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  • Fine dell’obbligo di mascherina il 14 maggio

    Fine dell’obbligo di mascherina il 14 maggio

    Ma il Direttore della Sanità Pubblica avverte: “Non è vietato utilizzarla: può essere indossata per scelta personale o per proteggere gli altri”

    QUÉBEC – A partire da sabato 14 maggio, i cittadini residenti in Québec non saranno più obbligati ad indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso come negozi, scuole e asili nido. Una svolta attesa dal 18 luglio 2020. La mascherina rimarrà comunque obbligatoria negli ospedali, nelle cliniche e negli ambulatori, nei CHSLD e nei mezzi di trasporto pubblico allo scopo di proteggere i più vulnerabili. Nel corso di una conferenza stampa, il direttore nazionale ad interim della Sanità pubblica, il dottor Luc Boileau, ha giustificato la revoca con il progressivo miglioramento della situazione sanitaria. Tutti gli indicatori sono “in calo”: numero di casi, ricoveri, operatori sanitari in congedo malattia, studenti contagiati e focolai.

    “Stiamo uscendo da questa sesta ondata”, ha spiegato Boileau. In base alle sue ultime proiezioni, l’Istituto Nazionale per l’Eccellenza in Salute e Servizi Sociali (INESS) prevede una diminuzione dei ricoveri nei prossimi giorni, liberando così posti-letto oggi occupati dai pazienti affetti da Covid.

    Nonostante il miglioramento, Boileau ha però avvertito che il virus continuerà a diffondersi, anche se ad un ritmo più lento. “Dobbiamo continuare a prestare attenzione. La pandemia non è finita”, ha insistito. Anche perché sta tornando pure il virus dell’influenza, che negli ultimi 2 anni si era affievolito. “Anche se indossare la mascherina non è più obbligatorio nei luoghi pubblici, questo non significa che sia vietato utilizzarla”, ha sottolineato Boileau, secondo cui “può essere invece indossata per scelta personale o per proteggere gli altri”. In questo senso, la Sanità Pubblica raccomanda che le persone vulnerabili, come gli immunodepressi o chi sta ricevendo un trattamento chemioterapico, continuino a indossare la mascherina nei luoghi pubblici.

    Il responsabile della Sanità pubblica giustifica il mantenimento dell’uso della mascherina nei mezzi pubblici “per un certo periodo”, a causa delle difficoltà nel “controllo dei flussi” e nel mantenere la distanza tra i passeggeri. Tuttavia, l’obbligo potrebbe essere revocato già “durante la primavera”.

    Le autorità sanitarie ricordano che le persone che hanno avuto il COVID devono indossare la mascherina per un minimo di cinque giorni durante qualsiasi interazione sociale successiva all’isolamento. Le persone che vivono con una persona infetta, invece, devono indossarlo per 10 giorni.

    La Sanità Pubblica, infine, prevede una settima ondata in autunno. Per questo, si sta preparando ad una nuova campagna di vaccinazione che si rivolgerà ai cittadini più a rischio. Una quarta dose è già offerta alle persone di età pari o superiore a 60 anni. Ma non ci sarà nessuna vaccinazione di massa. Ad oggi, ricordiamolo, solo il 38% dei giovani tra i 18 ei 39 anni ha ricevuto la terza dose.

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  • L’aumento del salario minimo è ritenuto “insufficiente”

    QUÉBEC – A partire da domenica 1o maggio, il salario minimo in Québec è aumentato di $ 0,75 per attestarsi a $ 14,25 l’ora, un aumento descritto come “irresponsabile e offensivo” dal Collectif pour un Québec sans pauvreté.

    Dallo scorso autunno, questo collettivo ha chiesto un salario minimo di 18 dollari l’ora, l’unico importo minimo plausibile per consentire ai lavoratori a tempo pieno del Québec di poter uscire dalla povertà. Nel 2021, più di 850.000 lavoratori della provincia hanno guadagnato $ 18 l’ora o meno.

    Mentre l’indice dei prezzi al consumo (IPC) è aumentato del 6,7% da marzo 2021 a marzo 2022 in Québec – un’inflazione senza precedenti negli ultimi 30 anni – l’aggiustamento di 75 centesimi del wage orario corrisponde ad un aumento del 5,5%, protesta Virginie Larivière, portavoce del Collectif. Larivière sottolinea che l’aumento del salario minimo riguarda solo le persone che guadagnano meno di $ 14,25 l’ora, mentre chiunque guadagni già tra i $14,25 e i $18 l’ora non potrà beneficiare di alcun aumento remunerativo.

    Il Ministro del Lavoro, dell’Occupazione e della Solidarietà sociale, Jean Boulet, ha affermato che, mentre Alberta, Ontario e British Columbia hanno già aumentato il salario minimo a 15 dollari l’ora, il Québec dovrebbe raggiungere lo stesso tasso nel maggio 2023.

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  • Riforma della Sanità: Dubé accelera

    Riforma della Sanità: Dubé accelera

    MONTRÉAL – Accesso rapido a una clinica, più interventi chirurgici, meno burocrazia: sono solo alcune delle 50 misure che il governo Legault mira ad implementare da qui al 2025 per riformare l’elefante che è diventato la rete sanitaria del Québec. “I quebecchesi meritano un sistema sanitario migliore”, ha dichiarato il 29 marzo scorso il Ministro della Salute, Christian Dubé, che poi ha assicurato: “Gli scettici saranno smentiti”. Qui di seguito i principali punti della riforma della CAQ.

    L’OPINIONE DEI PAZIENTI. Il governo intende responsabilizzare sempre di più i gestori della rete sanitaria, grazie al contributo dei pazienti. Il prossimo “sportello di accesso per prima linea” sarà anche “un luogo dove poter dare una valutazione sul servizio appena ricevuto”. Per essere più efficace, la sanità deve rispondere alle attese dei pazienti.

    MIGLIORI AMBIENTI DI CURA. Ambienti più “a misura d’uomo” saranno al centro della costruzione nei prossimi anni, come le dimore per gli anziani promesse dal governo. “Vogliamo anche eliminare le stanze multiple (con due, tre o anche quattro pazienti), riducendo così la trasmissione delle infezioni”.

    CENTRI DI COMANDO. Un modello che il governo intende implementare su larga scala è quello del Centro di comando utilizzato a Montréal dal Jewish General Hospital. È composto da persone-chiave, in salute mentale, riabilitazione o supporto domiciliare, che lavorano insieme per garantire che una persona dimessa dall’ospedale continui a ricevere servizi adeguati.

    FINANZIAMENTI BASATI SUL PAZIENTE. Il principio è che il paziente può scegliere dove ricevere le cure ed il budget necessario lo seguirà. Un ospedale non deve quindi rispettare un budget predeterminato.

    UN ORDINE PROFESSIONALE PER I “PARAMEDICI”. I paramedici saranno inquadrati in un Ordine professionale. Spesso sopraffatti dalle chiamate di emergenza, saranno loro a decidere, una volta arrivati sul posto, se trasportare o meno un paziente in ospedale.

    CURE PALLIATIVE A CASA. Il CLSC di Verdun è l’unico, in Québec, ad avere un’équipe medica che offre cure palliative a casa. Il governo intende trarne ispirazione per estendere il modello a tutta la provincia. L’équipe DI Verdun consente a 12 medici di seguire 1.100 pazienti, evitando le file al Pronto Soccorso.

    STOP A STRAORDINARI OBBLIGATORI. Il Ministro Dubé ha ribadito l’intenzione del governo di porre fine al tempo straordinario obbligatorio (TSO). Anche se a volte inevitabile, deve diventare l’eccezione e non la regola.

    CONDIVISIONE DEI DATI. Il Québec condividerà i dati della sua rete sanitaria con il Canadian Institute for Health Information (CIHI) ed altre organizzazioni indipendenti, per confrontare le sue prestazioni con quelle delle altre province.

    INFORMATIZZAZIONE DELLA RETE. Il governo mira ad incoraggiare iniziative come il sito web di Clic Santé, che si è dimostrato molto valido durante la pandemia per i vaccini. “Vogliamo inoltre consentire ai pazienti di avere accesso diretto alla loro cartella clinica digitale”, ha annunciato Dubé. Nessuna promessa, però, sulla fine del fax entro il 2025.

    SPORTELLO DI ACCESSO ALLE CURE PRIMARIE. I quebecchesi senza medico di famiglia potranno fissare un appuntamento in una clinica di emergenza entro 36-72 ore. Già presente nel Bas-Saint-Laurent, il sistema GAP sarà distribuito in tutte le regioni. Entro la fine dell’estate, il 50% dei pazienti idonei dovrebbe avervi accesso.

    ALTRI 4 MILA POSTI LETTO. ll Ministro Dubé mira ad aggiungere 4.000 posti-letto. “Abbiamo visto, durante la pandemia, quanto siano importanti i letti negli ospedali”, ha spiegato.

    IL PRIVATO IN SOCCORSO. In governo farà sempre più affidamento sul settore privato per recuperare il ritardo sugli interventi chirurgici. Nell’ultimo anno, 87.000 interventi chirurgici sono stati eseguiti in cliniche private, ovvero circa il 14% degli interventi eseguiti annualmente nella provincia, senza alcun costo per i pazienti.

    GESTIONE DECENTRALIZZATA. Il governo punta a una “trasformazione radicale della governance” per decentralizzare la gestione, e quindi dare più potere ai dirigenti locali.

    VERSO LA REMUNERAZIONE MISTA. I medici di base non saranno più pagati solo sulla base di una tariffa fissa, ma anche in funzione del numero di pazienti di cui si faranno carico. Il cambiamento dovrebbe avvenire nel 2023, alla firma di un nuovo contratto.

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  • Carovita, il governo Legault regala 500$

    Carovita, il governo Legault regala 500$

    QUÉBEC – Un credito d’imposta generoso, ed a pioggia, come manovra d’urto per contrastare l’inflazione galoppante. È la strategia scelta dal governo Legault che, a 6 mesi dalle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale (si vota il 3 ottobre 2022), ha pensato bene di fare un ‘cadeau’ ai cittadini-elettori, aiutandoli ad affrontare l’aumento dei prezzi al supermercato ed alla pompa di benzina. Magari con la speranza di essere poi premiato alle urne, come gesto di riconoscenza. Se non fosse stato un “anno elettorale”, forse i provvedimenti sarebbero stati più strutturali, magari tagliando le accise sulla benzina e tenendo conto del reddito familiare. Il governo cachista, invece, ha preferito un approccio lineare, trattando allo stesso modo chi guadagna 20 mila e chi 100 mila $ all’anno. Ed ignorando lo stato civile. Celibe, nubile, conviventi, sposati, con o senza figli a carico: tutti sullo stesso piano. L’equità sociale è un’altra cosa. Ma tant’è. Per la cronaca, per il 2022-2023 il deficit è stimato in 6,5 miliardi di dollari, ovvero 2 miliardi di dollari in meno rispetto a quanto previsto nel marzo 2021. Il ritorno al pareggio di bilancio è stato confermato per il 2027-2028. Ecco gli 8 punti principali della manovra.

    1. 500 $ a 6,4 milioni di quebecchesi. Per aiutare i contribuenti a far fronte all’aumento del costo della vita, dal governo arriva un credito d’imposta di 500 $ per ciascun cittadino che nel 2021 ha dichiarato non più di 100 mila $ di reddito annuale. Questa misura costerà all’erario 3,2 miliardi di dollari ed a beneficiarne saranno 6,4 milioni di quebecchesi. “L’importo sarà versato automaticamente da Revenu Québec a tutti gli aventi diritto” a seguito della produzione della dichiarazione dei redditi per l’anno 2021, ha spiegato il Ministro delle Finanze, Eric Girard (in alto a sinistra col Premier Legault), nel corso della presentazione del suo ultimo budget prima del voto.

    2. Un miliardo di dollari per la “rifondazione” della Sanità.  Il governo ha stanziato 1 miliardo di dollari per la “riorganizzazione” del sistema sanitario. Un investimento che rientra in un budget complessivo di 5,2 miliardi $ in cinque anni.

    3. Più soldi contro la lotta ai gas serra. Il Québec aggiunge 1 miliardo $ al budget inizialmente previsto per combattere i cambiamenti climatici, per un totale di 7,6 miliardi $. Di questi, 5,8 miliardi saranno destinati alla riduzione dei gas ad effetto serra.

    4. Riserva per la pandemia. È stato previsto un budget di 1,7 miliardi $ per coprire eventuali costi legati a possibili nuove ondate di COVID-19 nel 2022/2023. Somme destinate a depistaggio, vaccinazione, test rapidi e nuovi posti-letto all’ospedale.

    5. Cliniche per il covid lungo. Il Québec prevede di creare 15 cliniche per curare i pazienti affetti da COVID a lungo termine e svolgere attività di ricerca. Quasi 9.000 quebecchesi soffrono della forma lunga di questa malattia. L’investimento previsto entro il 2026-2027 è di 20,5 milioni $. 

    6. Un “Roulez vert” meno conveniente. Gli incentivi  fino a 8.000 $ precedentemente previsti per il programma “Roulez vert” (Guidate verde) sono stati ridotti. L’automobilista beneficerà ora di un sussidio di 7.000 $ per un veicolo elettrico nuovo e di 5.000 $ per una vettura ibrida ricaricabile nuova.

    7. Nessun incentivo per l’accesso alla proprietà immobiliare. Con il mercato immobiliare in piena espansione, nulla è stato previsto per facilitare l’accesso alla proprietà. Una somma di 634 milioni $ in cinque anni mirerà comunque a migliorare l’accesso agli alloggi, con 100 milioni che serviranno a costruire 1.000 nuovi appartamenti a prezzi abbordabili.

    8. Rilancio del settore culturale e turistico. Duramente colpita dalla pandemia, l’industria culturale beneficerà di 72 milioni $ il prossimo anno per mitigare gli effetti del Covid-19. L’industria turistica e alberghiera, anch’essa scossa dalla pandemia, riceverà 250 milioni $ di sussidi in sei anni.

    Le reazioni dell’opposizione. “È una manovra puramente elettorale, senza visione e che non soddisfa i bisogni delle famiglie”, ha tuonato Carlos Leitao del Partito Liberale del Québec. Secondo Manon Massé, di Québec solidaire, “è un bilancio irresponsabile per la crisi climatica, il costo della vita e la crisi del sistema sanitario”. “Oggi riceviamo soldi, ma sfortunatamente non c’è nessun piano per rifondare il sistema sanitario”, ha accusato Éric Duhaime del Partito Conservatore del Québec.

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  • ‘Le meilleur pâtissier du Québec’ è un italiano!

    ‘Le meilleur pâtissier du Québec’ è un italiano!

    MONTRÉAL – Sul nostro numero del 26 gennaio 2022, a pagina 12, vi avevamo parlato di Dario Bivona, giovane pasticcere pugliese, di Lizzano (Taranto), a Montréal, entusiasta di partecipare al programma ‘Le meilleur pâtissier du Québec’, una competizione culinaria di 8 puntate dedicata al mondo dei dessert, rivisitazione quebecchese della serie The Great Bake Off, che ha avuto un gran successo internazionale. La competizione è stata tra 10 pasticceri amatoriali, quindi non professionisti, che fanno tutt’altro nella vita, ma hanno una grande passione e un certo talento per i dolci. I giudici sono stati dei veri maîtres pâtissiers. Siamo felici di annunciare che Dario si è poi proclamato vincitore della competizione.

    “Per la finale è stato fatto un défi signature con un pouding chômeur con crema di zucchero…Io ho fatto un pouding chômeur corretto con caffè e sambuca che è stato molto apprezzato dai giudici, perché l’amarezza del caffè si è unito all’aroma dell’anice, miticando il gusto di solito troppo dolce del pouding chômeur. Poi c’è stato un défi technique sulla Tire de la Sainte-Catherine, la caramella alla melassa tipica quebecchese…sono stranamente arrivato primo io, pur non essendo quebecchese, ed era la prova che dava più punti! Per la prova di resistenza dovevamo creare una mini cabane à sucre di sciroppo d’acero, 3 dolci diversi, 6 porzioni minimo per ogni dolce. Per questa prova io ho fatto dei babà al gin e allo sciroppo d’acero, un tiramisù bianco con sciroppo d’acero e frutti di bosco, e poi una panna cotta con le bacche selvatiche del Québec.

    I giudici hanno trovato i miei dolci molto gastronomici ed originali. Rispetto agli altri candidati e gli altri due finalisti, la giuria ha ritenuto che io sia stato in grado di superarmi, di oltrepassarmi, perché sono riuscito a distinguere i miei dolci da quelli fatti dagli altri e ho aggiunto un twist di novità. Ovviamente sono molto contento e orgoglioso di aver raggiunto questo podio!”. Anche noi Dario, grazie…il miglior pasticcere del Québec è un italiano…

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  • Montrèal: da ottobre 2 nuovi prefissi regionali

    Montrèal: da ottobre 2 nuovi prefissi regionali

    MONTRÉAL – In seguito alla crescente domanda di nuovi numeri di telefono, a partire dal prossimo autunno compariranno due nuovi prefissi nell’area metropolitana di Montréal: 263 e 354.

    Più nello specifico, dal 22 ottobre, agli utenti residenti nell’isola di Montréal, dove attualmente sono distribuiti i numeri che iniziano per 514 o 438, saranno assegnati anche i numeri che iniziano per 263. Sempre il 22 ottobre, gli utenti delle periferie di Montréal, attualmente coperti dai prefissi 450 o 579, potranno ricevere un numero che comincerà per 354.

    “L’introduzione di un nuovo prefisso consentrà di fornire milioni di nuovi numeri telefonici senza intaccare i numeri esistenti”, ha spiegato Lucie Papineau-Pugliese, portavoce di Telecommunications Alliance, in un comunicato stampa. I nuovi prefissi sono la conseguenza delle decisioni del Consiglio della Radiodiffusione e delle Telecomunicazioni (CRTC) pubblicate lo scorso novembre.

    Anche il settore coperto dai prefissi 819 e 873, che comprende i territori dell’Estrie, dell’Outaouais, dell’Abitibi e parte del Nord-du-Québec, vedrà l’aggiunta del prefisso 468. Il prefisso 514, ricordiamolo, è stato introdotto nel 1947, mentre il 450 è stato aggiunto nel 1998. Il 438 è stato adottato nella regione del 514 nel 2006, così come il 579 nel 2010 nella regione del 450. Naturalmente, questi nuovi prefissi nomi non avranno alcun effetto sui numeri a lunga distanza o su quelli di emergenza come il 211, 311, 411, 611 e 911.

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  • Québec annuncia la fine dello stato di emergenza

    Québec annuncia la fine dello stato di emergenza

    QUÉBEC – Nelle prossime settimane, il governo Legault metterà teoricamente fine allo stato di emergenza sanitaria in vigore dal 13 marzo 2020. Tuttavia, alcune misure eccezionali saranno mantenute fino alla fine dell’anno e questo in virtù di un disegno di legge presentato mercoledì scorso dal Ministro della Salute, Christian Dubé. Un “escamotage” che i partiti di opposizione hanno criticato con veemenza. Riferendosi alla “fine di una lunga lotta contro il virus”, Dubé ha condiviso il desiderio di non voler più condizionare lo stile di vita dei quebecchesi, pur facendosi trovare pronto in caso di una possibile sesta ondata. Le misure che riguardano la popolazione, ha insistito, sono state per lo più revocate. “Ciò che rimane in vigore è più di nature operativa”, ha precisato. Per quanto riguarda l’uso della mascherina obbligatoria, che sarà del tutto eliminata entro metà aprile e forse anche prima, il provvedimento non potrà essere ripristinato se non in presenza di un nuovo decreto che instauri un nuovo stato di emergenza.

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  • Leadership del PCC: Jean Charest in corsa

    Leadership del PCC: Jean Charest in corsa

    OTTAWA – Per il momento è corsa a 3 per la guida del Partito Conservatore del Canada, dopo che il 2 febbraio scorso Erin O’Toole si è dimesso in seguito ad un voto di sfiducia della maggioranza del caucus conservatore. Chi si vuole candidare alla leadership del Partito Conservatore ha tempo fino al 19 aprile (le primarie si terranno il 10 settembre), ma i tre candidati già in lizza hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo, essendo tre alternative valide e distinte sul modo di interpretare il futuro del centrodestra nel paese.

    Pierre Poilievre è stato il primo a scogliere le riserve, presentandosi come l’uomo da battere ai nastri di partenza. Il suo obiettivo è intercettare anche il consenso dei più delusi dal partito, tanto da farsi fotografare con i leader del Freedom Convoy durante l’occupazione a Ottawa, oltre a non nascondere i dubbi sull’obbligo vaccinale per i dipendenti pubblici ed i lockdown per arginare la pandemia.

    Patrick Brow punta sull’esperienza, visto che è stato deputato federale, capo del Progressive Conservative provinciale e oggi è sindaco di Brampton. Infine, Jean Charest – di Sherbrooke, classe 1958, avvocato di formazione – è stato l’ultimo a farsi avanti, l’8 marzo scorso: oltre a poter vantare una lunga esperienza politica – è stato Ministro federale, leader del Partito Progressista-Conservatore e Primo Ministro del Québec dal 2003 al 2012 – insieme alla capacità di raccogliere un importante consenso nella Belle Province, che rappresenta la chiave di volta per aggiudicarsi le prossime elezioni.

    Per Charest non sarà facile imporsi. Secondo un sondaggio Léger/Le Journal/ National Post diffuso la settimana scorsa, oggi il 41% degli elettori conservatori voterebbe per Pierre Poilievre e solo il 10% si schiererebbe con l’ex Premier liberale del Québec. Ma la strada è ancora lunghissima.

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  • Lo spazio urbano tra Italia e Quebec

    Lo spazio urbano tra Italia e Quebec

    La mostra fino al 20 marzo a Genova e poi a Montréal da aprile a maggio. Espongono 24 autori delle due sponde dell’Atlantico

    GENOVA – Ha aperto il 3 marzo, a Palazzo Ducale di Genova la mostra “Vicoli e Ruelles” – che avrà un “momento canadese”, a Montréal, a partire dal 28 aprile – realizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, in collaborazione con il Festival BD de Montréal e il Centro Interdipartimentale sulle Arti Visive dell’Università di Genova.

    Erano presenti all’anteprima stampa la direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Serena Bertolucci e i curatori della mostra Anna Giaufret e Ferruccio Giromini. Presenti anche alcuni artisti le cui opere sono esposte in mostra.

    Mentre in Italia la cultura fumettistica sta lentamente affermandosi, pur rimanendo da un lato una disciplina di nicchia (con il graphic novel) e dall’altro trovandosi in competizione con il manga dominante tra i giovanissimi, nell’area francofona è invece radicata da tempo. Montréal, anche grazie al suo Festival BD che nel maggio 2021 ha festeggiato i dieci anni di attività, è infatti una capitale del fumetto nordamericano.

    “Vicoli e Ruelles” nasce da una collaborazione precedente tra i curatori italiani e il Festival de la Bande Dessinée de Montréal e dal desiderio di mettere a confronto le modalità di rappresentazione di due spazi che, pur con profonde differenze, presentano punti di contatto. Infatti, sebbene si tratti di spazi europei e nordamericani, vi si può identificare una tangenza nella presenza di vicoli e di ruelles, ovvero spazi urbani ristretti, intimi, protetti, che possono facilmente diventare metafora della nostra interiorità e delle nostre relazioni.

    Per Genova, i vicoli sono l’essenza del centro storico medievale, il nucleo centrale della città. Tutti i genovesi sanno che l’impianto urbano antico si divide in due zone: quella dei vicoli o caruggi, la città bassa, vicina al porto, e quella delle “crêuze”, le stradine di mattoni che si inerpicano sulle colline ripide, ancora costellate di giardini e di orti.

    Le “ruelles” di Montréal sono viuzze che scorrono sul retro delle case a tre piani, sulle quali si affacciano i giardini. Sono vie “abusive” in quanto non hanno una numerazione, ma accolgono forme di vita solidale, locandine, incontri.

    Gli autori in mostra sono 12 italiani e 12 quebecchesi: Eliana Albertini, Paolo Bacilieri, Bianca Bagnarelli, Lorena Canottiere, Sara Colaone, Andrea Ferraris, Emanuele Giacopetti, Gabriella Giandelli, Marino Neri, Davide Reviati, Silvia Rocchi, Pietro Scarnera, e Caroline Breault alias Cab, Samuel Cantin, Ariane Dénommé, Pascal Girard, Michel Hellman, Mélanie Leclerc, Tania Mignacca, Djibril Morissette-Phan, Michel Rabagliati, Salgood Sam alias Max Douglas, Shaghayegh Moazzami, Mireille St-Pierre.

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  • Misure sanitarie in Québec: alunni in classe senza mascherina

    Misure sanitarie in Québec: alunni in classe senza mascherina

    QUÉBEC – Tappa dopo tappa, il governo del Québec sta mettendo in pratica alla lettera gli allentamenti progressivi e graduali delle misure sanitarie annunciati nel calendario diffuso agli inizi di febbraio.

    Da lunedì 7 marzo, la mascherina in classe non è più obbligatoria in diverse regioni del Québec. Più nello specifico, non sono più tenuti ad indossarla gli alunni delle scuole Primarie e Secondarie delle regioni di Montréal, Outaouais, Abitibi, Saguenay-Lac-Saint-Jean e North Shore. Per i giovani delle regioni di Laval, Québec City, Bas-du-Fleuve e Chaudière-Appalaches le vacanze di primavera sono arrivate una settimana dopo, quindi la mascherina non sarà più obbligatoria a partire dal 14 marzo.

    “La rimozione della mascherina in aula è un passo importante per ritrovare il piacere di imparare e di insegnare’’, ha commentato il Ministro dell’Istruzione, Jean-François Roberge. Tuttavia, per contenere i rischi ancora presenti, la mascherina sarà ancora necessaria nelle aree comuni delle scuole, quando gli studenti si spostano da una struttura all’altra e durante i viaggi sull’autobus scolastico.

    I negozi, dal canto loro, torneranno alla normalità a partire da sabato 12 marzo, quando la capacità degli spazi commerciali tornerà al 100% della loro capacità. Non ci sarà più alcun limite per tavolo nei ristoranti, nei bar, nelle taverne e nei casinò. Cadranno anche le restrizioni sugli orari di apertura, così come si potrà tornare a ballare ed a cantare con il karaoke. Calerà il sipario anche sul limite dei partecipanti agli eventi sociali nelle sale in affitto e sarà rimosso l’obbligo di registrazione per i visitatori che si recheranno nelle residenze per anziani. Infine, sempre a partire da sabato 12 marzo, il passaporto vaccinale non sarà più richiesto nei luoghi pubblici.

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