Tag: Mélanie Joly

  • L’unione fa la forza: 1.800.000 $ per il futuro della Comunità

    L’unione fa la forza: 1.800.000 $ per il futuro della Comunità

    Da sinistra riconosciamo, tra gli altri: Joseph Pannunzio, Tony Loffreda, la Ministra Mélanie Joly, Giuseppe Borsellino, il Console Marco Riccardo Rusconi e Luigi Liberatore
    Da sinistra: Gino Berretta, Angelo Iacono, la Ministra Mélanie Joly, Nicola Di iorio, l’avv. Antonio Sciascia, Salvatore Cimmino, Domenic Diaco e Giuseppe Borsellino

    Montréal – Insieme… verso un futuro sempre più radioso e scintillante. Perché “quando c’è la volontà, un modo si trova sempre” e “per creare una Comunità forte e unita, basta volerlo”, come hanno ribadito gli organizzatori.  Frasi che i nostri connazionali hanno saputo sempre trasformare in fatti. Venerdì 29 giugno la Comunità italiana si è tirata a lucido (donne in abito da sera e uomini in giacca e farfalla) per partecipare, unita e compatta, alla prima edizione del gala di beneficenza “Insieme”, una serata organizzata dal Centro Leonardo da Vinci e dalla Fondazione Comunitaria Italo-Canadese, in collaborazione con il Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, la CCPI-Casa d’Italia e l’Associazione della gente di affari ed i professinisti Italo-Canadesi (CIBPA), sotto la presidenza d’onore di Tony Loffreda, vice-chairman RBC Royal Bank. Presenti, naturalmente, i vertici delle organizzazioni protagoniste: Giuseppe Borsellino (presidente del cda del CLDV, oltre che presidente del gala), il grande regista di questa strepitosa iniziativa, Joseph Pannunzio (presidente CLDV), Gino Berretta (presidente CCPI-Casa d’Italia), Antonio Sciascia (presidente CNIC) e Salvatore Cimmino (presidente CIBPA). Nel corso della serata, che si è protratta fino alle 2 del mattino e che ha visto la partecipazione di circa  500 ospiti, sono stati raccolti un milione e 800 mila dollari, che serviranno a sostenere i servizi offerti dagli organismi comunitari. Ancora una volta la Comunità italiana ha risposto all’appello: quando facciamo rete e uniamo le forze, possiamo affrontare (e vincere) qualsiasi sfida. A fare da maître de cérémonie è stata Ivana Bombardieri, la voce italiana di Montréal (Radio CFMB), coadiuvata dal comitato organizzatore presieduto da Lia Messina e formato da: Salvatore Sciascia (direttore artistico), Pat Buttino (direttore generale CLDV), Alex Loffredi (direttore generale FCCI), Josie Verrillo (direttrice generale Congresso) e Marisa Celli (direttrice generale CCPI-Casa d’Italia). Al tavolo d’onore spiccava la presenza di Mélanie Joly, Ministra del Patrimonio canadese, insieme, tra gli altri, ai deputati federali Italo-canadesi Nicola Di Iorio, Angelo Iacono e David Lametti, oltre al Console Generale d’Italia a Montréal, Marco Riccardo Rusconi. Dopo il cocktail delle 18, che si è tenuto nel parco di fronte all’ingresso principale del Centro Leonardo da Vinci, intorno alla famosa statua del “tuffatore” realizzata dalla scultrice Laura Santini, gli ospiti si sono spostati all’interno, per l’occasione trasformata in lussuosa sala da ricevimento. Qui hanno potuto degustare un menù enogastronomico rigorosamente Made in Italy, prima di prendere posto al teatro ‘Mirella e Lino Saputo’. In un tripudio di fiori stile Sanremo, hanno assistito ad un concerto di musica classica, con arie liriche celeberrime interpretate da artisti di fama mondiale come il tenore Walter Fraccaro (che nel 2016 si è aggiudicato il Premio “Aureliano Pertile” per “Nessun dorma”, il suo cavallo di battaglia), la soprano Raphaelle Paquette, la mezzo-soprano Geneviève Levesque ed il baritono Alexandre Sylvestre. Tutti accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Montréal diretta dal Maestro Gianluca Martinenghi (lo stesso che poi parteciperà anche alla Settimana Italiana) in opere famosissime per un’atmosfera da pelle d’oca: dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni alla Boheme, alla Tosca ed alla Turandot di Puccini, dal Barbiere di Siviglia di Rossini alla Traviata di Verdi. Una serata, dunque, all’insegna dell’eccellenza enogastronomica, del bel canto e della solidarietà per una nobile missione: serrare le fila, fare rete e unire le forze per sostenere gli organismi che da decenni contribuiscono attivamente allo sviluppo culturale, sociale ed economico della Comunità Italo-montrealese. (V.G.)

     

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  • Mélanie Joly: Canada,modello di coesione sociale

    Mélanie Joly: Canada,
    modello di coesione sociale

    La Ministra del Patrimonio canadese al G7 della cultura a Firenze

    di Vittorio Giordano

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    La cultura come strumento di dialogo, di coesione sociale, di accettazione dell’altro, di superamento dei conflitti, anche grazie alle piattaforme digitali: è la ricetta di Mélanie Joly, Ministra del Patrimonio canadese, che il 30 e 31 marzo ha partecipato al G7 della cultura organizzato a Firenze dal suo omologo italiano, Dario Franceschini. Insieme a loro anche i Ministri della Cultura di Usa, Gran Bretagna, Germania, Francia e Giappone, oltre al Commissario europeo, Tibor Navracsic, e al Direttore Generale Unesco, Irina Bokova. Al centro dei colloqui: il ruolo della cultura nell’attuale contesto di crisi del sistema geopolitico mondiale; la protezione del patrimonio culturale mondiale dalle minacce del terrorismo, delle calamità naturali e del traffico illecito; la diversità culturale nell’era digitale. Un incontroproficuo, con progetti di ampio respiro e lunga scadenza. Tanto che il Canada, presidente di turno del G7 nel 2018, ha già deciso di replicare la stessa formula destinata a divenire, a questo punto, permanente. “È stato il primo G7 della Cultura nella storia del G7, dal 1968 ad oggi: un’eccellente iniziativa da parte del governo italiano”: sono le parole entusiaste della Ministra Melanie Joly, che abbiamo intervistato al telefono: “Ho avuto l’occasione di parlare con il Primo Ministro Gentiloni, che mi ha raccontato come l’anno scorso, nei panni di Ministro degli Esteri, sia stato accolto calorosamente a Montréal da oltre 400 italo-canadesi. Ed ho avuto il piacere di conoscere il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, che condivide con noi la necessità di preservare il patrimonio culturale mondiale”.

    “Sono cresciuta in un quartiere
    di italo-canadesi e a 7 anni ho
    frequentato  i corsi del Picai”

    Il Belpaese ha un posto speciale nel cuore di Melanie Joly: “È stata la mia quarta volta in Italia, sono cresciuta in un quartiere di italo-canadesi e, a 7 anni, ho anche frequentato per 6 mesi i corsi del Picai a Laval. Capisco l’italiano, non lo parlo fluentemente, ma posso comunque avere una conversazione. È sempre un piacere tornare in Italia. Quest’anno, tra l’altro, mio padre compie 70 anni e, con tutta la famiglia, abbiamo affittato una casa in Toscana per festeggiare tutti insieme il suo compleanno”. Poi su Firenze: “Ho visitato Palazzo Pitti e Palazzo Vecchio, ho potuto ammirare da vicino i monumenti e le opere di Michelangelo. L’Italia è una grande potenza culturale, tanto che da anni è leader della classifica Unesco dei Patrimoni dell’Umanità, con ben 51 siti protetti”. Sul summit: “È stato importante condividere con i miei omologhi la preoccupazione per siti in pericolo a causa di guerre e instabilità politica (come in Siria e in Medioriente), incuria, inquinamento e disastri ambientali. Ho incontrato anche il sindaco di uno dei paesi colpiti dal recente terremoto in Italia centrale: gli ho detto che il Canada non farà mancare il suo sostegno e farà la sua parte per ricostruire le chiese colpite dal sisma al fine di limitare l’impatto sul potenziale economico e turistico della regione”. La ‘due giorni’ si è conclusa con la Dichiarazione di Firenze: “I Ministri collaboreranno per promuovere la cultura come strumento di coesione sociale e di dialogo nei singoli Stati e tra le diverse Nazioni”. L’anno prossimo, poi, toccherà al Canada ospitare il G7 della cultura: “Ho chiesto ai colleghi di lanciare un dialogo internazionale con le grandi piattaforme digitali come Neflix, Google, Facebook, Amazon e Apple sull’importanza di promuovere la diversità culturale”. Su questo il Canada è un esempio da seguire:  “Il Canada è sempre stato uno dei Paesi leader in materia di salvaguardia della diversità culturale, così come delle diverse industrie culturali come l’arte, il cinema, la musica, la letteratura, ecc.. Impedendo, così, che ci sia una superpotenza dominante che si ritrovi nella posizione di inondare di contenuti e diopere culturali tutti gli altri Paesi. Come facciamo questo nell’era numerica? Avviando un dialogo con le piattaforme digitali affinché, nel nostro caso, per esempio, garantiscano l’accesso a film, brani musicali e libri ‘Made in Canada’.

    Dialogo con le piattaforme digitali perchè è così che oggi
    i giovani accedono allíindustria del divertimento

    È un passaggio imprescindibile, perché è così che oggi i giovani accedono all’industria del divertimento. Stesso sostegno va garantito anche ai media, affinché possano essere liberi di produrre inchieste interessanti e fondamentali per la democrazia. E perché l’informazione possa essere trovata anche on line. Il Canada, come laboratorio di convivenza tra diverse culture, rappresenta un modello vincente perché da sempre promuove la coesione sociale e l’importanza della diversità come strumento per creare ponti tra le diverse Comunità che animano il Paese. Nella nostra visione, l’integrazione sociale va di pari passo con l’integrazione economica: è fondamentale accedere ad un lavoro che risponda ai bisogni e alle aspettative, ma anche poter conversare come cittadini trovando terreni comuni di condivisione sociale”.

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  • Mélanie Joly si racconta alle italo-canadesi

    Mélanie Joly si racconta alle italo-canadesi

    Da sin.: Silvio De Rose, presidente del CLDV; Frank Sorrentino, direttore marketing del CLDV; il notaio Damiana Cavallaro; Marie Anne Colucci, assistente della Ministra Melanie Joly; Pat Buttino, direttore culturale del CLDV; l’agente immobiliare Nancy Forlini; il deputato federale Nicola di Iorio ed il consigliere municipale Dominic Perri
    Da sin.: Silvio De Rose, presidente del CLDV; Frank Sorrentino, direttore marketing del CLDV; il notaio Damiana Cavallaro; Marie Anne Colucci, assistente della Ministra Melanie Joly; Pat Buttino, direttore culturale del CLDV; l’agente immobiliare Nancy Forlini; il deputato federale Nicola di Iorio ed il consigliere municipale Dominic Perri

    La Ministra del Patrimonio
    al Centro Leonardo da Vinci

    La deputata liberale di Ahuntsic-Cartierville ha ripercorso le fasi più importanti
    della sua carriera, tra delusioni , ripartenze  e rivincite. Fino alla cena a casa di Obama…

    di Vittorio Giordano

    joly-cldv4Montréal – Il successo non è mai istantaneo, ma il risultato di un lungo processo, spesso tortuoso e travagliato. Un vero e proprio ‘rito di iniziazione’. Dove spesso l’obiettivo resta un labile miraggio. Ma anche dove l’umiltà, la capacità di cadere e rialzarsi, la perserveranza… possono fare la differenza. Fino al sospirato successo. È il caso di Mélanie Joly, 37 anni, dal novembre scorso deputata federale di Ahuntsic-Cartierville e poi scelta come Ministra del Patrimonio canadese, che l’8 aprile scorso è stata protagonista di una conferenza che si è tenuta al Piccolo Teatro del Centro Leonardo da Vinci (140 i partecipanti, al 95% donne) nell’ambito di una serie di incontri sulle “sfide” delle carriere al femminile. La serata – al costo di 15 $ e seguita da un leggero rinfresco – ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell’On. Nicola Di Iorio, deputato federale della contea di St-Léonard/St-Michel; Silvio De Rose, presidente del CLDV; Dominic Perri, consigliere municipale di St-Leonard; il notaio Damiana Cavallaro; Marie Anne Colucci, assistente della Ministra; Rosaria Monaco, direttrice della scuola Picai ‘Notre-Dame-de-la-Defense’; Frank Sorrentino, direttore marketing del CLDV; Pat Buttino, direttore cultura e congressi del CLDV. L’idea di una serie di forum per discutere delle esperienze al femminile è venuta ad un comitato formato da: Cristina Mucciardi, Cristina Zilic, Nancy Forlini, Damiana Cavallaro, Elisa Lopez, Marie Anne Coluccio, Sonia De Rose, Stacie Keenan, Stephanie Valenti e Frank Sorrentino. Già programmati i prossimi incontri (in totale saranno 6): il 3 maggio sarà il turno di Carmela Caltagirone, direttrice vendite, est di Montréal, di TD Bank; mentre a giugno sarà la volta della dott.ssa Josée Tremblay ed a settembre toccherà all’agente immobiliare Nancy Forlini.

    Una panoramica della platea (stracolma) del Piccolo Teatro al Centro Leonardo da Vinci
    Una panoramica della platea (stracolma) del Piccolo Teatro al Centro Leonardo da Vinci

    Mélanie Joly: la forza delle idee e la voglia di farcela. Una carriera, quella di Mélanie Joly, sin dagli albori ‘dominata’ da alcune costanti: l’impegno sociale, lo spirito filantropico, la passione per la comunicazione, ma anche la propensione imprenditoriale. Ed una filosofia di vita vincente: “Conoscere a fondo se stessi, vivere il presente, non avere paura di rischiare, anche a costo di ricominciare da zero o andare controcorrente, credere nelle proprie idee, gestire in modo autentico le proprie emozioni, puntare sui propri punti di forza e sfidare le proprie debolezze”: questo il suo messaggio. Figlia di un papà contabile (con un passato alla Commissione finanze del PLC) e di una mamma direttrice della Commissione scolastica di Mille-Îles, Mélanie si laurea (con lode) in Giurisprudenza all’Université de Montréal e poi ottiene un prestigioso Master in Diritto Europeo e Comparato all’Università di Oxford. Avvocato di formazione, nel corso della serata la Ministra ha raccontato tutte le sue ‘peripezie’ professionali prima di trovare nella politica la giusta sintesi alle sue molteplici aspirazioni: prima avvocato presso gli studi ‘Davies Ward Phillips et Vineberg’ e ‘Stikeman Elliott’, poi giornalista a Radio Canada, quindi direttrice dell’agenzia di comunicazione internazionale ‘Cohn & Wolfe’. E ancora: fondatrice del partito Vrai changement pour Montréal e candidata a sindaco della città alle elezioni del 3 novembre 2013 (arriverà seconda, dietro Denis Coderre, con il 26.5% dei voti). Fino all’incontro con Alexandre Trudeau: diventa consigliera politica del fratello Justin per il Québec e poi candidata liberale nella contea di Ahuntsic-Cartierville (aggiudicandosi prima le primarie e poi le elezioni col 47% dei consensi). Il 15 ottobre del 2014 è uscito il suo primo saggio politico: “Changer les règles du jeu”, edizioni Québec Amérique. Ma la Joly si è distinta anche per il suo impegno sociale: nel 2009 ha co-fondato ‘Génération d’idées’, un gruppo di riflessione politica per i giovani di 25-35 anni, e dal 2008 fa parte di diversi consigli di amministrazione, tra cui quelli della ‘Régie des Rentes’ del Québec, del Museo di Arte contemporanea e della Fondazione del CHUM. Il magazine ‘ELLE Québec’ l’ha eletta “Donna dell’anno” nel 2008 e nel 2013, mentre il quotidiano ‘La Presse’ l’ha scelta nel 2013 come ‘Modello femminile del futuro”. “La politica di oggi – ha concluso – è alla ricerca di leadership morale: soprattutto in Québec, abbiamo bisogno di leader con valori morali, che sappiano gestire le emozioni in maniera autentica, che siano onesti non solo in termini di azioni ma anche di motivazioni. Ecco perché Trudeau sta avendo successo: quando parla di femminismo e diritti delle donne, ci crede veramente”. E Mélanie Joly non è da meno. Con la serata di gala alla Casa Bianca, accolta da Obama e Michelle, nella recente visita a Washington insieme al Primo Ministro (“Un’esperienza straordinaria, una serata storica”) a suggellare l’inizio di una lunga e brillante carriera politica. Anche a livello internazionale.

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