosa di nuovo che sta per accadere. Un rinnovamento cruciale che non voglio perdermi, dopo 40 anni di duro lavoro”. (V.G.)
MONTRÉAL – È cominciato il conto alla rovescia per le elezioni comunali a Montréal, in programma il 6 e 7 novembre, dalle 9:30 alle 20. Nell’arrondissement di Saint-Léonard, per il posto di consigliera comunale a Saint-Léonard-Est, Angela Gentile si presenta con il partito “Ensemble Montréal”, che si candida a governare la metropoli con Denis Coderre e ad amministrare l’arrondissement con Michel Bissonnet.
Donna d’affari e madre di tre figlie, Angela Gentile – originaria di Cattolica Eraclea (Agrigento) – è nata e cresciuta a Saint-Léonard, vicino alla chiesa di Monte Carmelo, dove ha assorbito quella “spiritualità” che le ha trasmesso “equilibrio e buonsenso”. “Innanzitutto – ci ha detto Angela – ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al voto per anticipazione l’8 marzo del 2020, in occasione delle elezioni parziali, prima che il 13 marzo le elezioni venissero annullate per la pandemia. Per oltre 20 mesi non ho mai smesso di aiutare la Comunità”. Titolare di una laurea in Amministrazione all’UQAM, trilingue, dopo essere già stata sollecitata anche in passato, ora Angela è pronta a lavorare per Saint-Léonard, dove dirige il famoso vivaio ‘Mega Centre Montreal (Pépinière Gentile)’, compagnia fondata dal padre nel 1963. “Sono sempre stata affascinata dalla politica: da piccola sentivo i miei nonni parlare di Drapeau, Levesque e Trudeau. Dopo essermi dedicata alla famiglia e alla ditta di famiglia, è arrivato il momento di fare la differenza per i concittadini”. Il ‘porta a porta’ va avanti a gonfie vele: “Sento l’appoggio della cittadinanza. Il mio ufficio è la mia macchina, sono sempre in giro”. “Ho scelto di candidarmi con Bissonnet perché, per sapere dove andiamo, dobbiamo prima capire da dove veniamo. Ho scelto l’esperienza, la competenza ed il rispetto dell’identità di Saint-Léonard, che oggi è un bellissimo arrondissement. Per questo gli italiani che l’hanno costruita meritano servizi adeguati”. Per Angela Gentile le priorità sono quattro: “Innanzitutto la sicurezza. Dobbiamo fare tutto il possibile per impedire che le bande di strada prendano il sopravvento. Più poliziotti e anche guardie private, se necessario. Più illuminazione nei pressi di parchi e padiglioni. La gente deve poter passeggiare la sera. Numero 2: la pulizia ed il decoro urbano. Bisogna sensibilizzare la popolazione ma anche potenziare i servizi, che sono stati tagliati (come la raccolta dei rifiuti). Più cassonetti dell’immondizia. Cose logiche e facili. Bisogna tornare ad avere fiducia nel servizio pubblico, rendendo le cose meno complicate e più efficienti. Il terzo punto è l’identità. Saint-Léonard sta cambiando, è un Municipio sempre più multiculturale e dobbiamo prepararci all’arrivo della Metro e del REM. Sarà una zona della città molto affollata, un’ottima notizia soprattutto per il polo industriale, il nostro gioiello nascosto. Abbiamo tantissime imprese che però hanno diffcoltà ad attrarre operai, a causa del trasporto fino ad oggi inadeguato. Finalmente potremo attirare anche tanti specialisti in nuove tecnologie. Ci saranno sempre più abitazioni e dovremo vivere in armonia. Saint Léonard aumenterà di popolazione e di valore. Dovremo conciliare valori tradizionali con la tecnologia ed il futuro imprenditoriale. Il quarto punto è lo sviluppo sostenibile. Per i permessi di ristrutturazione, bisogna sollecitare le innovazioni anche con nuove sovvenzioni pubbliche, ma sempre nel rispetto dell’ambiente. Sulle biciclette, dobbiamo essere logici: alcuni percorsi sono pericolosi e lo vediamo con i frequenti incidenti. E poi non si può costruire una pista ciclabile senza consultare i residenti. Per moderare la velocità, infine, sono pronta a proporre di installare più dossi artificiali, se necessario”. Gentile ha le idee chiare anche sui suoi due leaders. “Bissonnet è praticamente un italiano francofono. È uno di noi. Imparo ogni giorno da lui, ha entusiasmo, è determinato, è sempre positivo e all’ascolto”. “Ho letto il libro di Coderre, ha trascorso anni difficili. Ha avuto coraggio. È in forma. È un capo aperto, ha molte buone idee, soprattutto su imprese ed investimenti. La squadra dei candidati di Ensemble MTL riflette di più lo spirito di Montréal, una città cosmopolita e internazionale. Da soli andiamo più veloci, ma insieme andiamo più lontano. E insieme, con la solidarietà della nostra Comunità, possiamo andare molto lontano”. (V.G.)
Da martedì 23 marzo, via alla somministrazione delle dosi nel complesso sportivo di Saint-Léonard. Gli over 6dell’est della città possono prenotarsi sul portale https://portal3.clicsante.ca
MONTRÉAL – Dopo l’annuncio di qualche giorno fa, i fatti. Dalle ore 8 di martedì 23 marzo, la clinica di vaccinazione situata nell’arena Martin-Brodeur, che si trova al 5300 Boulevard Robert, nei pressi del Centro Leonardo Da Vinci, ha cominciato ad accogliere i primi cittadini. È il terzo sito di questo tipo sull’est dell’isola di Montréal, dopo lo stadio olimpico ed il ‘Centre Roussin’ (12125, rue Notre-Dame Est), che dovrebbe aprire all’inizio di aprile nell’arrondissment di Pointe-aux-Trembles, oltre a diverse farmacie operative da lunedì. Per saperne di più, abbiamo intervistato Caroline St-Denis, direttrice delle vaccinazioni del Centre intégré universitaire de santé et de services sociaux (CIUSSS) de l’Est-de-l’Île-de-Montréal. Il sito Martin-Brodeur resterà aperto 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20. I cittadini di Montreal con almeno 65 anni possono prenotarsi on line, all’indirizzo https://portal3.clicsante.ca. «Restano ancora molti posti liberi per la settimana in corso, solo il 10% è prenotato. Ed al sito di Martin-Brodeur accedono in maniera prioritaria i residenti nell’est della città, visto che il sistema riconosce il codice postale inserito. Non è possibile scegliere il vaccino, somministreremo quello che ci invierà di volta il volta il Ministero della Sanità. Il sito sarà aperto 12 ore al giorno e procederemo in funzione al numero di dosi che riceveremo. Abbiamo 7 giorni per somministrare tutte le dosi ricevute. In caso di dosi in più, potremo rivedere l’orario di apertura, ma al momento la nostra capacità è davvero molto alta, abbiamo molte equipes che sono pronte a vaccinare, ma non abbiamo vaccini a sufficienza per impegnarli tutti. I nostri appuntamenti settimanali saranno in funzione del numero di vaccini disponibili. Se un cittadino salta il suo turno, renderemo disponibile il vaccino per un nuovo appuntamento. Per questo motivo, durante la giornata è importante visitare di frequente il sito. E, naturalmente, è essenziale cancellare l’appuntamento per liberare un posto. All’arena Martin-Brodeur, in questa prima settimana prevediamo di vaccinare 650 persone al giorno, 30 minuti per ogni persona, con 15 minuti di attesa subito dopo aver ricevuto l’iniezione. Gli operatori sanitari coinvolti sono 180 in tutto: infermieri e medici (tra cui anche nutrizionisti, veterinari e pediatri), prima per la valutazione del quadro clinico e poi per la l’iniezione, ma anche dei volontari e dei rappresentanti della Croce Rossa per accompagnare i cittadini. A rendere impossibile la somministrazione di un vaccino, anche se non siamo stati dal medico di recente, può essere lo stato acuto di una malattia di cui il paziente è a conoscenza o l’allergia ad uno prodotto presente nel vaccino. In quest’ultimo caso, si rinvia l’appuntamento ad altra data per ricevere un altro tipo di vaccino. Anche in base ai farmaci usati, per esempio per diluire il sangue, riusciamo a identificare il vaccino più appropriato. Il numero di vaccini a disposizione ogni settimana dipenderà anche dall’offerta delle farmacie e delle imprese, in attesa dell’arrivo di altri vaccini come il monodose Johnson & Johnson, già autorizzato ma ancora non distribuito in Québec. Prendete un appuntamento su https://portal3.clicsante.ca: è essenziale vaccinarsi in qualsiasi sito disponibile se vogliamo davvero voltare pagina nei prossimi mesi. Mi raccomando: non presentatevi direttamente sul sito senza prenotazione e non arrivate troppo in anticipo, bastano 5 minuti prima».
Montréal – Una notizia promettente per i cittadini di Saint-Léonard. Il 5 marzo, il Sindaco dell’arrondissement, Michel Bissonnet (anche lui contagiato e, per fortuna, già guarito dal covid-19), di concerto con i consiglieri Lili-Anne Tremblay, Mario Battista e Dominic Perri, ha annunciato che, in vista della “Giornata Nazionale della Commemorazione in memoria delle Vittime del covid-19”, è stato ratificato un accordo tra il Comune di Montréal ed il Centre intégré universitaire de santé et de services sociaux (CIUSSS) de l’Est-de-l’Île-de-Montréal per aprire una clinica di vaccinazione nell’arena Martin-Brodeur, che si trova al 5300 Boulevard Robert, nei pressi del Centro Leonardo Da Vinci. “La cittadinanza di Saint-Léonard – ha detto Bissonnet – sta aspettando con impazienza questa clinica. Si tratta di una struttura completamente accessibile per le persone a mobilità ridotta, una grande risorsa per limitare la propagazione del virus sul nostro territorio». Ora che l’intesa è stata definita da entrabe parti, il CIUSSS procederà alla fase operativa, con le porte della clinica che dovrebbero aprire già nei prossimi giorni.
L’11 marzo Giornata della Commemorazione. Il governo del Québec ha dichiarato l’11 marzo «Giornata Nazionale della Commemorazione in memoria delle Vittime del covid-19». Lo scopo di questa giornata è onorare la memoria di coloro che hanno perso la vita e sostenere i cittadini che sono stati colpiti dalla pandemia nell’ultimo anno. “I miei colleghi del consiglio comunale ed io – ha sottolineato Bissonnet – vorremmo trasmettere tutto il nostro appoggio alla popolazione di Saint-Léonard. Al 2 marzo, sono stati 102 i cittadini che hanno perso la vita a causa del covid, mentre i contagiati sono stati oltre 6.400. Ogni decesso ha fatto precipitare nel lutto una famiglia e ogni infezione ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana della persona infetta e di chi lo circonda. Senza contare che tutte le misure sanitarie messe in campo hanno colpito l’intera popolazione, sia economicamente che socialmente”. “Vogliamo inviare anche un messaggio di speranza – ha concluso il Sindaco – visto che ora la vaccinazione è disponibile per le persone dai 70 anni in su ed alla luce, appunto, dell’apertura, ormai prossima, di una clinica di vaccinazione nel nostro arrondissement».
In occasione della Giornata di Commemorazione, le bandiere degli edifici amministrativi del Municipio saranno a mezz’asta, così come quelle del Comune di Montréal.
Ancora sconosciute le cause dell’aggressione. È il quinto omicidio dall’inizio dell’anno a Montréal. La Ministra Guilbault: «Consapevoli dell’aumento dei crimini nella metropoli»
Montréal – Terrore a Saint-Léonard, all’incrocio tra Jean-Talon Est e Valdombre, proprio sotto la redazione del CITTADINO CANADESE. Una ragazza di 15 anni è stata uccisa a colpi di arma da fuoco, mentre un ragazzo di 21 anni è stato colpito nella parte superiore del corpo e trasportato d’urgenza in ospedale, ma non è in pericolo di vita.
È successo domenica 7 febbraio, verso le 18. La vittima – una giovanissima studentessa immigrata dall’Algeria per raggiungere a Montréal le due sorelle maggiori – sedeva sul lato passeggero in un veicolo parcheggiato. Insieme al conducente, stava discutendo con tre uomini che si trovavano in piedi sul marciapiede. È in quel momento che due sospetti mascherati, sopraggiunti a bordo di un’autovettura di colore chiaro, hanno sparato per poi dileguarsi in direzione ovest di Jean-Talon.
La 15enne è stata subito trasportata in ospedale in condizioni critiche, lunedì mattina il decesso. Il ragazzo ventunenne, uno dei tre in piedi sul marciapiede, è riuscito a fuggire nonostante fosse stato ferito da un proiettile. È stato poi ritrovato in rue du Côme, una strada adiacente. Gli aggressori volevano colpire uno dei tre uomini in piedi sul marciapiede e la pallottola, invece, ha ucciso la quindicenne in macchina?
Sono ancora sconosciute le cause dell’aggressione ed i due giovani colpiti non hanno precedenti penali. La Polizia ha recintato l’area dell’aggressione e gli inquirenti stanno conducendo un’inchiesta per fare chiarezza sull’accaduto.
Si tratta del quinto omicidio che si è registrato a Montréal dall’inizio dell’anno ed è il secondo weekend consecutivo con una sparatoria nella parte orientale della metropoli. La Ministra provinciale della Pubblica Sicurezza, Geneviève Guilbault, ha dichiarato che il governo Legault «è consapevole dell’aumento degli atti criminali a Montréal. Siamo in costante contatto con le diverse autorità locali”, ha aggiunto.
Montréal – Siamo tutti vittime della pandemia, che ha stravolto le nostre vite con conseguenze che non saranno cancellate nemmeno dall’arrivo imminente degli agognati vaccini. Nulla sarà più lo stesso. Lo sappiamo tutti. Ma lo sanno soprattutto le categorie lavorative più colpite, come ristoranti, bar, cinema, teatri e palestre. In Québec, questi esercenti rimarranno chiusi almeno fino all’11 gennaio. Sono loro che pagano il prezzo più alto delle misure restrittive decise dalle autorità per fronteggiare il rischio contagio. Lo fanno tra mille difficoltà, ma con grande dignità. Uno di loro è Vince Cerone, dal 1992 comproprietario di United Gym, palestra di quasi 40 mila piedi quadrati molto conosciuta a Saint-Léonard. “Mai vissuto nulla del genere. Dopo essere rimasti fermi dal 15 marzo al 15 giugno, l’8 ottobre siamo stati costretti a richiudere. Sembrerebbe fino all’11 gennaio, ma temo che si andrà anche oltre. E non sono affatto d’accordo. Abbiamo rispettato tutti i criteri decisi dal governo per metterci in regola, abbiamo fatto tutti i cambiamenti necessari, dalla sanificazione dei locali e dei macchinari ai disinfettanti, che sono molto costosi; dall’installazione dei plexiglass agli accessi contingentati (con la capienza ridotta a massimo 50 persone). Spendendo migliaia di dollari. Con molta gente che ha rinunciato comunque alle palestre, anche se i miei istruttori e dipendenti erano stati formati per garantire i servizi in tutta sicurezza. Permettendo così ai miei clienti di tenersi in forma indossando la mascherina (a parte il momento dell’espletamento dell’esercizio) e rispettando il distanziamento di 2 metri. Regole che tutti hanno sempre rispettato: non c’è stato mai alcun caso di focolaio in nessuna palestra. Mentre invece la gente si accalca liberamente nei centri commerciali. Dato che Montréal è zona rossa, molti si spostano nelle zone arancioni dove le palestre sono aperte. E che ora sono affollate così come i bar ed i ristoranti. Qual è la logica di tutto questo? Il governo ci ha chiuso nelle zone rosse perchè siamo luoghi di socializzazione per eccellenza, in cui la gente non indossa la mascherina per tutto il tempo. Ma noi abbiamo subito messo da parte l’aspetto sociale imponendo l’obbligo del distanziamento di due metri. Penso che alla fine il governo stia solo facendo quello che fanno nel resto del mondo. Per quanto riguarda gli aiuti economici, abbiamo beneficiato del pagamento del 25% dell’affitto, ma nessun sostegno significativo per far fronte alle bollette. Ora hanno annunciato un aiuto per le spese dal 27 settembre in poi, ma io pago le bollette dal mese di marzo. È pazzesco! Nonostante tutto, resisto e mi auguro che facciano lo stesso tutti gli imprenditori costretti a chiudere. Alla fine, il governo federale e provinciale dovranno per forza aiutarci. Anche se la normalità non sarà più quella di prima: la gente ha paura, si sta organizzando per allenarsi a casa e le stesse palestre dovranno evolversi fornendo allenamenti virtuali. Noi lo stiamo già facendo con delle classi virtuali di 30 minuti, completamente gratuite, sulla pagina facebook di UNITED GYM. Sono esausto e arrabbiato, lo ammetto, ma sto facendo il possibile per andare avanti e salvaguardare la nostra salute fisica e mentale».
‘Mens sana in corpore sano’ dicevano gli antichi romani. Una verità mai confutata. Soprattutto in tempi di pandemia. (V.G.)
Qual è la situazione nelle farmacie? Il Cittadino Canadese ha intervistato Stephen Valente, farmacista presso la Farmacia Jean Coutu di Palma Andreoni su Boul. Langelier, a Saint-Léonard, molto frequentata dalla Comunità Italo-Canadese. Com’è cambiato il ritmo di lavoro con la diffusione dell’emergenza Covid-19? “Gli orari di apertura al pubblico si sono ridotti di circa 3 ore in meno al giorno, ma per il personale gli orari di lavoro sono gli stessi perché abbiamo molte più cose da fare. Dopo la chiusura dobbiamo disinfettare tutto e mettere a posto per le procedure del giorno dopo. Ogni settimana abbiamo un training dell’Ordine dei farmacisti del Québec per essere sempre aggiornati sul coronavirus”. Che misure di sicurezza sono state adottate per la clientela e per lo staff? “Sono ammessi all’interno del negozio massimo 3 clienti alla volta, si fanno disinfettare le mani all’ingresso, noi prima avevamo solo mascherine, ora abbiamo visiere di plastica, che ci proteggono meglio perché la trasmissione è anche oculare, sono stati installati divisori di Plexiglas al bancone per ridurre al minimo il contatto tra personale e clienti. Certo, noi dietro il bancone e in laboratorio condividiamo spazi limitati, ma cerchiamo di praticare il distanziamento il più possibile. Se uno di noi si ammala si chiude”. Che cosa è cambiato a livello di vendita, regole, servizi offerti? “Ovviamente le consegne a domicilio sono passate da una quindicina a 50-70 al giorno, e questo è un bene perché siamo affezionati ai nostri clienti e, anche se ci mancano, non vogliamo che escano di casa, soprattutto gli anziani. Poi prima facevamo prelievi di sangue, vaccini, iniezioni, misurazioni di pressione e glicemia e altre attività di infermeria, che ora sono state sospese. Il governo federale ha accordato ai farmacisti il permesso di prolungare i trattamenti cronici senza obbligo di ricetta rinnovata. La prima prescrizione dev’essere sempre del medico ma, se il paziente ha ancora bisogno di un farmaco, noi possiamo continuare a procurarglielo fino a settembre. Un’altra cosa buona è che si sta sbloccando un sistema di ricette mediche telematiche inviate dal medico direttamente alla farmacia, senza bisogno del cartaceo in mano al paziente. Una soluzione di cui si discuteva da tanto tempo… l’emergenza coronavirus potrebbe costringere ad una soluzione veloce che potrebbe poi, adattata, rimanere permanente. Sarebbe una piccola rivoluzione”. Si parla di farmaci in Australia, Giappone, Russia, che potrebbero funzionare… “Si l’antivirale Remdesivir o l’antimalarico antireumatico di Idrossiclorochina… in vitro bloccano il virus, ma nella realtà ambientale dell’uomo no… è presto ancora, ma ci arriveranno”. Brevettare e commercializzare il vaccino per il coronavirus sarà l’affare del secolo… difficile pensare che ci sarà solo la buona fede di salvare l’umanità al più presto… “Le case farmaceutiche sono aziende, certo. Ma alcuni marchi e gruppi stanno collaborando scientificamente insieme nella prospettiva di dividersi semmai i profitti e, per la competizione che c’è di solito nel settore, è già un miracolo”.
Montréal – Le elezioni federali di lunedì 21 ottobre si avvicinano e la campagna elettorale entra nel vivo. I sondaggi parlano chiaro: tutto può ancora accadere, perfino le certezze più consolidate possono essere smentite. E così, anche una contea tradizionalmente liberale, come quella di Saint-Léonard/Saint-Michel, può trasformarsi in un ‘campo di battaglia’. Con i conservatori pronti ad approfittare del fronte italo-canadese non più così unito e compatto a sostegno di Justin Trudeau. A caccia di un seggio difficile, ma non impossibile. Tanto che il 23 luglio scorso è stato lo stesso leader del Partito Conservatore del Canada, Andrew Scheer, a muoversi in prima persona, incontrando circa 300 persone, tra militanti e simpatizzanti, nel salone dei Governatori del Centro Leonardo da Vinci, nel cuore della circoscrizione federale di Saint-Léonard/Saint-Michel. Presenti numerose personalità, come il consigliere municipale Dominic Perri ed il direttore generale del CLDV Pat Buttino, esponenti di diversi organismi comunitari e di numerosi circoli ricreativi della Terza Età, come Maria D’Alesio. Oltre ad una decina di candidati conservatori (Robert Coutu, Pointe-de-l’Île; Ann Francis, Lac-Saint-Louis; Kathy Laframboise, Ahuntsic-Cartierville; Isabelle Lapointe, La Prairie; Catherine Lefebvre, Bourassa; Michael Forian, Ville-Marie; Cynthia Larivière, Salaberry-Suroît; Christine Marcoux, Hochelaga;Jasmine Louras, Outremont; Marie Louis-Seize, Argenteuil-La Petite Nation; Julie Sauvageau, Montarville Rima El-Helou, Vimy)ed ai Senatori Leo Housakos e Larry Smith, erano presenti tre candidati conservatori di origini italiane: Claudio Rocchi di Lasalle-Ville Emard, bancario con oltre 40 anni di esperienza; Angelo Esposito di Alfred Pellan, ex giocatore professionista di hockey; e il ‘padrone di casa’, l’avvocato Ilario Maiolo, candidato di Saint-Léonard/Saint-Michel. “È la prima volta, in quasi 30 anni, che un leader conservatore mette piede nella nostra contea – ha detto Maiolo – così come è la prima volta che un leader conservatore incontra l’intera Comunità italiana al Centro Leonardo da Vinci”. Nel suo atteso intervento, Scheer ha riconosciuto il lavoro svolto dalla Comunità italiana ed il ruolo storico che ha ricoperto per lo sviluppo del Paese: “Sempre più italo-canadesi mi dicono che in realtà si sentono vicini agli ideali conservatori, con la famiglia ed il lavoro tra le loro priorità”. Inevitabile il passaggio sull’internamento durante la Seconda Guerra Mondiale: su questo triste capitolo della storia canadese, Scheer ha ricordato come sia stato il governo conservatore di Mulroney a formulare le prime scuse, ribadendo che un governo conservatore sarà sempre all’ascolto dei suoi cittadini, soprattutto su temi così delicati e sensibili. (V.G.)